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Festival del Cinema Europeo

‘Lègua’ : Generazioni Bergamiane

Il film di Filipa Reis usa il sesso come deterioramento del corpo, e Bergman come linguaggio psico-scenico

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Lègua

Fresco vincitore  del premio speciale della giuria al Festival del Cinema Europeo, l’opera portoghese, Lègua, è diretta da Filipa Reis e scritta insieme a Joao Miller Guerra. Prodotta dalla Uma Pedra in coproduzione con la KG Productions. Tra gli interpreti Carla Maciel, Fatima Soares e Vitoria Nogueira da Silva.

 

IL TRAILER – Lègua

 

 

La Casa che abito – Lègua

Uno dei film estremamente interessanti del Festival è Lègua. Un’opera europea nella sua rappresentazione di uno spaccato quotidiano. Così immediato e così distante. La storia percorre le vite di tre donne. Ana che aiuta la sua amica anziana Emilia, governante di una casa i cui proprietari non ci sono mai. E la figlia di Ana, Monica, col suo stile freak e la solita dinamica della figlia ribelle. Ci si accorge subito, nel luogo della casa, dell’impostazione dell’immagine filmica. Simbolo e realtà. Perché la dimora di Emilia e di Ana è il luogo in cui il piacere del sesso diventa arma della rappresentazione umana. Un corpo voglioso di essere toccato, in parte timidamente esposto al suo deterioramento. Come succede a Emilia invogliata da Ana ad assaggiare i piaceri della gola e sprofondare nell’acqua calda senza aver paura di farlo.

 

Lègua

 

Bergman in Portogallo – Lègua

Mentre la vita di Emilia, Ana e Monica si intreccia nei loro bisogni, umori e piaceri, non si può non notare l’approccio della messa in scena della Filipa Reis. Assenza quasi totale di campo e controcampo, larghezza di inquadrature per i dialoghi e una preferenza per la vita interpersonale attraverso le mura. Uno stile non difficilmente accostabile al cineasta svedese Ingmar Bergman, e se vogliamo a Woody Allen drammatico. Una sinergia che si riscontra nella similitudine di opere come Sussurri e grida, Interiors, Un’altra donna.

All’ occhio attento non sfugge una probabile citazione a Persona nel lenzuolo di una delle scene finali che avvolge Ana. Se i travagli e i sussulti delle tre protagoniste sono ben suddivisi dallo scorcio della loro quotidianità (il setaccio della terra del giardino, i cibi cucinati), Lègua è anche fortemente un film che si avvale del simbolo del corpo nella divisione e nell’ unione delle tre donne. La ribellione di Monica e il suo braccio in preda all’estasi di una serata rave, viaggiano di pari passo con l’ultimo sussulto dell’anziana Emilia. Un viaggio verso la sua malattia, e gli ultimi scampoli della vita che lascia il passo all’annientamento. Il corpo che accetta e nulla può davanti alla fenomenologia cadente dell’esistenza.

 

 

Il duo Reis/Miller Guerra con Lègua dimostra una prova realistica e sofisticata del ritratto di tre donne. Pronte al cambiamento e al loro inevitabile deterioramento.

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  • Anno: 2023
  • Durata: 119'
  • Distribuzione: Luxbox
  • Genere: dramma
  • Nazionalita: Portogallo
  • Regia: Filipa Reis e Joao Miller Guerra