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‘La Storia’ di Elsa Morante nella versione di Francesca Archibugi

Storia privata con un respiro universale, dal romanzo di Elsa Morante

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La Storia

La storia: da lunedì 8 gennaio per quattro serate, su Rai Uno e su RaiPlay. Serie televisiva attesissima, preceduta da una densa pubblicità: trailer su tutte le reti, l’immagine di Jasmine Trinca col suo Useppe in braccio che sembra venirti incontro dai corridoi della metropolitana, le anticipazioni sui social. Chi dice: “Non vedo l’ora”, chi la sminuisce ancor prima della messa in onda per lo snobismo che ama prendersela con ogni proposta seriale, tanto più se arriva dal servizio pubblico.

Chi le si accosta invece con il sano timore per aver amato troppo il romanzo, e la quasi certezza di non tollerarne il minimo tradimento. La diffidenza per qualcosa non più in grado di rinnovare le stesse emozioni, o la paura di essere cresciuti e non reggere più il dolore di cui è intriso.

La Storia Sinossi ufficiale

La Storia

1941. Ida è una maestra che nasconde le sue origini ebree e vive a Roma  col figlio Nino. A seguito di una violenza subita da un soldato tedesco, rimane incinta di un bambino: Useppe (RaiPlay).

Ci fermiamo qui, perché i fatti li conosciamo un po’ tutti e, se no, meglio sapere solo che si tratta di vicende individuali inserite in un contesto collettivo durante il fascismo e la guerra.  Il libro di Elsa Morante è un vero e proprio romanzo storico, con il narratore onnisciente che ogni tanto interviene a dire, precisare, inserirsi nel racconto. Per fortuna, nella serie tv, non è stata inserita da subito la voce fuori campo: avrebbe tolto drammaticità agli eventi che invece sembrano accadere sotto i nostri occhi.

La Storia: Il personaggio di Ida

Ida Ramundo, vedova Mancuso, nel romanzo “pareva una bambina sciupatella. E, difatti, Ida era rimasta, nel fondo, una bambina, perché la sua precipua relazione col mondo era sempre stata e rimaneva una soggezione spaurita”. “Il mondo, un’insicurezza minatoria per lei”.

Purtroppo, la serie tv inizia con il suicidio della madre, ebrea, che aveva nascosto a tutti le sue origini. Per un ritratto più comprensibile del personaggio di Ida, sarebbe stato più utile rappresentarne l’infanzia, la giovinezza, il matrimonio e la morte del marito, per capire come il padre, Giuseppe, e il marito, Alfio, fossero le sue uniche sicurezze. Senza di loro, Ida è spaesata, e lo sguardo così insicuro di Jasmine Trinca sulla realtà, insieme alla goffaggine della sua andatura e dei suoi gesti, è proprio quello che la Morante avrebbe voluto per la sua Ida. “D’intelligenza era mediocre, ma fu una scolara docile e diligente nello studio”.

Una normalità che si fa epica

La Storia

Quindi, una donna di estrema ordinarietà. Non un’eroina, neppure del quotidiano, ma una persona che vive esperienze più grandi di lei con una “dolcezza passiva”, quasi più con il corpo che con la mente.

Aggiungiamo che le espressioni della Trinca, con lo stesso identico sperdimento, ricordano il personaggio di Giorgia ne La meglio gioventù. Giorgia troverà il sorriso alla fine, ma temiamo, conoscendo i fatti, che raramente vedremo Ida sorridere.

Non potevo non accettare, naturalmente con grande umiltà, di essere questa poveraccia, questa disgraziata che ha paura di stare al mondo e che, grazie a Elsa Morante, diventa un personaggio epico, o meglio una di quegli ultimi a cui la scrittrice guardava con immenso, sconfinato amore”. (Jasmine Trinca).

Jasmine Trinca occupa la scena dall’inizio alla fine in un’interpretazione ammirevole.

L’ambientazione

Il quartiere San Lorenzo di Roma viene rappresentato con una fotografia (Luca Bigazzi) un po’ spenta, che riproduce la realtà di allora attraverso spazi, quelli, diciamolo, che sanno di artificioso. Le case di ringhiera e il ghetto di Roma visti nei primi due episodi ricordano le ambientazioni de L’amica geniale, interamente costruite. Ma qui, di più, abbiamo proprio la sensazione che stiamo per assistere a una fiction. Riuscitissima la scena del bombardamento, sicuramente mozzafiato, ma la città percorsa dal passo frettoloso e incerto di Ida non convince appieno.

La Storia

Jasmine Trinca: La Storia. Scena del bombardamento del quartiere San Lorenzo

La narrazione

Una storia privata con un respiro universale come questa non è facile da realizzare. Francesca Archibugi dichiara che si è scelto di rimanere il più possibile fedeli al romanzo, evitando persino di rivedere la versione di Comencini del 1986. Giulia Calenda, sceneggiatrice insieme a Ilaria Macchia, Francesco Piccolo e la stessa Archibugi, dice di non aver voluto farsi condizionare dal lavoro del nonno. E anche noi che ne scriviamo abbiamo voluto evitare questo confronto. Dal 1986 ad oggi sono passati quasi quarant’anni e la distanza o meno dagli eventi non è un fattore secondario. Neppure il fatto che Comencini gli anni Quaranta li aveva vissuti e si confrontava con un romanzo altamente drammatico, per lui recente.

Comunque, dicevamo, impresa coraggiosa. La Archibugi, di suo, applica le doti che le riconosciamo: quelle di accostarsi ai sentimenti con il giusto pudore. Spesso lo ha fatto rispetto agli adolescenti e la figura di Nino, sbruffone e tenero nello stesso tempo, con la fragilità e la spavalderia dell’età, è tra le più riuscite. Il passaggio dalla dimensione personale a quella collettiva, dalla quotidianità difficoltosa di Ida all’affresco di un’epoca, è una sfida nuova per la regista, e aspettiamo le prossime puntate per esprimerci.

Queste riflessioni, infatti, si limitano ai primi due episodi e verranno integrate quando la visone della serie sarà completata.

La storia è una coproduzione tra Picomedia e la società francese Thalie Images, in collaborazione con Rai Fiction.

La Storia

  • Anno: 2022
  • Durata: otto episodi di un'ora circa
  • Distribuzione: Rai Fiction
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Francesca Archibugi
  • Data di uscita: 08-January-2024