Trigger Pointè un film action, thriller uscito nel 2021 diretto da Brad Turner con protagonista Barry Pepper nei panni di Nicolas Shaw, prodotto da High Park Entertainment, Landmark Studio Group e Peace River Pictures, distribuito da Screen Media Films, disponibile ora su Prime Video.
Nelle intenzioni del regista erano in cantiere possibili sequel, ma la scarsa accoglienza verso il film probabilmente ha chiuso la possibilità di realizzare questi sequel.
Prima della recensione. Di cosa parla Trigger Point?
Nicolas Shaw un agente speciale dei servizi segreti statunitensi, ormai in pensione, che per anni ha agito nell’ombra, riuscendo a stanare diversi criminali in tutto il mondo. L’uomo ha deciso di ritirarsi dal servizio a causa di un’operazione fallita, nella quale sono rimasti uccisi alcuni suoi colleghi.
Nicolas non ha mai superato questo tragico evento, ritenendo se stesso responsabile dell’accaduto e ritirandosi in una casa tra i boschi per vivere in completa solitudine. Dopo due anni da questo episodio, gli viene offerta la possibilità di riabilitare il suo nome, entrando a far parte di una nuova squadra di agenti d’élite alle prese con una delicata missione: un suo precedente collega è scomparso e qualcuno sulle sue tracce dello stesso Nicolas per ucciderlo.
Per impedire che una nuova squadra di giovani agenti venga fatta fuori a causa sua, Nicolas dovrà cercare di ricordare ogni dettaglio del suo passato per arrivare alla verità e scoprire se chi lo vuole morto sia un vecchio nemico o un presunto amico.
Un action poco action
Trigger Pointvorrebbe seguire le orme di uno dei capi saldi del film action moderni ovvero ‘John Wick‘, ma fin dall’inizio è chiaro che qualcosa è andato storto ed è molto lontano per forma e messinscena a John Wick.
Dovrebbe essere un film action e thriller ma non sembra esserlo, le sequenze d’azione se ne contano sulle dita di una mano e compaiono ogni tanto sullo schermo, come se il regista fosse stato costretto a metterle per forza come una sorta di riempimento, inoltre sono girate con una regia molto statica che non crea tensione verso lo spettatore, il quale avvertirà quest’assenza per tutto l’arco del film.
Le scene d’azione non riescono a coinvolgere minimamente lo spettatore, inoltre non vengono valorizzate anche per via delle scenografie vuote, in cui gli attori si muovono in queste location quasi desolate e senza una particolare cura, la colonna sonora che è uno degli elementi principali per creare tensione e far rimanere lo spettatore incollato sullo schermo è quasi inesistente.
Lo sviluppo della trama è molto lineare ma non riesce ad appassionare lo spettatore che guarda tutto quello che succede in maniera indifferente, gli attori con la loro recitazione poco convincente non riescono a creare emozioni e a legarsi in maniera empatica con lo spettatore, questo anche per via di una scrittura dei personaggi senza una vera caratterizzazione ma rimangono bidimensionali.
Trigger Point, Un film o uno spin-off?
La narrazione del film nonostante sia lineare è scritta in maniera confusa, sembra di trovarsi di fronte a un sequel o a uno spin-off della serie principale, questo perché i personaggi danno delle informazioni ma senza approfondirle, in un modo tale che lo spettatore ha la sensazione di essersi perso qualcosa durante la visione, anche la presentazione dei vari personaggi disorienta perché danno l’impressione di doverli già conoscere.
Durante il film viene nominata molte volte “un’agenzia” che ha un ruolo molto importante per la trama, perché è dove Nicolas ha lavorato in passato per poi abbandonarla, questo elemento poteva essere utile per conoscere meglio il protagonista, i comprimari e il mondo in cui lavorano, ma cosi non è stato e rimane tutto sulla superficie.
Conclusioni
Trigger point è un film che non sa cosa vuole essere, apre tante possibili linee narrative ma non vengono sfruttate e che ci accompagnano verso un finale prevedibile e senza mordente.