Tra gli ospiti della 53esima edizione del Giffoni Film Festival e fresca della recente candidatura agli Emmy Awards 2023, Simona Tabasco arriva in Cittadella particolarmente emozionata e quasi intimidita da ciò che la attende. Con un abito nero arricchito da un mosaico di perle e un paio di decollete alla schiava, l’attrice napoletana, classe 1994, si presenta alla stampa e risponde alle domande dei numerosi giornalisti, tentando di dribblare quelle sull’attuale sciopero degli sceneggiatori e degli attori statunitensi.
Simona Tabasco ospite di Giffoni 53
Per quanto riguarda la gavetta di Simona Tabasco, tutto è partito proprio da Giffoni. Quando, all’età di 16 anni Gianvincenzo Anastasi la scopre e le propone di girare un cortometraggio, la recitazione entra nel suo radar. Da lì, non se ne è più andata, fino a portarla niente meno che nel firmamento hollywoodiano. «Desideravo fare la stilista» – esordisce l’attrice – «prima che Gianvincenzo e gli altri di Giffoni mi cambiassero la vita». Dal suo esordio cinematografico con Perez a oggi, di strada ne ha fatta moltissima. Passando da I Bastardi di Pizzo Falcone a DOC – Nelle tue mani, due serie RAI di grandissimo successo, agli antipodi in quanto al genere, nelle quali ha un ruolo da protagonista.
Nel 2022 approda sul set di The White Lotus 2, altra importante serie tv, questa volta internazionale però. Si spalancano le porte di Hollywood e un sogno sembra coronarsi: dopo lo Screen Actors Guild Award per il Miglior cast, viene candidata all’Emmy come Miglior attrice non protagonista, insieme alla collega Sabrina Impacciatore. «Sono molto emozionata per l’Emmy, è un grande riconoscimento» – ci tiene a chiarire – «ma vivo questo successo con grandissima sorpresa e leggerezza.
Non pensavo di raggiungere un simile risultato.
All’inizio il ruolo mi spaventava tantissimo, perché io sono molto diversa dal personaggio che interpreto (Lucia, ndr.) e credo che affidarmi al regista e alla sceneggiatura sia stata la scelta più giusta e ovvia. È stata un’esperienza meravigliosa, abbiamo trascorso 5 mesi insieme e abbiamo legato moltissimo».
LUNA PARK (L to R) SIMONA TABASCO as NORA in episode 101 of LUNA PARK Cr. ANDREA MICONI/NETFLIX © 2021
Tra proteste e sogni nel cassetto
Per quanto riguarda le difficoltà di lavorare nel nostro paese, Simona spiega che «la responsabilità è delle sceneggiature, perché bisogna trovare ruoli che diano modo di esprimersi alle donne». E aggiunge: «A me piacerebbe essere la versione femminile di Tom Hardy, ammiro molto le sue scelte, così come quelle di Carey Mulligan. Due grandi ispirazioni per me». Oltre Hollywood e alla televisione, la Tabasco sogna il grande schermo e, forse, tra i suoi prossimi progetti – che ha voluto tenere segreti e tra cui spunta il desiderio di calcare il palco di Sanremo – qualcosa spunterà all’orizzonte in tal senso.
Un commento sull’attuale situazione del Centro Sperimentale di Cinematografia la porta ad aprirsi un po’ e a confidare un suo pensiero: «Credo che ognuno debba essere padrone della casa che abita, e gli studenti sono i custodi di quel posto». E, infine, considerando il tema di quest’anno di Giffoni, le viene rivolta una domanda, tanto semplice quanto potente, esattamente come la sua riposta:
«Cosa è indispensabile per te? La normalità».
*Sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.