‘The Warrior – The Iron Claw’, un biopic robusto di ragazzi spezzati
Sean Durkin firma un doloroso biopic dedicato ai fratelli Von Erich, una delle più vincenti e sfortunate dinastie del wrestling americano. Con Zac Efron, Jeremy Allen White ed Harris Dickinson
Tre anni dopoThe Nest Sean Durkin torna al lungometraggio con The Warrior – The Iron Claw (doppio titolo leggermente contorto nell’edizione italiana), biopic dedicato alla tragica epopea dei Von Erich, dinastia di lottatori americani flagellata da un’incredibile sequela di sventure. Il film è distribuito in sala dal 1° febbraio 2024 da Eagle Pictures , è prodotto da Access Film con BBC Film ed è scritto dallo stesso Durkin.
The Warrior – The Iron Claw – il trailer
The Warrior – The Iron Claw – la trama
Fritz Von Erich , (Holt McHallany, perfetto con il suo severo volto poligonale), ex wrestler, ha educato la sua prole di soli maschi all’insegna della realizzazione personale nel wrestling. Inizialmente solo Kevin (Zac Efron) e David (HarrisDickinson) vi si dedicano, ma a loro si uniranno anche Kerry (Jeremy Allen White) e, in ultimo, Michael (StanleySimons). Tuttavia, su questa dinastia di virgulti sembra aleggiare un sinistro destino, come constatato da Kevin, forse come “punizione” per l’adozione del cognome materno da parte di Fritz. Non aiuta poi il modo di rapportarsi del patriarca con i figli (in termini di “ranking)”: l’amore per la prole è misurato gelidamente con i successi sportivi. Nonostante questo clima asfissiante i fratelli sono straordinariamente affiatati e provano amore puro combattendo e restando insieme. Tuttavia, le crepe psicologiche provocate dalla pressione dell’ “artiglio di ferro” ( la celebre mossa del padre), non potranno che divenire irreparabili.
Imposizioni autoritarie travestite da amore per i propri figli.
Dopo aver co-firmato la miniserie Dead Ringers, Durkin torna con The Warrior – The Iron Claw, curiosamente un’altra storia tragica di rapporti famigliari sempre “indivisibili”. La natura dei legami è proprio al centro del conflitto del film, che vede opporsi un’idea di famiglia autoritaria a una di sostegno reciproco. Sicuramente si tratta di un contrasto elementare, ma che ben si presta a un contesto di uomini che hanno posto la fisicità al centro della loro vita. Durkin è abile a raccontare i fratelli come giganti sfibrati dalle fatiche imposte da uno sport del tutto emblematico. Il wrestling, infatti, è un combattimento dove a vincere non è chi prevale sull’avversario, ma chi scala il gradimento del pubblico. Una forma di lotta che il padre ha posto al centro delle loro esistenze, ma sulla quale non avranno mai il controllo. Per sopravvivere, per alcuni sarà fondamentale fare altri sport, innamorarsi o dedicarsi alla musica, anche se il loro destino sarà comunque segnato. E non può essere altrimenti trattandosi di un caso in cui un genitore confonde la soddisfazione della propria frustrazione con l’amore per i propri figli.
Un biopic convenzionale che parla di corpi prima che di personaggi.
The Warrior – The Iron Claw è anche un affresco dell’America dei primi anni ’80, raccontata ovviamente sul piano sportivo. In particolare, è centrale il racconto della costruzione “artificiale” dei corpi ,tipici dell’edonismo reaganiano con muscoli gonfiati oltre le proprie possibilità. Lo stress fisico, naturalmente, fa da corollario a un contesto di pressione paterna, ma Durkin è altresì abile a bilanciare la gravità degli eventi con momenti di grandissima leggerezza e solarità, anche grazie alla sempre eccellente Lily James (nel ruolo di Pam, moglie di Kevin). La coppia funziona perfettamente come contraltare depurato rispetto al bieco patriarcato di Fritz Von Erich. Efficacissime anche le sequenze musicali, in particolare, una scena accompagnata da Tom Sawyer dei Rush.The Warrior – The Iron Claw è, quindi, una storia di fisici costruiti per non rispondere alla vera indole di chi li abita. Corpi che, senza essere ascoltati, lamentano la violenza a loro perpetrata. All’apparenza potrà sembrare un biopic scolastico che guarda a Warrior ma, non sarà difficile farsi sopraffare dalla morsa dell”artiglio di ferro’.