Dal 22 gennaio su Apple TV+, Prime Target è la nuova serie creata dall’apprezzato e premiato scrittore Steve Thompson, anche produttore esecutivo dello show.
Sviluppata in otto episodi, la serie è prodotta per Apple TV+ da New Regency con Scott Free di Ridley Scott.
Prime target | La trama
Edward Brooks (il Leo Woodall di The White Lotus e One Day) sta lavorando a un’importante e complicata ricerca, con l’aiuto del suo professore (David Morrissey), all’università di Cambridge, dove si è laureato.
I numeri sono ovunque.
Appassionato, se non addirittura ossessionato, dai numeri primi, il giovane potrebbe giungere alla scoperta di qualcosa che gli permetterebbe di ottenere un potere incredibile e inaspettato. Motivo per cui, sulle sue tracce, si inseriscono vari personaggi, non tutti dalle buone intenzioni. Oltre all’agente dell’NSA Taylah Sanders (Quintessa Swindell), che lo segue da tempo e prende a cuore la sua sorte, c’è chi vuole toglierlo di mezzo e impossessarsi di tutti i dati in suo possesso.
Comincia così una fuga disperata, che va di pari passo con il tentativo di capire cosa si nasconde dietro l’intera faccenda.

La lezione dei classici
Prime Target ha un grandissimo primo punto di forza ed è costituito dall’atmosfera: lo show appare, infatti, debitore ai grandi e intramontabili classici dello spionaggio, di cui prende il meglio e lo restituisce sotto forma di narrazione a episodi. La modalità si rivela, ovviamente, ancor più funzionale, giocando con colpi di scena e cliffhanger che entusiasmano, colpiscono e, soprattutto, fidelizzano.
Siamo esploratori di natura.
Il genere di appartenenza detta la linea da seguire, l’ottima scrittura fa il resto. Senza sbavature né banalità, tassello dopo tassello, viene messa in piedi una struttura solida e sfaccettata, dentro la quale trovano il loro spazio una serie di figure cruciali e coinvolgenti.
Personaggi tridimensionali per un maggiore realismo
Se una delle chiavi di lettura è da ricercarsi nella matematica, l’attualità con cui si tratteggia il terreno di gioco permette una riflessione maggiore, più profonda. Ci si interroga sui meccanismi che muovono la società, che non fanno spesso distinzione tra “buoni e cattivi”, travolgendo chiunque capiti nel mezzo in un vortice di sotterfugi, violenza e annientamento.
Per avere un’idea chiara del prodotto dinanzi a cui ci troviamo, bisognerà però arrivare alla fine dello show, perché nel corso degli episodi tante situazioni cambiano, così come le suggestioni, contribuendo a rendere l’intrattenimento ancor più accattivante.

A livello stilistico, Prime Target mescola e alterna abilmente la pura azione con momenti più intimi e drammatici. Grazie alla splendida caratterizzazione dei protagonisti e alle più che buone prove attoriali, si respira un clima di realismo, impreziosito da dettagli talvolta semplici, ma sempre ben concepiti.
*Sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.