‘Film Negativo/Positivo’: risemantizzare gli archivi dell’erotico

 Federica Foglia si presenta a UnArchive 2024 con il suo Film Negativo/Positivo, un corto di quattordici minuti. La regista italiana intreccia l’erotismo in 16mm degli anni Quaranta e Cinquanta con immagini di fiori e insetti vari. Il risultato è un collage che estrae il corpo dalla sua oggettificazione.

‘Film Negativo/Positivo’: recensione

Attraverso un lavoro che tocca, manipola e plasma la materia in modo diretto, Federica Foglia, con Film Negativo/Positivo, sembra quasi riprendere le lezioni di colossi del cinema sperimentale come Stan Brakhage. Il corto riesuma estratti da vecchi film pornografici; le immagini, in bianco e nero, ritraggono corpi di donne a cui si sovrappongono progressivamente visioni del mondo naturale. Questo processo finisce eventualmente per portare chi guarda verso una dimensione astratta, in cui la figura umana si sdoppia e si mescola con insetti, fiori e piante.

Film Negativo/Positivo opera un’interessante rivalutazione della materia filmica. Si pensi, infatti, su un piano artigianale, alla tecnica adottata dalla regista, l’emulsion grafting:

[…] ho iniziato a rinominare il mio processo personale emulsion grafting ovvero innesto dell’emulsione. Un termine che incorpora sia l’azione di sollevamento/taglio, sia la fase finale di incollaggio. Assistiamo così alla creazione di immagini nuove, formate da frammenti inizialmente non appartenenti alla stessa pellicola, che aderiscono e diventano una cosa sola.

Metamorfosi

Il secondo tipo di rivalutazione operata da Foglia è nei riguardi del corpo femminile; la regista annulla ogni tipo di sessualizzazione e oggettificazione, estraendo, dal loro contesto originario, immagini di donne protagoniste di vari filmini in 16mm. Queste diventano altro, la loro funzione viene risemantizzata in favore di una simbiosi con la natura, che raggiunge il suo culmine nell’ultima parte del corto.

In Film Negativo/Positivo si percepisce come ogni elemento sia stato maneggiato, tagliato e riposizionato con cura; la creatività di Foglia lascia allo spettatore uno scorcio suggestivo su cui affacciarsi e vedere fantasmi di altri tempi vivere di nuova linfa.

Il film, nonostante l’assenza di una narrazione, riesce a comunicare i suoi intenti con il puro processo dialettico tra una dimensione e l’altra, tra l’erotico e la natura, tra la versione negativa e positiva della pellicola. La sintesi finale è la metamorfosi a cui giunge l’immagine, un connubio affascinante di visioni in cui perdersi.