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Far East Film Festival

‘Ransomed’: reinventare la storia in maniera comica

Arriva al FEFF 26 il nuovo film del sudcoreano Kim Seong-hun, noto per i suoi film d'azione. Si tratta di una buddy comedy d'eccezione con Ha Jung-woo e Ju Ji-hoon

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A 7 anni di distanza dal suo ultimo film (The Tunnel; 2016), Kim Seong-hun torna dietro la cinepresa per Ransomed. Il film è in concorso alla 26esima edizione del Far East Film Festival.

La kermesse ha presentato quest’anno molti titoli ispirati ad eventi realmente accaduti. Tra questi figura il nuovo lungometraggio firmato da Kim Seong-hun. Il regista si è basato su un episodio degli anni ’80, un periodo tumultuoso per i coreani a livello sia internazionale che nazionale.

La trama di Ransomed

Beirut (Libano), 1986. Il secondo segretario dell’ambasciata sudcoreana Oh Jae-seok (Lim Hyung-guk) viene rapito e, nonostante gli sforzi del governo, risulta difficile scoprire il luogo del rapimento e gli autori del crimine. Il caso sembra senza speranza, soprattutto perché non c’è traccia di richieste di riscatto. Per più di un anno non si hanno notizie di Oh finché, per puro caso, il funzionario del Ministero degli Esteri Lee Min-jun (Ha Jung-woo) non riceve una telefonata che sembra provenire dalla vittima. In sottofondo si sente un picchiettio, il quale viene subito riconosciuto come una frase in codice morse: “Io sono Oh Jae-seok“. Una volta decodificato il messaggio, Min-jun si offre volontario per portare a termine la missione, sperando così di ottenere una promozione per un posto di lavoro negli Stati Uniti.

Tuttavia, il personaggio di Ha Jung-woo si trova in pericolo dal momento in cui scende dall’aereo sul suolo libanese. L’unica persona a cui può chiedere aiuto è il tassista coreano Pan-su (Ju Ji-hoon), che vive lì da anni e che potrebbe svelarsi una persona fidata. Diventano così un duo affiatato e coinvolto in un’avventura dalle mille difficoltà.

La recensione

Ransomed si distingue sicuramente a livello tecnico e riconferma Kim Seong-hun come un regista attento e maturo. Gli inseguimenti, le sparatorie e le esplosioni sono eseguiti con grande maestria. Il ritmo viene mantenuto costante per tutto il tempo facendo così sembrare il film molto più breve. I personaggi coreani sembrano invece deboli perché dipinti come fin troppo equilibrati, nel tentativo di evitare che il film prenda una posizione politica. Si mostrano gentili e fiduciosi con gli estranei, non importa se all’apparenza poco affidabili. Tuttavia, tale rappresentazione si trova in contrasto con quella del popolo libanese, più stereotipato e blando.

Cionondimeno, il film si presenta leggero e scorrevole in quanto gli elementi comici si fondono perfettamente con la storia.  Elementi che rientrano in un genere cinematografico molto popolare in Asia (buddy comedy) basato su dinamiche di disguidi e interazioni umoristiche fra due partner opposti caratterialmente. Non a caso, le performance di Ha Jug-woo e Ju Ji-hoon, il duo in questione, sono le più notevoli. L’umorismo del film, tra l’altro, è ricco di sfumature ironiche e argute. Anche senza la fotografia e le ambientazioni patinate, i dialoghi risultano sempre coinvolgenti.

Kim si è già dimostrato in passato più che capace di realizzare storie d’azione e trame avvincenti. Ransomed non è da meno. Sia le scene d’inseguimento che i momenti di suspense sono davvero rilevanti a livello fotografico e coreografico. Il film si dimostra un’opera abbastanza riuscita ed emozionante.

Sebbene alcuni documenti governativi sull’evento alla base della storia rimangano tutt’oggi segreti, Ransomed mostra come i calcoli politici dei potenti possano minacciare gli sforzi eroici di chi è coinvolto.

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Ransomed

  • Anno: 2023
  • Durata: 132'
  • Distribuzione: Showbox
  • Genere: Buddy comedy, azione
  • Nazionalita: Corea del Sud
  • Regia: Kim Seong-hun