ULI, presentato in anteprima nazionale al Florence Queer Festival, la più importante rassegna Toscana dedicata alla cultura Queer, trasmette uno spaccato di quanto sia fondamentale il mondo interiore in una realtà segnata da difficoltà e privazioni.
ULI, diretto da Mariana Gil Ríos, è un cortometraggio intenso e toccante che esplora il potere della fantasia e dell’innocenza infantile in un contesto di dure realtà sociali. Presentato come un’opera poetica e visivamente evocativa, il corto riesce a intrecciare tematiche universali con un’estetica peculiare, che riflette la sensibilità della regista.
L’ immaginazione come rifugio
Mentre i genitori sono via, Rafaela resta a casa affidata alle cure della sorella Laura. L’adolescente decide di andare a trovare un ragazzo che le piace, lei deve seguirla. Laura e il ragazzo si chiudono nella sua stanza. Rafaela aspetta, si annoia e finalmente inizia a esplorare la casa. Ha un incontro unico con Uli, una giovane donna queer e il suo animale domestico.
Un incontro fuori dal tempo
Il cuore del cortometraggio è l’interazione tra Uli e Rafaela. La piccola, abbandonata momentaneamente dalla sorella quindicenne, rappresenta purezza e curiosità ancora non toccate dagli stereotipi e dai pregiudizi sociali. È una bambina che vive il mondo attraverso uno sguardo limpido, accogliendo ciò che incontra con una naturalezza disarmante.
L’incontro con Uli, una donna queer che porta dentro di sé il peso di esperienze passate e la ricerca di un senso di appartenenza, diventa un momento di trasformazione per entrambe. Rafaela, con la sua innocenza, offre a Uli un rifugio emotivo, uno spazio sicuro in cui sentirsi accettata senza bisogno di spiegazioni.
La dinamica tra le due non è quella tradizionale di un adulto e un bambino, ma piuttosto un dialogo paritario, un incontro tra due anime che si comprendono nonostante la differenze di età.
Mariana Gil Ríos dimostra una grande padronanza del linguaggio visivo, utilizzando colori, luci e inquadrature per enfatizzare il dualismo tra sogno e realtà. L’uso del suono è particolarmente efficace e ben bilanciato. Amplifica le emozioni e immerge lo spettatore nell’universo interiore di Rafaela e Uli. La regista mostra una sensibilità particolare nella rappresentazione di questa giovane donna queer, evitando stereotipi e tratteggiando un personaggio autentico e complesso.
L’opera è un racconto che celebra l’importanza dell’accoglienza, dell’empatia e della capacità di guardare oltre le etichette. L’incontro tra Uli e Rafaela è un richiamo alla possibilità di creare relazioni autentiche, basate sul riconoscimento reciproco e sulla comprensione.
Il tema dell’identità queer è trattato con rispetto e naturalezza, integrandosi armoniosamente nella narrazione senza risultare forzato o eccessivamente didascalico. La rappresentazione di Uli come una donna queer non è soltanto un dettaglio biografico, ma un elemento che arricchisce la storia, offrendo uno sguardo autentico su cosa significhi vivere con autenticità in un mondo spesso ostile.
Questo cortometraggio, con la sua semplicità e profondità, ci ricorda che l’innocenza e la purezza dell’infanzia possono essere un potente antidoto ai pregiudizi e alle discriminazioni. Un’opera toccante e necessaria, capace di ispirare chiunque abbia il privilegio di guardarla.
Mariana Gil Rìos
Regista e sceneggiatrice emergente originaria del Messico, nota per il suo approccio sensibile e autentico a temi sociali e identitari. Laureata in Cinema e Arti Visive, ha costruito la sua carriera esplorando storie intime che riflettono sulle complessità dell’identità, con un’attenzione particolare alle questioni legate alla comunità queer, all’infanzia e alla resilienza umana. Mariana si è affermata come una voce promettente del cinema contemporaneo, capace di raccontare storie universali con una prospettiva unica e personale.
Florence Queer Festival
Uno dei principali eventi in Italia dedicati alla cultura LGBTQIA+, che si tiene annualmente a Firenze. Fondato nel 2003, il festival celebra la diversità attraverso il cinema, l’arte e la letteratura, presentando una selezione di film, cortometraggi, documentari e spettacoli a tema queer provenienti da tutto il mondo.
Oltre alle proiezioni cinematografiche, il festival include incontri con registi, dibattiti e mostre d’arte, promuovendo il dialogo e l’inclusione. Il Florence Queer Festival è un punto di riferimento culturale, capace di dare visibilità a storie, identità e temi spesso trascurati, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico e valorizzare la pluralità delle esperienze umane.