È sbarcato su Netflix Italia‘Il Lato oscuro della Luz del Mundo’, il documentario d’inchiesta che segue la storia del processo a Naasón Joaquín García, leader religioso della Chiesa della Luz del Mundo, imputato da cinque donne ex membri della congrega di stupro, abuso su minori e pedopornografia.
Il film è prodotto da Mezcla per la regia del documentarista messicano Carlos Perez Osorio.
La trama
Nel 2019 Naasón Joaquín García, leader della Chiesa La Luz del Mundo e autoproclamatosi “Apostolo di Gesù Cristo”, è stato arrestato negli Stati Uniti con 26 accuse, tra cui traffico di esseri umani, stupro e pedopornografia. La notizia ha scatenato una lunga battaglia tra le sopravvissute in cerca di giustizia e una congregazione che difende ancora strenuamente il suo leader.
Il documentario racconta la vicenda ascoltando le voci sia dei membri che degli ex membri della chiesa.
Il processo a Naasón disvelerà una colpa generazionale di stupri e abusi di potere che dall’ultimo Apostolo va indietro fino alla nascita del credo, voluta dal nonno di Naasón, Aaron.
La Luz del Mundo attraverso tre generazioni e 100 anni di abusi sessuali
La Luz del Mundo è una congrega religiosa che nasce a metà degli anni ’20 a Guadalajara, Messico.
In un periodo di pesanti repressioni contro le comunità minoritarie del credo cristiano i fedeli che si accerchiano intorno all’autoproclamato Apostolo di Gesù, Aaron Joaquín González, trovano pace auto-ghettizzandosi nel quartiere di Hermosa Provincia, che ancora oggi è sede centrale dell’organizzazione.
La figura dell’apostolo è la più importante nella dottrina della Luz del Mundo. Senza apostoli non esiste la dottrina stessa, non esiste la chiesa.
Ci sono state ad oggi tre generazioni di apostoli: alla morte di Aaron succede suo figlio Samuel che espande la portata del credo in 50 paesi. Nel 2014 sale al potere il figlio, Naasón.
Nonno, padre e figlio. Tre generazioni di Apostoli di Gesù. Tre generazioni di predatori sessuali che hanno usato il loro potere per abusare di un numero ancora incerto di vittime.
Il documentario poggia la sua struttura su una colpa generazionale cara alla narrazione drammatica dai tempi di Edipo e che è costitutiva del credo cristiano e dell’humus cultuale occidentale.
La colpa è qui sdoppiata in entrambe le fazioni: da un lato la colpa dei tre capi della chiesa, dall’altro la colpa ancora viva nelle donne abusate, donne che vivono con vergogna e sofferenza la perdita di fiducia nel credo che avrebbe dovuto salvarle e che invece le ha condannate.
Quando succedono queste cose all’ombra di Gesù Cristo è terribile, perché poi dove vai a rifugiarti? dice una delle cinque testimoni che nel 2019 hanno portato a processo l’ultimo Apostolo e che rispondono al nome di Jane Doe.
Jane Doe è il nome che viene dato nel sistema statunitense alle vittime di un crimine che vogliono rimanere anonime. La scelta dell’anonimato nasce da una necessità di tutela e protezione verso familiari e amici ancora membri del credo ma è anche e soprattutto legata a questo peso di vergogna e perdita di senso con cui tutte loro ancora convivono.
Ombra e luce giocano nella narrazione, tra nascosto ed esposto
La Luz del Mundo più che una setta religiosa che mima lo stampo Scientology così ampiamente conosciuto al grande pubblico è un credo che ricorda per tradizioni e dottrina le sezioni evangeliche del cristianesimo. Il messaggio religioso è positivo e dipendente da una necessità culturale e sociale: essere punto di riferimento per una comunità, quella messicana, spesso ghettizzata nel mondo.
All’opposto dello schema classico talking heads-immagini di repertorio ove la voce narrante è spesso unicamente quella dei “pentiti” del credo, nel ‘Il Lato oscuro della Luz del Mundo’ i credenti si fanno intervistare, la camera si avvicina, entra con tranquillità nella chiesa e nei suoi luoghi di culto.
Rispetto allo standard documentaristico Netflix chi rimane in ombra, nascosto, sono proprio le vittime dirette, le cinque Jane Doe.
Ma per quanto La Luz del Mundo voglia rappresentarsi come un credo diverso gli elementi sottostanti sono riconoscibili: matrimoni combinati, templi dalle architetture sfarzose e imponenti, dipendenza economica degli adepti, canti e dottrina religiosa presente e pressante come attività di induzione religiosa e lavaggio del cervello e infine storie di abusi sessuali come atti di benedizione e purificazione divina.
Marchio di fabbrica delle scuderie Netflix
‘Il Lato oscuro della Luz del Mundo’ pur nella sua specificità non differisce da una costruzione nota per il documentario d’inchiesta a distribuzione Netflix, sia a livello tematico che dal punto di vista strutturale e di narrazione.
Interviste frontali e riprese giornalistiche e di reportage sviluppano il racconto seguendo due linee espositive: da un lato la storia della Chiesa, nascita, evoluzione e declino. Dall’altro le storie delle donne protagoniste: tre generazioni di donne per tre generazioni di apostoli.
La loro presenza e la loro testimonianza, il loro pianto e il loro dolore sono le corde che reggono e rendono rilevante un prodotto simile.
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