Rob N Roll di Albert Kai-Kwong Mak è una commedia di azione di Hong Kong, i cui interpreti sono Aaron Kwok, Richie Jen e Ka-Tung Lam. Il film è visibile su MyMovies One entro la selezione del Far East Film Festival.
Aaron Kwok irriconoscibile è il giullare di un film corale di squattrinati che cercano una strada facile per dare una speranza al proprio futuro.
Rob N Roll di Albert Kai-Kwong Mak, la trama
Quando i debiti li inghiottono, Mo young-fai e Robby decidono di improvvisarsi rapinatori. Cercano di emulare quello che poco prima è avvenuto nelle strade di Hong Kong: da una parte un giovane rapinatore solitario mette a segno un colpo poco fruttuoso, e dall’altra una banda ben organizzata e capeggiata da Tin svaligia oltre trenta milioni.
Il problema è che la refurtiva viene prima scambiata e poi persa, e questo dà vita ad una serie grottesca di inseguimenti e fraintendimenti. Tra coloro che si avvicinano al malloppo perduto, pochi la fanno franca e ne escono senza acciacchi.

Rob N Roll di Albert Kai-Kwong Mak, la recensione
A metà tra il poliziesco e il cinema di genere hongkongese, il film deve molto a Johnnie To sebbene l’atmosfera generale sia del tutto virata alla commedia. E chiaramente, proprio per l’origine dichiarata, la sfumatura del western moderno arricchisce le dinamiche già molto movimentate. Lo stesso Aaron Kwok, diventa uno scoppiettante ex lottatore vietnamita dai principi molto chiari, che dispense mazzette per la città a chi si presta ad aiutarlo. Ma sfortunati i feriti, perché a loro non risparmia il colpo di grazia.
I proiettili si consumano copiosi soprattutto sul finale, in un climax ascendente che favorisce anche dell’intreccio della sceneggiatura, via via sempre più spiazzante.
Detto questo, Rob N Roll di Albert Kai-Kwong Mak è un film disimpegnato che ammicca al grottesco, con dichiarati fini commerciali. È cioè intrattenimento in stile asiatico senza troppa sostanza filosofica, che però risulta piacevole per il tempo che dura. I più attenti si godranno i profili dei personaggi, quasi una sfilata felliniana, e l’alternarsi di rapine sempre meno credibili e chiassose.
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