Asunta è una serie TV in streaming su Netflix che si inserisce nel genere del true crime. Il serial racconta la tragica storia vera di Asunta Basterra, una ragazzina di 12 anni che viene trovata morta in circostanze sospette in Spagna.
Asunta esplora le dinamiche familiari complesse e oscure, mantenendo un tono rispettoso, evitando il sensazionalismo e concentrandosi piuttosto sull’aspetto umano della tragedia.
La serie vede la partecipazione di un cast di attori che riescono a trasmettere con intensità il dramma psicologico del caso. Tra i protagonisti principali spiccano: Roberto Enríquez ( Alfonso Basterra, il padre di Asunta), Belén Rueda ( che interpreta Rosario Porto, la madre della ragazza). Marta Belaustegui, nel ruolo dell’investigatrice coinvolta nel caso.
La regia è affidata a Manuel Gómez Pereira, noto per il suo lavoro in film drammatici e thriller psicologici. La sua direzione è attenta e meticolosa: la cura per i dettagli e la costruzione dell’atmosfera giocano un ruolo fondamentale.
La trama di Asunta
Il 21 settembre 2013 Rosario Porto e Alfonso Basterra denunciano la scomparsa della figlia Asunta, che è trovata morta poche ore dopo vicino a una strada nella periferia di Santiago de Compostela. Gli indizi trovati dalla polizia sembrano subito puntare proprio nella direzione di Rosario e Alfonso. La notizia sconvolge la città e la nazione. Cosa può portare due genitori a uccidere la propria figlia? E cosa si nasconde dietro alla facciata di famiglia perfetta?
Punti di forza e critiche
Uno dei punti di forza della serie è il modo in cui riesce a mantenere una tensione costante senza mai cadere nel melodramma o nell’ovvio. Il regista utilizza sapientemente la tecnica dell’intervista, con ricostruzioni efficaci per dare una visione completa del caso, creando un’atmosfera cupa e inquietante.
Non abbiamo quasi mai la percezione definitiva di cosa sia accaduto realmente finché ogni cosa non viene rivelata.
Tuttavia, non mancano alcuni difetti. Il ritmo della narrazione, a volte, si perde in dettagli che rallentano lo sviluppo della storia; un aspetto che potrebbe frustrare chi è in cerca di una narrazione più incisiva. Alcuni flashback non hanno un collegamento lineare con gli eventi del presente. Molti sono infine i dubbi lasciati irrisolti alla fine della visone del serial ma questo è da ricollegarsi direttamente all’andamento reale del caso.
Asunta è però sicuramente una serie avvincente e da non perdere per gli amanti del true crime, soprattutto per chi apprezza storie che esplorano gli aspetti psicologici e umani del crimine. Con un cast solido (molto intensa e in parte Belén Rueda) e una regia attenta, riesce a coinvolgere emotivamente, lasciando un’impressione duratura.
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