Agniezka Holland è in concorso alla Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica di Venezia, con Zielona Granica (The green border), interpretato da Jalal Altawil, Maja Ostaszewska e Tomasz Włosok.
Il confine verde di Agnieszka Holland. La recensione
Agniezka Holland ha collaborato con i più grandi registi polacchi. Dopo aver mosso i primi passi con Andrzei Wajda e con il cattolicissimo Krysztof Zanussi.
Le candidature all’Oscar
Il suo esordio al cinema è con Attori di provincia (1978) vincitore del premio della critica a Cannes nell’80. Emigra poi in Francia, nel 1981 e ottiene la candidatura all’Oscar come miglior film straniero con Raccolto amaro (1985). Successivamente ottiene la candidatura all’Oscar come miglior sceneggiatura non originale per Europa Europa (1990).
Tanti film in carriera
Autrice del soggetto di Tre colori: Film blu (1993) di Krysztof Kieslowski,intraprende una carriera dalle alterne fortune, divisa tra teatro e televisione.
Numerose le pellicole da lei dirette, poco note al grande pubblico: La febbre (1981), Un prete da uccidere (1988), Il giardino segreto (1993), Washington Square- L’ereditiera (1997). Successivamente dirige Il terzo miracolo (1999), Io e Beeethoven (2006), L’ombra di Stalin (2019) e il più noto In the darkness (2011).
Il successo internazionale con Poeti dall’inferno
Poeti dall’inferno (1995) è il film di maggiore successo internazionale di Agniezka Holland. anche grazie alla presenza nel cast di una star come Leonardo Di Caprio, nei panni dello scrittore Arthur Rimbaud.
Ecco, in sintesi, la trama di Poeti dall’inferno
Colpito dall’originalità e dalla potenza dei suoi versi, il noto poeta Paul Verlaine (David Thewlis), sposato con Mathile ((Romane Bohringer), in dolce attesa, invita a Parigi Jean-Arthur Rimbaud (Leonardo Di Caprio). Attratto da quel giovane ribelle ed anticonformista, Verlaine trascura la moglie e diviene l’amante del giovane poeta. I due sono inseparabili ma, a condurre le danze, è il volitivo, esuberante e dispotico Rimbaud. Quest’ultimo, intuito il carattere debole e passivo di Verlaine, gli impone i propri gusti e la personale filosofia di vita. Verlaine, come un cagnolino, segue l’amato a Londra ma, dopo l’ennesimo litigio, gli spara a una mano e, accusato di omosessualità, é condannato a due anni di reclusione. I due si ritrovano anni dopo, ma Rimbaud, sempre più capriccioso e volubile, gli comunica che non ha più intenzione di scrivere e, trasferitosi in Germania, inizia a gestire uno scalo commerciale in Africa.

Charlatan Il potere dell’erborista, il suo bel film del 2020
Da sottolineare, infine, Charlatan Il potere dell’erborista, film diretto da Agniezka Holland nel 2020, ambientato nella Cecoslovacchia del 1957. Protagonista è Jan Mikolášek (Ivan Trojan), ormai anziano, che, dopo aver analizzato in controluce i campioni di urine dei pazienti, diagnostica loro malanni e li cura con dei medicamenti a base di erbe. Religiosissimo, condannato a dover mettere il suo dono a servizio dell’umanità, si prende cura delle migliaia di persone che attendono il suo infallibile verdetto. Suo assistente é il fido František Palko, con il quale Jan intreccia una bollente relazione. Ma il vento cambia e, messi alle spalle i regimi nazionalsocialista e comunista che lo osannavano, il nuovo governo lo accusa di essere un ciarlatano. Tratto da una storia vera, il film (per le ambientazioni povere, la regia e recitazione asciutta, i flashback ben dosati e i dialoghi all’osso) rimanda alla gloriosa scuola cinematografica sovietica. Il finale é poetico e spiazzante.
