Al Thailand Day del21° Asian Film Festival è stato presentato The Cursed Land di Panu Aree. Il film horror fuori concorso esplora la Thailandia contemporanea, che vive sospesa tra tradizioni e modernità. Il regista parla tra le righe dei problemi politici di un paese a maggioranza buddista, in cui a fatica convivono minoranze musulmane, tema che conosce bene.
La trama di The Cursed Land
Dopo la morte della moglie, Mit (Ananda Everingham) si trasferisce con la figlia May (Jennis Oprasert) in una casa fatiscente in un’area meridionale della Thailandia con maggioranza musulmana. L’uomo, in lotta con i suoi demoni interiori, dovrà lottare contro un djinn che possedeva la casa da secoli.
Il film è un horror con tutti i crismi del caso, e inizia con la solita casa infestata, scenario di mille titoli horror. Il regista presenta agli spettatori Mit un uomo distrutto dalla vita, che si vede costretto a lasciare Bangkok dopo una caduta all’inferno. Lo stesso che farà scoppiare inconsapevolmente dopo aver rimosso dalle finestre dei talismani, facendo risvegliare un djinn, un’entità sovrannaturale che secondo il Corano protegge o minaccia l’uomo.
The Cursed Land: un dramma familiare a tema horror
Sono padre e figlia i protagonisti di The Cursed Land, anche se aleggia su di loro la presenza inquietante della moglie morta, nella forma di un’urna funebre che ne contiene le ceneri. Inoltre, la donna appare negli incubi dell’uomo in forma di fantasma. C’è anche un cane, che assume nel contesto narrativo un significato importante, dal momento che è un animale non amato dai musulmani, dove la famiglia va a vivere.
Per Mit i demoni prendono la forma di una fiaschetta di liquore nascosta nel cassetto del suo ufficio. L’uomo si ritiene colpevole della morte della moglie morta in un incidente di macchina e non ha alcuna voglia di entrare in contatto con la comunità locale e di ascoltare i consigli dei vecchi della moschea. Al contrario, la figlia May (che scopriremo non sua, ma del compagno precedente della moglie) è aperta ai nuovi amici e vuole integrarsi con i suoi compagni di università e con i locali di fede musulmana.
Magia nera e tradizioni religiose tahi
In The Cursed Land, i personaggi apparentemente minori diventano essenziali per la storia. É il caso di Heem (Bront Palarae) e della madre Zainab (Seeda Puapimol), che saranno i deus ex machina del finale. Il primo, soprattutto per Mit, è una presenza inquietante, che sembra minacciarlo intorno alla casa. In realtà Heem non è benvoluto neanche dalla comunità islamica, per la sua pratica della magia nera. Quindi, entrambi gli uomini sono in qualche modo estranei al mondo in cui vivono.
Si parla di magia nera e di tradizioni religiose thai come la casa degli spiriti che viene costruita in giardino con benedizione dei monaci, in un contesto sociale dominato dalla cultura musulmana. Ed è questo, casa maledetta a parte, il focus dell’opera. Se la pacifica convivenza di due culture diverse infatti non funziona nella casa di Mit e May, a maggior ragione è un problema nella provincia di Narathiwat, una delle tre del sud della Thailandia a maggioranza musulmana, dove è ambientata l’opera.
The Cursed Land: un film di genere contenuti politici di non facile comprensione per lo spettatore occidentale
Il plot di The Cursed Land non è nuovo, diciamolo, ma il film horror di Panu Aree si arricchisce di spunti che solo il regista riesce a inserire, vista la sua nazionalità thailandese.
Non a caso, l’autore aveva già trattato il tema della convivenza tra buddisti e musulmani nel film precedente del 2008, The Convert, su una donna che si converte ad Allah per amore e nel documentario Gaddafi del 2013
L’opera si presta, infatti, ad una doppia lettura, molto più complessa di quello che può apparire a prima vista. Heem e sua madre, la vecchia sciamana Zainab, non sono solo figure folcloristiche ai fini dell’epilogo, ma rappresentano il legame con il passato e con le ferite che la storia ha inflitto alle aree del sud della Thailandia ai confini con la Malesia.
Nel XIX secolo molti abitanti della zona furono deportati per farli lavorare come schiavi nella costruzione di Bangkok. Inoltre, dal 2004, un conflitto sanguinoso oppone l’esercito thailandese e i ribelli separatisti musulmani del sud del paese.
Tutti gli ingredienti per un’opera di successo
La regia di Panu Aree è, tuttavia, ineccepibile dal punto di vista dell’horror e della costruzione psicologica dei personaggi. Questo vale soprattutto per Mit, il protagonista maschile, che deve per primo lottare contro i suoi sensi di colpa per quello che crede di aver fatto alla sua famiglia. Ci sono, insomma, casa stregata a parte, tutti gli ingredienti che servono per un’opera di successo.
The Cursed Land di Panu Aree è un ottimo film, che riesce usando la chiave horror a parlare di una delle più tragiche storie del passato della Thailandia. Ottimo il cast formato da Ananda Everingham, Jennis Oprasert, Bront Palarae e dall’anziana Seeda Puapimol. Si tratta di una assoluta anteprima, scelta dall’Asian Film Festival che si conferma una vetrina imperdibile sui nuovi scenari del cinema asiatico.
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