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Festival del Cinema Ibero-Latino Americano

‘Fresa y Chocolate’, un gelato che sa di rivoluzione

Il capolavoro cubano diretto da Tomás Gutiérrez Alea e Juan Carlos Tabío torna in sala durante la tappa romana del festival La Nueva Ola 2024, per farci assaporare una rivoluzione senza tempo e necessaria ancora oggi

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Fresa y Chocolate, il capolavoro di Tomás Gutiérrez Alea e Juan Carlos Tabío, verrà proiettato al Cinema Barberini durante il Festival La Nueva Ola 2024. Il film è tratto dal romanzo “El Lobo, el bosque y el hombre nuevo”, di Senel Paz, che ha partecipato alla sceneggiatura.

Il film è il più premiato in territorio cubano. Ha guadagnato importanti riconoscimenti come l’Orso d’Argento e Teddy Award al Festival di Berlino, Premio Speciale della Giuria al Sundance Film Festival ed la candidatura agli Oscar come Miglior film Straniero.

Prodotto dall’ICAIC, IMCINE, Tabasco Film, TELEMADRID, SGAE e distribuito in Italia da Sony Pictures Italia. Nel cast, eccezionale: Jorge Perugorría, Vladimir Cruz, Mirta Ibarra, Francisco Gattorno, Joel Angelino, Marilyn Solaya. Disponibile su Chili.

Fresa y chocolate La trama

Fine anni ’70. David (Vladimir Cruz), studente universitario di scienze politiche con ambizioni letterarie e iscritto al Unión de Jóvenes Comunistas – UJC, nutre non pochi pregiudizi nei confronti dei gay. David entra in crisi quando la fidanzata Viviana lo lascia per sposare un funzionario di partito che le può garantire una vita migliore. Triste e affranto, si dirige verso la famosa gelateria Coppelia, dove incontrerà Diego (Jorge Perugorría): un omosessuale colto e raffinato che in prima battuta tenterà un approccio sentimentale, destinato nel tempo a diventare un’indissolubile amicizia. Inizialmente, infatti, David frequenta la sua casa perché Miguel – un amico del partito – lo incarica di tenerlo d’occhio: crede che sia un pericoloso sovversivo. Qui conosce Nancy (Mirtha Ibarra), vicina di Diego e prima donna con cui David avrà un rapporto completo, finendo per innamorarsi. I due protagonisti, all’evolversi di questa conoscenza, faranno emergere le loro parti nascoste, quelle vere. In questo modo, entrambi usciranno arricchiti da un rapporto che serba loro un finale agrodolce.

Fresa y Chocolate’, i sapori della diversità

Tutto inizia al Coppelia, gelateria storica del centro, dove Diego e David s’incontrano per la prima volta. Gustano rispettivamente fragola e cioccolato, e non è un caso: infatti i due gusti segnalano le differenze di genere sessuale dei due protagonisti, uno dei temi centrali del film.

Fresa y Chocolate nasce con l’intento di descrivere tutti quei movimenti culturali e i pregiudizi legati al mondo lgbtqia+, ancora troppo presenti nella società (non solo cubana, ma internazionale). Una Rivoluzione che parte dal singolo: David è costretto ad uscire dai propri schemi ideologici, a farsi trasportare dalla gentilezza di Diego, capendo il valore della diversità.

ll lungometraggio si focalizza soprattutto sul materiale umano: parla di tolleranza, di un possibile dialogo tra ideologie diverse e di rispetto reciproco. Nonostante le prime divergenze, infatti, Diego si impegna ad istruire il ragazzo sulla bellezza che c’è nel mondo, affinando il suo amore per la letteratura. David a sua volta si fida, rompe i propri schemi imparando che essere buoni patrioti significa migliorare il proprio paese, rispondendo ai pensieri di ogni cittadino. 

Anche Nancy, vicina di Diego e poi fidanzata di David, è un importante simbolo di questa diversità. Lei è una ex prostituta con istinti suicidi, dal carattere estremamente romantico e superstiziosa. Un quadro almodovariano, dove le vicissitudini quasi sempre inquiete dei personaggi sopravvivono al mondo circostante. Una preoccupazione presente nella filmografia di Gutiérrez Alea (Memorias del subdesarrollo, La muerte de un burocrata).

Una nuova Rivoluzione

Non devo essere costretto a dire sempre di sì, voglio difendere la rivoluzione ma anche la libertà di criticare”,

così asserisce Diego in un’animata discussione sulla Rivoluzione. Lui è un uomo che si immerge nella cultura: organizza mostre di scultura alternativa, ascolta Maria Callas, in casa ha tantissimi libri di letteratura straniera, beve whiskey e crede in Dio. Ma, per quanto critichi le falle della Rivoluzione, lui si sente un rivoluzionario e ama la sua terra. Spera in un futuro migliore per la sua amata isola, consapevole che ci vorrà troppo tempo per un reale cambiamento. L’unica decisione possibile per lui è andare all’estero. Questo gesto ha una doppia chiave di lettura: a coloro che sono etichettati come diversi, non resta che l’esilio. 

I registi non si servono banalmente solo di Diego per marcare le difficoltà sociali dell’epoca. Parliamo del personaggio di Miguel, amico di David dal carattere ottuso, che rappresenta la parte più dogmatica e maschilista di questa triste realtà. Durante uno scontro tra i due amici, sostiene che non ci si può fidare di una persona che non è fedele neanche al proprio sesso. La pellicola, così, coglie l’occasione per parlare ampiamente di tutti quei cambiamenti culturali che stavano coinvolgendo la società, smascherando qualsiasi tipo di ideologia politica e sociale.

Nell’addio finale, Diego è profondamente commosso: osserva la Baia dell’Habana in compagnia dell’amico: “Non è meraviglioso? Fammela guardare bene. Per me è l’ultima volta”. La scena iniziale si ripete, ma il rituale viene stravolto: questa volta, al Coppelia David mangia il gelato alla fragola e imita l’amico nelle movenze effeminate, dimostrando la fine dei pregiudizi. Diego e David si abbracciano in una stupenda scena conclusiva: “Ti voglio molto bene, David. Non posso farci niente”. 

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I contenuti e i simboli

Il duo di registi Titón-Tabío riesce, attraverso una narrazione che condanna i pregiudizi sull’omosessualità, ad inserire anche le problematiche politiche dell’isola. “Non si tratta della provocazione di un franco tiratore, ma di una critica profonda a questioni che dovevano essere affrontate, e in questo senso insinua quanto basta perché lo spettatore completi la critica”, afferma Gutierrez Alea. Le prime critiche al sistema avvengono già a inizio film, quando Diego asserisce che il gelato è l’unica cosa buona che il paese sa fare.

Tutto ciò accade nella cornice della meravigliosa Habana: è un personaggio del film a tutti gli effetti, un simbolo chiave. Diego è innamorato della sua città: si nota nelle scene in esterno, quando cerca di insegnare a David cos’è la cultura cubana durante le loro passeggiate, tra le case semidiroccate e i paesaggi stupendi a ridosso della Baia nel centro della città.

Fresa y Chocolate è una continua citazione di opere del passato; invita ad approfondire la cultura cubana, musicale e letteraria. Ad esempio, quando i due amici ascoltano Addio a Cuba di Ignacio Cervantes, triste motivo al pianoforte scritto dal compositore quando gli spagnoli lo cacciarono dall’Habana. Impossibile dimenticarsi della colonna sonora, creata dal compositore e pianista José María Vitier. Il musicista cubano ha omaggiato il lungometraggio a trent’anni dalla sua prima uscita, durante la serata d’inaugurazione per la 44esima edizione del Festival del Nuevo Cine latinoamericano.

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Fresa y Chocolate: riscrivere il futuro

Non basteranno i circoli di studio e progetti figli della Rivoluzione affinché una nuova generazione arrivi ai traguardi previsti: è necessaria una comprensione dei valori estetici e umani che permettono di evolvere individualmente. Questi sono tutti elementi che serviranno a David per maturare nella sua visione di una società ideale, basata sul rispetto. Una società migliore, inclusiva, che tollera chi sente e pensa diversamente. Uniti nella costruzione di un futuro migliore, con tutti e per il bene di tutti.

Il lungometraggio diventa così una pietra miliare del cinema non solo cubano, sintetizzando un’immagine complessa e ben delineata del paese e delle problematiche sociali internazionali. La coppia di registi iscrive nell’immaginario collettivo un’importante realtà, riuscendo a segnare un “prima” e “dopo” di Fresa y Chocolate nel cinema cubano.

Fresa y Chocolate

  • Anno: 1994
  • Durata: 108 min
  • Distribuzione: Sony Pictures Italia
  • Genere: Drammatico, Commedia
  • Nazionalita: Cuba
  • Regia: Tomás Gutiérrez Alea, Juan Carlos Tabío