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Festival del Cinema Iberoamericano di Firenze

Entre dos Mundos 2024: realismo e autenticità con il cinema iberoamericano

Arriva a Firenze dal 19 al 22 settembre 2024 la settima edizione del festival sul cinema spagnolo, portoghese, sud americano guidato dalla direttrice artistica Maria Lorena Rojas che quest'anno si aprirà con 'Frida' e che punterà su storie di vita difficili, ma autentiche

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entre dos mundos 2024

Settima edizione, quella del 2024, per il festival del cinema iberoamericano Entre dos Mundos. Dal 19 al 21 settembre 2024 Firenze è pronta a ospitare nuovamente il tanto cinema che spazia tra Spagna, Portogallo e Sud America, e che ormai è entrato a far parte del capoluogo toscano grazie all’importante lavoro di promozione della direttrice artistica Maria Lorena Rojas.

Un festival che in quattro giorni è pronto a mostrare tante storie autentiche, narrate e spiegate dal vivo, grazie ai numerosi ospiti, e a consolidare un legame ormai molto forte con il pubblico che ogni anno affolla le sale.

Entre dos Mundos 2024: il festival del cinema iberoamericano

La settima edizione di Entre dos mundos si svolge da giovedì 19 a sabato 21 settembre al cinema La Compagnia e online su MyMovies e Più Compagnia e si conclude domenica 22 settembre al cinema Astra. Una rassegna dedicata alla migliore produzione indipendente dell’America Latina, della Spagna e del Portogallo. Il Festival è realizzato nell’ambito dell’Estate Fiorentina 2024 – iniziativa proposta nel piano operativo della città di Firenze. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero.

Nato per far conoscere la cinematografia e la cultura dei paesi iberoamericani, Entre dos Mundos inaugura quest’anno una collaborazione con i Premios Platino per allargare il raggio di visibilità su film sempre più difficili da trovare nelle programmazioni delle sale italiane.

Il film d’apertura

In occasione della presentazione ufficiale del programma, la direttrice Maria Lorena Rojas ha presentato i vari film che saranno proiettati nei quattro giorni del festival con un focus particolare, data anche la presenza della produttrice Eréndira Núñez Larios, sul titolo di apertura Frida della regista peruviana Carla Gutierrez.

Si tratta di un film nel quale è la stessa Frida Kahlo a parlare in prima persona, raccontandosi attraverso le sue stesse parole tratte dal suo famoso diario, da lettere, saggi e interviste. Un’occasione quasi unica per ammirare questo documentario che racconta la storia di una grande artista che tutti conosciamo, ma in maniera diversa dal solito.

Le parole della direttrice artistica

Oltre a elencare i tanti titoli presenti nella rassegna, Maria Lorena Rojas ha anche avuto modo di rispondere ad alcune domande di Taxidrivers per spiegare il legame che esiste tra i film selezionati.

Si può dire che c’è una sorta di filo conduttore nella selezione? Ho notato che questa edizione si concentra maggiormente sui personaggi e soprattutto su storie vere: c’è Frida in primis, ma anche La sociedad de la nieve. Si può dire che questa edizione è più vicina a una sorta di realismo?

Sì, sicuramente. Quest’anno la scelta è stata quella di mettere in risalto degli outsider, delle persone con delle vite importanti e difficili che, però, hanno saputo riscattarsi, dimostrando che vale sempre la pena andare avanti e vivere.

Oltre a quelli che hai citato mi viene in mente anche il film di Lola Arias, Reas, su delle carcerate argentine. Si tratta di un documentario basato su delle vite reali, su persone che comunque hanno fatto qualcosa di importante. Le loro storie sono all’interno di un film che sta andando in giro per il mondo. Quindi sì, c’è sicuramente questo filo conduttore, quello delle vite importanti e difficili che ognuno di questi personaggi si è imposto in qualche modo, lasciando un segno.

Collegandomi a quello che hai detto mi viene da pensare che ci sia anche una maggiore attenzione al documentario (Frida è, appunto, un documentario), quindi a un genere che forse trova meno spazio rispetto al film di finzione. Penso che Entre dos Mundos possa essere anche un’occasione per dare spazio a film (dai documentari ai cortometraggi) che non hanno una vera e propria distribuzione.

Esatto. Il nostro festival dà molto spazio ai documentari perché sono storie importanti che spesso non hanno pubblico e quindi, per questo, nemmeno distribuzione. Quindi cerchiamo di guardare soprattutto a questo, anche con i cortometraggi, un altro genere molto in voga, ma con pochissima distribuzione perché non redditizio.

Addirittura c’è anche una mescolanza, perché tra i nostri cortometraggi ce ne sono tre o quattro che sono documentari, tra l’altro anche con messaggi importanti.

Il festival è giunto alla sua settima edizione ed è un concentrato di titoli in quattro giorni che spaziano non solo geograficamente, ma anche temporalmente, avvicinandosi sempre più al contemporaneo, non solo per i temi. Qual è l’obiettivo di questo festival? Cosa speri che venga fuori da questa settima edizione?

Innanzitutto spero che ci iniziano a guardare con occhi diversi. Ricordo che la prima edizione, che era quasi un omaggio a Guillermo Arriaga, ha avuto dei film che non sono andati da nessuna parte perché non avevano distribuzione e quella era l’unica opportunità per vederli. Anche per questo fin dalla prima edizione proponiamo dei film unici, assolutamente da vedere, molto apprezzati nei festival in giro per il mondo, in quelli più importanti.

Mi auguro, quindi, che il grande pubblico inizi a apprezzare queste nostre scelte, perché molte volte arrivano anche film come quelli della già citata Eréndira Núñez Larios, nostra ospite, che la gente va a vedere pensando che siano film di Hollywood. Dietro, invece, ci sono molte persone, c’è il sostegno e le case produttrici e gli attori spesso sono latino-americani.

Quindi quello che io spero con questo festival è riuscire a far conoscere la zona dell’America Latina (e non solo) come un luogo nel quale c’è arte, cultura e molto cinema.

Fortunatamente migliora di anno in anno la comunicazione, il passaparola e la diffusione di questo cinema. Tra i titoli di quest’anno, infatti, Reas uscirà al cinema così come El Ladrón de perros, una coproduzione italiana.

entre dos mundos 2024

Entre dos Mundos 2024: il programma a La Compagnia

Giovedì 19 settembre il Festival si apre con Perdidos en la noche del regista messicano Amat Escalante presentato in anteprima nella selezione ufficiale del Festival di Cannes 2023. Il film narra la storia di Paloma, insegnante e attivista, della sua protesta contro l’industria mineraria locale, che scompare senza lasciare traccia.

Alla presenza di Alexandra de la Mora, attrice e regista messicana cofondatrice dello spazio Supernova di Roma, sarà proiettato Dante y Soledad, lungometraggio di finzione ispirato al racconto El matrimonio de los peces rojos di Guadalupe Nettel, uscito in Italia come Bestiario sentimentale.

Altra ospite del festival è Carla Gutierrez che presenterà Frida, viaggio intimo, crudo e magico attraverso la vita, la mente e il cuore dell’iconica artista Frida Kahlo. Il film, presentato in anteprima al Sundance Film Festival 2024, segna il debutto di Carla Gutierrez come regista. Nata in Perù, è una documentarista nominata agli Emmy e agli Eddie.

Venerdì 20 settembre Puán, tragicommedia a sfondo politico sul significato e la perdita degli ideali firmata dagli argentini María Alché e Benjamín Naishtat, è coprodotto dall’italiana Kino produzioni.

Ospite della seconda giornata è la produttrice messicana di cinema indipendente Eréndira Núñez Larios. Negli ultimi 5 anni ha prodotto film che hanno avuto un grande impatto a livello internazionale: nel 2019 ha stretto una collaborazione con Michel Franco e insieme hanno prodotto più di 10 lungometraggi tra cui Nuevo Orden (Leone d’argento a Venezia 77), Sundown con Tim Roth e Charlotte Gainsbourg e Memory con Jessica Chastain, premio Oscar, e Peter Sarsgaard e con cui Michel Franco ha partecipato per la terza volta alla mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Eréndira Núñez Larios terrà una masterclass sul cinema indipendente e a seguire presenterà Heroico, del regista e sceneggiatore messicano David Zonana. Il film, presentato in anteprima al Sundance Film Festival 2023 e nella sezione panorama a Berlino 73, narra la storia di Luis e del suo addestramento presso l’Accademia militare nazionale del Messico e ha ricevuto 11 nomination ai premi Ariel.

La sociedad de la nieve di J.A. Bayona ci porta invece nel 1972, quando il volo delle forze aeree uruguayane che sta trasportando una squadra di rugby in Cile, precipita nel cuore delle Ande. Scampano all’incidente solo 29 dei 45 a bordo. Questo film ha ricevuto due nomination agli Oscar (miglior film internazionale e miglior trucco e acconciatura) e ha vinto anche 12 premi Goya. Nel 2024 il film ha vinto ben 6 Premios Platino tra cui miglior film iberoamericano e miglior regia.

Sabato 21 settembre Carla Gutierrez, insieme a Catherine Gund, terrà una masterclass dedicata alla regia e al montaggio di documentari. Racconterà come trovare le immagini giuste, come gestire la grande quantità di materiale, come funziona la collaborazione con il regista. A seguire presenterà Chavela di Catherine Gund e Daresha Kyi. Un omaggio a Chavela Vargas, al secolo Isabel Vargas Lizano, cantante messicana dotata di un eccezionale talento che la portò a esibirsi in tutto il mondo senza nascondere mai la sua omosessualità.

Sarà poi il turno di Simón, nominato miglior film iberoamericano alla 38esima edizione dei premi Goya e miglior opera prima ai Premios Platino, scritto e diretto dal regista venezuelano Diego Vicentini, per riflettere l’attuale situazione drammatica del paese in quanto il protagonista è un leader studentesco.

Alla presenza dell’attrice Teresa Ruiz e del produttore Mario Mazzarotto ci sarà la proiezione di El ladrón de perros del regista boliviano Vinko Tomičić Salinas. Il film, presentato in anteprima mondiale al Tribeca Film Festival 2024, racconta la vita del tredicenne Martín, un lustrascarpe orfano di La Paz, in Bolivia, che ha vissuto tutta la sua vita per strada e spera di trovare suo padre.

Reas di Lola Arias, presentato in anteprima al 74esimo Festival di Berlino, ha vinto il premio come miglior documentario al Festival di Lussemburgo. In questo curioso ibrido tra musical, documentario e teatro le detenute del carcere femminile di Buenos Aires rievocano le proprie vite.

Dopo la premiazione il festival si conclude con Un amor di Isabel Coixet, pluripremiata regista e sceneggiatrice spagnola che ha raggiunto il successo internazionale con La mia vita senza me e ha diretto tanti titoli importanti. In questo nuovo film ci regala un prezioso ritratto femminile con la storia di Nat che, stufa di tradurre le storie tragiche delle donne immigrate, molla tutto e va ad abitare in un paesino della Spagna rurale.

I cortometraggi

Oltre ai lungometraggi Entre dos Mundos 2024 presenta anche diversi cortometraggi. I hear your silence di Jorge Abarca, Un lugar entre las montañas di Eydi Sanamé Flores, Lullaby.E di Lua Voight.

Venerdì 20 settembre si prosegue con Ao Redor di Bebete Viégas e Guga Lemes, Donde Los Niños no Sueñan di Stefano Sbrulli, Chimborazo di Kelia Cepeda.

Sabato 21 settembre sarà la volta di Dr. Vaje di Carmelo Raneri, Humo di Rita Basulto Chavez, Las memorias perdidas de los árboles di Antonio La Camera e La Vitualla di Santiago Posada.

Al cinema Astra

Data off del festival domenica 22 settembre. Entre dos mundos 2024 presenta al Cinema Astra Motel Destino, l’attesissimo nuovo film del regista brasiliano Karim Aïnouz, appena applaudito al Festival di Cannes.