“Batalla Siempre!”… Potrebbe essere l’epilogo della splendida tragicommedia firmata dai registi argentini Benjamín Naishtat e María Alché, frutto del mirabile lavoro del TorinoFilmLab e presentato alla 41° edizione del Torino Film Festival. Il film torna in Italia in occasione dell’ Entre dos Mundos, il Festival del Cinema Iberoamericano a Firenze.
Battaglia, sì, ma a che titolo?
Sono tante le contrapposizioni messe in atto da questo film profondo e lieve al tempo stesso. Il linguaggio della commedia si mescola gradualmente a temi quanto mai attuali come l’urgenza della riflessione filosofica, il crollo della politica e conseguentemente la frantumazione della comunità.
Il dilemma tra essere a apparire
Marcelo Pena, docente di filosofia all’Università di Buenos Aires (comunemente nota come Puan), è un uomo timido e gentile, diligentemente dedito alla professione, talvolta goffo e – soprattutto – lontanissimo dalle logiche di potere che dominano il dipartimento in cui opera. Conduce una vita ordinaria, seria, distante dal clamore mediatico e dalla sovraesposizione personalistica che segnano il nostro tempo. Si accontenta e non reclama la scena. Il volto serio, ma accogliente, che medita sulle cose.
Alla morte improvvisa del professore suo mentore, all’interno della facoltà, si apre la possibilità di ereditarne l’incarico, senonché irrompe sulla scena il vecchio compagno, Rafael Sujarchuck, baldanzoso, attraente e pretestuoso quanto basta. Rientrato in patria dopo anni spesi ad insegnare in Germania, miete vittime in ogni ambito, guadagnando consenso tra citazioni in tedesco, love stories mondane e chansons al pianoforte.
La personalità dei due uomini si contrappone sulla concezione stessa dell’insegnamento, vera e propria missione nel caso di Pena e occasione di autopromozione per Sujarchuck.
Il ruolo politico della filosofia nella vita di una comunità
Uno degli aspetti più gradevoli del film risiede nell’approccio filosofico accessibile e mai banale; una disciplina che, lungi dall’essere pretesto intellettualistico, parla al popolo. Si trattano, tra gli altri, Kant, Hobbes, Rousseau, con grazia e semplicità. Sono belle e illuminanti le scene in cui Marcelo si rivolge a platee di studenti di ogni età ed estrazione sociale. Al tempo stesso è avvilente e ridicolo in veste di animatore alla festa di compleanno di una vecchia signora dell’alta borghesia.
Qui si innesta un ulteriore livello di indagine. L’Argentina che, nuovamente, si ritrova ad un passo dal baratro, con la crisi economica dilagante e una classe politica che mette a repentaglio i diritti fondamentali, tra cui l’istruzione pubblica. Prospettiva drammatica e attuale, con “El Loco” Javier Milei neo presidente psico populista, dedito a smantellare qualsiasi forma di stato sociale con colpi implacabili di liberismo dissennato. Tale collasso darà il via alla resistenza, getterà ponti tra uomini distanti e donerà una nuova voce a Marcelo, un canto disilluso e disperato, ma fiero e coraggioso.
Prova attoriale di alto livello per Marcelo Subiotto e Leonardo Sbaraglia e premiato al Festival di San Sebastian per la sceneggiatura, Puan rappresenta l’ennesima testimonianza di un cinema argentino vivace e dal respiro internazionale.
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Puan
Anno: 2023
Durata: 109 min.
Distribuzione: Pucará Cine / Pasto, Kino Produzioni, The Bubbles Project, Infinity Hill, Pandora Film Produktion, L'Atelier de Production.
Genere: Commedia/Drammatico
Nazionalita: Argentina, Italia, Germania, Francia, Brasile