Pupi Avati, regista, produttore, sceneggiatore e grande narratore, sarà un ospite speciale della cerimonia d’apertura del 41° Torino Film Festival il 24 novembre. Alcune personalità del mondo del cinema e dello spettacolo che hanno condiviso momenti significativi del loro percorso umano e artistico con Pupi Avati si avvicenderanno sul palco durante la serata, condotta da Steve Della Casa, direttore del 41° Torino Film Festival e storica voce di Hollywood Party.
Accompagna l’inaugurazione la musica di Micaela Ramazzotti, Neri Marcorè e Lodo Guenzi. L’attrice ed ex modella Catrinel Marlon sarà la madrina della cerimonia di apertura del TFF. La prestigiosa Reggia di Venaria servirà da sfondo alla serata inaugurale, che fa parte della collaborazione del festival con RAI, principale partner mediale del TFF da anni.
Torino Film Festival 2023: il programma
Il primo film Fuori Concorso presentato dal TFF sarà Un anno difficile, dei registi di Quasi amici Olivier Nakache e Éric Toledano, con Pio Marmaï, Jonathan Cohen e Noémie Merlant. La proiezione avverrà dopo l’inaugurazione sabato 25 novembre.
Il film Il cielo brucia di Christian Petzold sarà anch’esso in anteprima italiana al 41° Torino Film Festival con la partecipazione del regista. La storia racconta la vacanza di un gruppo di amici che si trasforma lentamente in un incubo a causa di un enorme incendio boschivo in una casa isolata in un bosco sulle coste del Mar Baltico. Il cielo brucia, che ha ricevuto l’Orso d’Argento all’ultimo Festival di Berlino, sarà in distribuzione dal 30 novembre.
Fuori gara è previsto anche il documentario A guardia di una fede, diretto da Andrea Zambelli, che racconta la storia della Curva Nord dell’Atalanta dal 1993. Il racconto avviene attraverso le osservazioni di Claudio “Bocia” Galimberti, una delle personalità più attraenti degli ultras bergamaschi.
La retrospettiva su Sergio Citti
In collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, il TFF ospiterà una retrospettiva dedicata a Sergio Citti in occasione del novantesimo anniversario di nascita. Il TFF onorerà Citti, collaboratore di Pasolini e regista unico nel panorama italiano, presentando la prima retrospettiva completa mai dedicatagli. In questa retrospettiva verranno presentati tutti i film di Citti per il cinema e per la televisione, da Ostia a Fratella e sorello, fino alla serie Sogni e bisogni. Uno o più ospiti, tra gli storici del cinema o gli interpreti e collaboratori di Sergio Citti, introdurranno ogni proiezione.
In occasione della retrospettiva, curata da Stefano Boni, Grazia Paganelli, Matteo Pollone e Caterina Taricano, sarà anche pubblicato un libro dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale. Il libro in questione è a cura di Matteo Pollone e Caterina Taricano. Il libro includerà una bibliografia completa, una selezione di dichiarazioni di Citti e ricordi di coloro che lo hanno conosciuto e lavorato con lui. Essi saranno David Grieco, Giancarlo Scarchilli, Carlo Verdone, Pupi Avati, Sergio Rubini, Elena Sofia Ricci, Silvio Orlando, Rosario Fiorello, Enrico Montesano, Anna Melato, Ida di Benedetto e Vera Gemma.
L’omaggio a John Wayne
La sezione Mezzogiorno di fuoco torna con un omaggio a John Wayne, uno dei divi più importanti della storia del western.
Avrà luogo la proiezione di sette film che ripercorrono la carriera dell’attore, che vanno dall’inizio del cinema sonoro (Il grande sentiero, 1930) fino alla sua ultima pellicola (Il pistolero, 1976). Ogni opera è il lavoro di grandi maestri della Hollywood classica come Raoul Walsh, Howard Hawks, John Farrow, Henry Hathaway e Don Siegel. Ci sarà anche una piccola parentesi su due opere di John Ford: I cavalieri del nord-ovest (1949) e I tre della croce del sud (1963), l’unica non occidentale della selezione.
Il pubblico può incontrare il Wayne più classicamente eroico (ad esempio in Hondo, 1950), quello più severo e crudele (come nell’opera Il fiume rosso, 1948) e anche quello più sarcastico e divertente (in Pugni, pupe e pepite, 1960).
Il valore di John Wayne per la storia del cinema hollywoodiano è ovviamente indiscutibile. Un’importanza che va oltre il genere western. Wayne ha recitato in grandi film di guerra, d’avventura, polizieschi e persino commedie. Tuttavia, è senza dubbio l’Occidente ad aver diffuso e radicato il mito.