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Interviews

“Le Belve”: incontro con il regista Oliver Stone e gli attori John Travolta e Salma Hayek

Si è svolta oggi, presso la Casa del cinema di Roma, la conferenza stampa del film “Le Belve”, in uscita il 25 ottobre in Italia, titolo che si preannuncia come uno dei più bollenti della stagione. All’incontro con la stampa erano presenti il regista Oliver Stone e gli attori John Travolta e Salma Hayek.

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Si è svolta oggi, presso la Casa del cinema di Roma, la conferenza stampa del film “Le Belve”, in uscita il 25 ottobre in Italia, titolo che si preannuncia come uno dei più bollenti della stagione. All’incontro con la stampa erano presenti il regista Oliver Stone e gli attori John Travolta e Salma Hayek. I tre hanno risposto con passione alle domande dei giornalisti, motivando la decisione che li ha condotti ad affrontare questo film così controverso e violento, ma c’è stato anche spazio per parlare di attualità e delle recenti vicende americane. Riportiamo i passaggi più interessanti:

John, Salma, cosa vi ha spinto ad accettare questo ruolo?

Travolta : Questa è stata la sceneggiatura più originale che avessi mai letto negli ultimi anni, era fresca, priva di clichè, e si occupa di temi attualissimi a livello mondiale. È diverso da tutto ciò che è stato fatto finora perché contrappone una storia dark ad un contesto fatto di grandi colori e di grande luce. Oliver mi ha proposto un personaggio molto interessante, l’ho scoperto man mano, attraverso una ricerca approfondita con Oliver e gli altri. In un’opera di Tennessee Williams c’è una splendida frase: “Io dipendo dalla gentilezza degli sconosciuti”. Beh, io dipendo dalla bravura degli scrittori. Amo essere una musa al servizio di menti brillanti, portare alla vita i personaggi sotto la guida di grandi professionisti. Con Oliver è stato così.

Hayek : Volevo lavorare da sempre con Oliver Stone, e per lui avrei accettato qualsiasi ruolo, ma Elena è davvero un grande personaggio, è una donna crudele ma al contempo una cattolica osservante. Credo che il suo tratto distintivo sia la solitudine, un disagio che lei sfoga con la servitù. Persino con Ophelia (Blake Lively) arriva a sviluppare un rapporto madre-figlia. Avevo paura di Oliver Stone, pensavo che questo film sarebbe stato un incubo, ma poi con il passare del tempo mi sono reso conto di quale persona fantastica fosse Oliver.

Oliver Stone, qual è stato il suo rapporto con il libro da cui è tratto il film e perché ha deciso di adattarlo per il grande schermo?

Stone : Non avevo mai letto un libro così originale, imprevedibile, caratterizzato da stili diversi. Ho dovuto effettuare molti cambiamenti rispetto all’opera originale, Winslow non è stato sempre d’accordo con queste modifiche, ma il regista ha sempre l’ultima parola. “Le belve” è un libro frenetico, ci sono diversi punti di vista e molte voci narranti in circa 350 scene. Io ho ridotto il tutto a circa 20 scene e ho scelto Ophelia come unica voce narrante. Ho cambiato moltissimo il personaggio di John, come saprà chiunque abbia letto il romanzo. Sono sempre attratto dall’idea di imparare nuove cose! La scena finale è un mio omaggio al genere western, non so se sarei in grado di dirigerne uno e quella scena è stato il mio tentativo.

Stone, nel film viene chiesto ad Ophelia se il suo popolo pensi seriamente al suo futuro, lei come vede l’America? E cosa pensa della campagna presidenziale di Obama?

Io vivo in un paese in perenne guerra, si fa la guerra alla droga ma si finisce per infierire sui drogati, su chi dipende dalla droga e non sugli spacciatori (il regista è da anni schierato a favore della legalizzazione delle droghe leggere ndr), è facile perdere di vista chi sono i buoni e chi sono i cattivi. Nel mio nuovo lavoro “The untold history of United States” , che ha comportato quattro anni di ricerche, si parlerà anche della presidenza di Obama. Se vincesse Romney, si tratterebbe di un ritorno all’era di Bush, mentre con Obama forse avremmo un po’ di speranza in più.

Chi sono le belve?

Travolta : Se non ci si preoccupa di cosa sia giusto per la comunità, e si perseguono solo i propri scopi, si diventa belve, ed è evidente soprattutto in questi tempi di crisi economica, dove si pensa molto spesso che la guerra sia la soluzione dei problemi. Una cosa che ho imparato studiando per questo ruolo è che c’è una profonda differenza tra le organizzazioni criminali. I cartelli messicani, ad esempio, non conoscono nessuna legge morale, non hanno limiti né rispetto per donne e bambini.

Stone : Chiunque può diventare una belva, nel film tutti i personaggi devono abbandonare ciò che credevano giusto, ed emerge la belva in ognuno di loro. Ben (Taylor-Johnson) deve abbandonare i suoi principi morali, Ophelia arriva ad uccidere e Dennis (Travolta) mente continuamente, anche ai suoi stessi figli. Con la giusta spinta ognuno può divenire una belva.

Emiliano Longobardi