« Forte come una roccia, sono qui davanti a te. » — Stark wie ein Felsen di Stefanie Werger
Nightfaces (titolo originale Nachtgesichter), cortometraggio diretto da Martin Winter e Stefan Langthaler, ha fatto il suo debutto nel 2023 e ha immediatamente suscitato l’interesse della critica e del pubblico. La sua partecipazione a festival cinematografici di rilievo, come il Lucca Film Festival e il 24° Landshuter Kurzfilmfestival 2024, dove ha ottenuto una nomination, conferma l’apprezzamento generale verso l’opera. Con la sua breve durata, Nachtgesichter riesce a trattare con efficacia temi universali come la solitudine e la redenzione, attraverso una narrazione che mescola introspezione personale e osservazione sociale. Ambientato nelle strade notturne di Vienna, il film propone un viaggio attraverso la città che riflette le difficoltà e le speranze dei suoi protagonisti.
Nightfaces – IL TRAILER
Nightfaces: Cosa si nasconde dietro al volto delle persone notturne
La trama segue Mahan (Anton Noori), un tassista viennese che, durante una notte piovosa, incontra una donna senzatetto di nome Sabine (Sonja Romei), disperata di raggiungere suo figlio Patrick per il compleanno. Dopo aver accidentalmente rotto il regalo destinato al festeggiato, Mahan, colpito dal senso di colpa, decide di accompagnare la donna in un ultimo viaggio per cercare di rimediare. Durante il tragitto, i due protagonisti condividono le loro storie personali, esplorando i loro fallimenti e desideri, mentre attraversano una città resa cupa dalle ombre della notte. Il film non si limita alla narrazione degli eventi, ma si concentra soprattutto sui conflitti interiori dei personaggi, offrendo una riflessione sulle loro vite segnate dall’isolamento.
Il cast del cortometraggio
Anton Noori interpreta con maestria Mahan, un tassista disilluso dalla vita, offrendo una performance misurata che esprime con precisione la frustrazione e la stanchezza emotiva del personaggio. La sua interazione con Sabine, un personaggio carico di tensione, fragilità e vulnerabilità, crea un contrasto potente che permette al film di esplorare tematiche complesse con grande intensità. Tra i personaggi secondari spicca Robert, il padre di Patrick, interpretato da Thomas Mraz.
I registi Martin Winter e Stefan Langthaler apportano ciascuno il proprio talento a questo progetto. Winter, nato nel 1983 a Lipsia, ha subito dimostrato le sue capacità con Day Release, mediometraggio di diploma che gli è valso l’Austrian Film Award nel 2020. Langthaler, nato nel 1987 a Vienna, ha conquistato il pubblico internazionale con FABIU, cortometraggio premiato in numerosi festival di prestigio e insignito di una MenzioneSpeciale al Festival du Court-Métrage de Clermont-Ferrand.
La potenza di un viaggio in taxi e della Vienna notturna
Uno degli elementi più apprezzabili di Nachtgesichter è la capacità del corto di costruire un’atmosfera densa e immersiva, attraverso una regia che sfrutta inquadrature cupe e minimali. Vienna, con le sue strade estese e desolate, diventa non solo uno sfondo, ma un vero e proprio protagonista, un luogo che riflette lo stato emotivo dei personaggi. La scelta stilistica di Martin Winter e Stefan Langthaler di mantenere un tono visivo sobrio e melanconico, rafforzato da una colonna sonora minimalista, permette al film di esplorare il lato più intimo della vita urbana. L’attenzione alla luce e all’ombra sottolinea le sfumature emotive del racconto, creando un ambiente visivo coerente con il tema della solitudine.
Nightfaces si distingue come un cortometraggio che utilizza il viaggio in taxi come metafora per un percorso interiore e per l’isolamento sociale (proprio come nel Taxi Driver di Martin Scorsese). Ogni passeggero che entra nell’auto di Mahan porta con sé una storia, ma è nella relazione tra il tassista e la donna senzatetto che si concentrano i temi principali del film. Il taxi diventa un luogo di transizione, in cui si sviluppa un confronto tra due vite apparentemente diverse, ma unite da una profonda solitudine. La performance di Noori e Romei riesce a rendere credibili le dinamiche tra i due personaggi, fornendo allo spettatore uno sguardo autentico nelle loro vicissitudini. Questo viaggio notturno è carico di simbolismi, suggerendo che la redenzione e la comprensione possono essere trovate anche nei momenti più inaspettati.
Sonja Romei in Nightfaces, nei panni di una senzatetto, mentre stringe i frantumi del regalo per il compleanno del figlio
Una riflessione sulla disconnessione sociale
Un tema centrale di Nachtgesichter è l’isolamento sociale, che emerge dalle storie dei personaggi. In particolare, il film esplora la disconnessione tra individui che, nonostante condividano lo stesso spazio fisico, rimangono emotivamente distanti. La tossicodipendenza e la marginalizzazione di Sabine sono rappresentazioni tangibili di un sistema che lascia indietro chi è più fragile. Allo stesso tempo, la crisi personale di Mahan, un uomo apparentemente integrato nella società, ma che in realtà è solamente uno spettatore passivo, evidenzia come la solitudine possa colpire chiunque, indipendentemente dalle circostanze esteriori. Come, infatti, vediamo dai primi istanti del corto, il tassista non riesce a conversare con i propri clienti perché nessuno è interessato veramente a conoscerlo. Il film suggerisce una critica alla frenesia della vita urbana, in cui le persone sono spesso troppo assorbite dai propri problemi per vedere o ascoltare chi le circonda.
In cosa consiste la forza di Nightfaces
In conclusione, Nightfaces è un cortometraggio che si distingue per la sua capacità di fondere narrazione e atmosfera in modo armonico. La regia minimalista ma curata, unita a interpretazioni intense e a una profonda riflessione sui temi della solitudine e della connessione umana, rende questo film un’opera di notevole valore artistico. Nonostante la sua brevità, il film riesce a toccare corde emotive importanti e offre uno sguardo sincero e malinconico sulla vita urbana moderna. Un lavoro consigliato non solo agli appassionati di cinema d’autore, ma a chiunque sia alla ricerca di una riflessione su temi universali.