‘Forever Yours’: un amore ossessivo e devoto

Forever Yours è uno dei cortometraggi presentati proprio in questi giorni in concorso al Lucca Film Festival 2024.

Diretto, prodotto ed editato da Elliott Louis McKee e interpretato da Andrea Ariel (Valeria), James Tuft (Sebastian) e Simone Bucio (Lola), questo intenso cortometraggio esplora gli inquietanti tratti di un amore ossessivo.

La trama di Forever Yours

In seguito ad un tragico incidente, Sebastian rimane paralizzato e diventa incapace di vivere senza le cure costanti della fidanzata Valeria.

Attraverso numerose scene, si ripercorrono le tappe principali della storia d’amore tra i due protagonisti dal punto di vista di Valeria, che nasconde un inquietante segreto che verrà a galla solo nel finale.

Le relazioni pericolose che non si vedono

Il cortometraggio alterna scene di eventi presenti, successive all’incidente, e scene di ricordi passati grazie a cui si ricostruiscono la storia dei protagonisti e l’incidente stesso.

Le vicende appaiono quindi spesso come flashback che ripercorrono il passato accompagnati dalla voce fuori campo della protagonista, Valeria, che con dolcezza e con un velo di malinconia racconta il profondo sentimento che prova per Sebastian: l’amore della sua vita. La voce di Valeria, che fin da subito permette allo spettatore di empatizzare con il suo dolore, apre il cortometraggio con due parole “Dear Sebastian” e lo chiude con altrettante: “Forever Yours”. L’intero corto è quindi una lettera di Valeria a Sebastian, nella quale si entra a contatto con la psicologia di un amore estremamente possessivo.

L’estetica a contrasti di Forever Yours

Parallelamente alle parole, le immagini si soffermano su diversi dettagli propri delle storie d’amore: un sorriso, delle mani che si intrecciano, uno sguardo. La macchina da presa è sempre alla ricerca di primi piani, dando un grande valore all’espressività degli attori, che recitano di fatto solo attraverso il corpo e le micro espressioni, perfettamente catturate dal regista. Visivamente vi è un forte contrasto tra i ricordi passati, carichi di gioia e amore, espressi con colori caldi e un’intensa luce naturale, e la freddezza e solitudine del presente. Il desiderio del regista e del direttore della fotografia Manuel Schamberger, sembra essere proprio quello di mettere in scena un’apparente storia d’amore perfetta, celando così, sempre più in profondità, la devastante ossessione di un amore esageratamente devoto.