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Korea Film Festival

Masterclass di Song Kang-ho e Kim Jee-woon al Korea Film Fest 2024

Un incontro per conoscere meglio regista e attore al Florence Korea Film Fest

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masterclass song kang-ho

Interessante e partecipata la masterclass che si è tenuta sabato 23 marzo 2024 al cinema La Compagnia di Firenze con l’attore Song Kang-ho e il regista Kim Jee-woon. I due sono stati tra gli ospiti della 22esima edizione del Florence Korea Film Fest.

Spunti e riflessioni sono venuti fuori dal dialogo dei due con gli intervistatori e con il pubblico in sala che ha avuto l’occasione di poter fare alcune domande al termine dell’incontro.

La masterclass di Song Kang-ho e Kim Jee-woon

Si è comunicato con gli esordi di Song Kang-ho, ormai sul palco (cinematografico e teatrale) da 35 anni, ma che, come rivelato da lui stesso, non ha «iniziato pensando di diventare un attore cinematografico. Ma nel corso della mia carriera mi sto accorgendo sempre di più che tutte le cose che ho imparato dal teatro, la gestualità, la voce, l’energia, sono importanti per il mio lavoro».

masterclass song kang-ho

A Kim Jee-woon, invece, è stato chiesto qualcosa a proposito del tema della famiglia, ricorrente nelle sue opere, soprattutto nel primo The Quiet Family e nell’ultimo, Cobweb. Il regista ha risposto a questa domanda dicendo che quando ha cominciato a fare film era «incapace di sapere le dinamiche della società, in quanto disoccupato per una decina d’anni. L’unica dinamica che conoscevo era quella della famiglia, il contesto in cui un individuo nasce e nel quale fa le prime esperienze. Ricreare queste dinamiche credo sia stato naturale. In Cobweb, in particolare, volevo mettere il focus nel ricreare dinamiche nelle quali la vita non va mai come desideri».

Alla domanda Come si è sviluppato il vostro modo di lavorare l’uno con l’altro? ha risposto prima Kim Jee-woon affermando che la prima volta che ha incontrato Song Kang-ho e l’ha visto recitare sul palco con dei respiri particolari e uno stile unico gli è rimasto impresso per molto tempo e ha capito subito che si trovava di fronte a un grande attore.

Ho pensato che con lui poteva cambiare lo stile di recitazione in Corea.

Nel suo primo lavoro, un genere ibrido che associa commedia, horror e thriller, aveva bisogno di un attore che fosse capace di mettere insieme queste cose. «E se dovessi elencare tutte le qualità di Song Kang-ho faremmo nottata. Posso dire, però, che ha un aspetto e un’immagine amichevole, ma in un attimo è in grado di “ghiacciare” la stanza. E ha una padronanza dello spezio che gli (e mi) permette di giocare con tensione e relax. Lui con due/tre respiri è in grado di cambiare tutto».

Un divertente siparietto

Poi, facendo sorridere tutti i presenti, ha citato altri due registi coreani, Bong Joon-ho e Park Chan-wook, con i quali insieme parlano del manuale di istruzioni dell’attore Song Kang-ho. Nello specifico Bong Joon-ho ama affidargli dei personaggi mediocri; Park Chanwook, invece, più intellettuali.

Io lo uso per il mio divertimento.

Dal canto suo, Song Kang-hoo ha approfittato della masterclass per ricordare la sua prima impressione sul regista «che persona moderna!» e per sottolineare che, dopo tante collaborazioni, una cosa che apprezza è il fatto che il regista non si metta a urlare o a imporre il proprio pensiero, ma si limita a ricreare situazioni in modo naturale.

Riguardo al rapporto con gli altri due ha parlato di quello con Bong Joon-ho con un divertente aneddoto. «Una volta ho chiesto a Bong “perché mi affidi sempre personaggi così mediocri?” E infatti, quando per la prima volta mi propose Parasite, ero convinto che sarei stato il padre della famiglia ricca. E invece niente, giù nello scantinato».

Il rapporto con il cinema

Riguardo al rapporto con il cinema in generale, collegato alla realizzazione di Cobweb, Kim Jee-woong ha affermato di averci lavorato in pandemia e di aver avuto la possibilità di riflettere sul cinema, sul significato di fare film. «Non solo io, ma anche tanti altri registi ne hanno “parlato”, da Damien Chazelle in Babylon a Nanni Moretti ne Il sol dell’avvenire». In ogni caso, quando si trova in difficoltà il regista pensa sempre a come avrebbero potuto reagire i suoi predecessori, dal momento che gli anni ’70 sono stati anni bui per la società coreana, ma anche un periodo d’oro per il cinema.

Song Kang-ho ha poi parlato di alcuni dei suoi film principali, soprattutto di tre titoli ai quali ha preso parte nel 2000 e che lo hanno consacrato dando vita, in parallelo, all’inizio di una sorta di nuova era per il cinema coreano. Kim Jee-woon, invece, ha avuto modo di trattare l’argomento relativo alle figure femminili che, con Cobweb, hanno un nuovo assetto.

Spazio poi per le domande dal pubblico e tempo anche per una riflessione sull’intelligenza artificiale che lo stesso Song Kang-ho, in chiusura della masterclass, ha definito come una cosa «da sballarsi».

Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli

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