Fuochi (2022) è il primo cortometraggio scritto e diretto da Mirko Genduso.
Il corto, presentato alla 4a edizione del Calabria Movie International Short Film Festival è una dedica al rapporto padre e figlio e al duro confronto tra i sogni e la realtà nel cuore della Sicilia, la sua terra d’origine.
Trama
In Sicilia i campi sono in fiamme. Ino è un contadino che vive all’ombra di una gigantesca turbina eolica e che si prende cura del padre, un uomo malato attaccato a una macchina per la ventilazione, il cui ultimo desiderio è tornare a muoversi e ad essere libero. Ino non approva scelta del padre e mentre la terra intorno a loro brucia lentamente, il giovane uomo cercherà in ogni modo di difendere il mondo che ha costruito per suo padre. Ma quando il fuoco arriva nella sua terra, Ino si rende conto che sarà proprio il fuoco, così distruttivo e minaccioso, a restituirgli la libertà.
I Fuochi e la malattia
Con Fuochi, il regista crea un parallelismo tra gli incendi che devastano i campi della Sicilia e la malattia del padre di Ino: entrambi sorgono spontaneamente, senza un apparente fattore scatenante, con il solo intento di distruggere il più possibile. I fumi degli incendi, costringono Ino ad indossare una maschera per poter respirare, molto simile a quella indossata dal padre malato, costretto a letto e attaccato ad una macchina per poter respirare; ancora una volta ritorna il parallelismo tra i due mali protagonisti della vita di Ino, la sua terra e suo padre.
Genduso ci mostra una Sicilia che brucia, deserta e abitata da pochi, ma allo stesso tempo, circondata da tecnologie moderne e onnipresenti, che sembrano contaminare e distruggere (proprio come gli incendi) quei paesaggi senza tempo in cui si svolge la storia di Ino.
La liberazione
L’amore per la musica del regista ha influenzato molto la scelta dei suoni che fluttuano intorno al protagonista. I suoni analogici e digitali che circondano Ino, si uniscono alle melodie della ‘glitch music’, diventando un’unica grande colonna sonora di questa terra ancestrale in fiamme. La musica, così come il fuoco, lascerà poi spazio all’unica cosa tanto ambita dai due protagonisti: la libertà.
Gli uomini troveranno la pace e la libertà solo alla fine del corto, grazie alla cosa che sembra distruggere le loro vite: il fuoco. Sarà solo dopo il grande incendio alla terra di Ino e la distruzione dell’albero sotto il quale è seppellita sua madre, che lui e suo padre, potranno considerarsi davvero liberi. Il corto si conclude con i due che, sotto una pioggia di cenere, si fermano ad osservare il paesaggio della loro terra.
In conclusione, Fuochi è una brillante rappresentazione dello stato attuale in cui vige la Sicilia: la parte più antica e rurale dell’isola è minacciata non solo dai fuochi, ma anche dalla modernità, che sembra impadronirsi sempre di più della sua terra.