‘Fragments Of Us’: un Corto sulla Cruda Realtà del Lutto

Ido Gotlib, studente della scuola Filmuniversität Babelsberg KONRAD WOLF di Potsdam, nonché giovane regista israeliano, dirige il cortometraggio tedesco Fragmente Von Uns – Fragments Of Us. La proiezione si è tenuta alla 14ma edizione del Ca’ Foscari Film Festival, presso l’Auditorium Santa Margherita.

Il corto offre una lettura del lutto profonda e realisticamente atroce, presentando le conseguenze della perdita di un padre all’interno di una famiglia complessa, le cui già forti tensioni non potranno che peggiorare. La narrazione sapiente, attraverso un mix di psicoterapia e tecnologie, crea un ambiente di sensazioni particolari e indimenticabili, accompagnando lo spettatore attraverso una storia estremamente drammatica.

La Trama di Fragments Of Us: il Suono del Pentimento

In Fragments Of Us, Ido Gotlib esplora le dinamiche di una terapia sperimentale del suono che permette di rivivere i propri ricordi una volta registrati. Seguiamo, quindi, le vicende legate a Samuel, che si sottopone alla terapia affinché possa ripercorrere i momenti che hanno plasmato il suo rapporto coi genitori nei mesi antecedenti alla morte del padre. Tuttavia, a causa dell’egoismo del ragazzo, la tecnologia viene spinta oltre i limiti.

Così, tra strazianti strascichi di conversazioni con il padre nel suo debole stato di malato terminale e discussioni con la madre, Samuel prova a farsi coraggio mentre cerca di rimediare agli errori del passato. Un compito molto arduo per il giovane che, purtroppo, si renderà presto conto quanto molte delle sue ferite siano ancora irrimediabilmente aperte.

Un Viaggio tra i Colori della Sofferenza

Fin da subito, Fragments Of Us ripropone un’atmosfera ammaliante, seppur opprimente. Lo studio in cui si concentra la maggior parte del cortometraggio presenta, infatti, dei colori tenui, sbiaditi e del tutto artificiosi. La meccanicità e la staticità delle scene dello studio terapeutico in cui si trova Samuel si contrappongono alla dinamicità dei suoi ricordi, i quali appaiono vividi e brillanti.

Senza dubbio, in è palpabile la presenza della tecnologia, che risulta evidente attraverso il costante rimando alle casse e al pavimento della location. Questi aspetti, seppur apparentemente ininfluenti, si mescolano alla tensione della seduta  a cui Samuel viene sottoposto, contribuendo ad aumentare il senso di inquietudine. Eppure, il finale, con il suo colore acceso e vibrante, racchiude una vividezza che inevitabilmente infonde speranza e rende maggiormente nitido il contrasto con il resto del corto.

L’Agitazione Perenne che non si Vede, ma che si Sente

Ogni attimo e ogni respiro sono carichi di pressioni che il protagonista si porta sulle spalle per tutto l’arco della narrazione. E tutto quanto è esplorato in modo così approfondito che risulta impossibile non empatizzare con Samuel, che accompagnamo durante la sua evoluzione.

Il personaggio, tuttavia, fa parte di un quadro di sofferenza ben più articolato, ai cui vertici sono presenti i suoi genitori. Il padre, nel rappresentare una guida per il figlio, trasmette una dolcezza inaudita per la delicatezza con cui si esprime. Al contrario, la moglie pare incarnare il concetto di incomunicabilità a causa della sua difficoltà nell’elaborare la fragile situazione famigliare.

È, quindi, grazie alla rappresentazione cruda della realtà di una famiglia disfunzionale che Fragments Of Us si rivolge a tutti. I temi che tratta con sensibilità e spontaneità sono del tutto universali: la malattia, la pressione sociale, la difficoltà di comprendersi. Il regista ci restituisce così il ritratto di una famiglia come tante, piena di complessità e, proprio per questo, vera.