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Florence Queer Festival

‘The Night Logan woke up’ la firma di Xavier Dolan lascia il segno

L'evidente mano del regista canadese trasforma in un piccolo gioiello una miniserie dai toni dark e thriller

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the night logan woke up

In una super speciale anteprima al Florence Queer Festival 2023, sono stati presentati i primi due episodi della miniserie diretta da Xavier Dolan, The night Logan woke up.

Il festival dedicato alle culture queer è giunto alla ventunesima edizione e quest’anno ha proposto film, incontri, una masterclass con Bill Oliver e Peter Nickovitz e molti altri ospiti.

La proiezione della miniserie The night Logan woke up di Xavier Dolan (in collaborazione con Studiocanal) è l’unica fatta finora in Italia. Una decina di paesi hanno acquistato la serie pochi giorni fa, ma l’Italia non è tra questi, almeno per ora. Insomma un’occasione, quindi, più unica che rara per (ri)vedere al lavoro il giovane, ma talentuoso regista canadese. Regista che, ancora una volta, riesce a lasciare un segno, anche quando si tratta di una miniserie.

La trama di The night Logan woke up

Nei primi anni ‘90, Mimi e suo fratello Jules sono i migliori amici di Logan. Insieme formano un trio inseparabile. I ragazzi fanno parte della squadra di baseball che ha appena vinto il campionato regionale e Mimi sogna una vita in teatro; forse un giorno i tre finiranno per vivere negli Stati Uniti e “andarsene da qui”… Chissà cosa riserva il futuro?

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Ma nell’ottobre del 1991 accade qualcosa per cui le due famiglie sono sconvolte e distrutte. L’intero villaggio lo sa. Niente sarà più come prima. 30 anni dopo, Mimi è diventata una rinomata tanatologa e torna a casa per occuparsi del cadavere della madre, come richiesto da quest’ultima nel suo testamento. Si riunisce con i suoi fratelli, abbandonati da decenni. Poco dopo, segreti e rancori sepolti nel passato riaffiorano, spingendoli a un’inarrestabile ricerca di riconciliazione. (Fonte: StudioCanal+)

La recensione di The Night Logan woke up

Una miniserie misteriosa, dai toni dark, gotici, a tratti horror che, grazie a un montaggio attento e preciso, ricrea anche nello spettatore la stessa preoccupazione dei personaggi.

Tutto si apre con un’anziana signora in casa sua in Canada che, affacciandosi alla finestra, nota un ragazzo mezzo nudo con le mani legate dietro la schiena, adagiato su un marciapiede ai piedi di un albero. Dietro di lui tre bandiere issate su tre aste e una di esse brucia. Poi i titoli di testa, costruiti in modo da far percepire la direzione thriller della serie, interrompono la visione e ci trasportano nell’universo che Dolan sceglie di mostrarci. Un mix perfetto tra passato e presente. Due momenti temporali che si intrecciano in maniera quasi ossessiva. Salti continui che cercano di confondere lo spettatore, di emozionarlo e di creare la giusta suspense.

Ma non solo. Oltre al continuo salto tra passato e presente, a confondere le idee c’è anche il rapporto continuo e complicato tra finzione e realtà. Più volte i pensieri (forse i sogni) prendono vita nel corso di questi due episodi, solo all’apparenza introduttivi.

La musica e i primi piani

Un aspetto caratteristico del cinema di Xavier Dolan è da sempre l’utilizzo della musica. Anche nel suo The Night Logan woke up essa è presente in maniera importante. Come sempre nei momenti cruciali diventa preponderante in maniera opposta a quello che si vede sulla scena, trasportando lo spettatore in un non luogo e in un non tempo.

Musica (ka colonna sonora originale è firmata da Hans Zimmer e David Fleming) e attenzione ai dettagli, messi costantemente in risalto da una regia che non lascia niente al caso e che cerca, per quanto possibile, di guidare lo spettatore in un particolare giallo.

Non mancano, poi, frequenti primi piani dei vari personaggi che consentono di entrare in contatto con essi senza aver bisogno di particolari spiegazioni. Sono le loro azioni e le loro parole a definirli. Quello che sappiamo di loro lo sappiamo grazie ai flashback che mostrano non tanto la loro crescita e il loro sviluppo, quanto piuttosto cercano di ricreare e ricostruire il tragico avvenimento alla base dei loro cambiamenti.

Trasformazioni e cambiamenti

Quello che si percepisce, però, in questi primi due episodi di The Night Logan woke up è indubbiamente la mano di un regista tanto apprezzato quanto anomalo. I tratti distintivi di Dolan sono alla base di un film che, pur basandosi su una pièce, cresce e si sviluppa proprio perché a essere preponderante è il tocco dell’autore canadese. Dalla musica, come detto, ai primi piani, passando per il trasformismo fisico che gli permette di dare vita al personaggio che interpreta.

E poi il tema molto caro delle relazioni e della famiglia, riassunte nel tema delle relazioni familiari.

Molto abile a raccontarne le varie sfaccettature, Dolan, anche qui, mescola al mistero una profonda riflessione sulla (non) comunicazione tra le persone. In questo caso tra i membri di una stessa famiglia che, seppur incasinata, resta una famiglia.

Due episodi che si divorano, ma che lasciano aperti scenari, porte e possibilità di sviluppo. Le tante domande troveranno risposta nei successivi episodi? La speranza è quella di saperlo presto.

Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli

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The night Logan woke up

  • Anno: 2022
  • Nazionalita: Canada
  • Regia: Xavier Dolan