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Alta Marea Festival

Gioja22 di Stefano De Felici

Ci sarà anche lo spiazzante corto documentario di Stefano De Felici a Termoli, nel festival in programma dal 27 al 29 luglio

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Davvero ricco il programma dell’Alta Marea Festival, manifestazione cinematografica giunta già alla terza edizione, che si svolgerà dal 27 al 29 luglio 2023 a Termoli, storica cittadina costiera del Molise. Proprio nella parte della città più suggestiva e di origine medievale, il Borgo Antico, si svolgeranno i principali eventi festivalieri tra cui naturalmente le proiezioni. Collocato all’interno della gara di corti vi è per l’appunto Gioja22 di Stefano De Felici, la cui visione non potrà lasciare indifferenti gli spettatori.

Un documentario dal forte impatto emotivo e sociale

Distribuito da ZEN MOVIE, società divenuta da tempo una sorta di marchio di garanzia per la produzione breve realizzata in Italia, il corto documentario di Stefano De Felici tocca temi indubbiamente attuali, socialmente rilevanti, ma lo fa da un’angolazione decisamente particolare. Sono infatti molti i lavori cinematografici realizzati ogni anno intorno alle morti dei migranti nel Mediterraneo, Col rischio che si arrivi a una sorta di “assuefazione”, nei confronti di certe immagini. In Gioja22, invece, si ribalta in qualche modo la prospettiva: la cornice è ben chiara, a fare da contrappunto vi sono infatti sporadiche scene reali di soccorrimenti in mare con in sottofondo estratti di notiziari, in cui si parla delle varie catastrofi umanitarie in atto nel continente africano. Ma la suspense interna del corto è data dall’azione che si sta preparando.

La generosa impresa di Carlo

In montaggio alternato ci vengono infatti mostrati i preparativi dell’azione dimostrativa compiuta nel 2020 a Milano da Carlo, jumper trentenne che per sensibilizzare l’opinione pubblica a tali problematiche si arrampicò su una gru altissima in Via Melchiorre Gioia (da cui il titolo del corto), per dare poi il via alla sua impresa acrobatica. In sospensione sulla gru, sotto gli sguardi sbigottiti di passanti e forze dell’ordine, fino al momento di quel salto con la corda volto a mettere ancor più in risalto i messaggi verbali, nella circostanza scritti, legati all’insolita performance: una bandiera della PACE e alcuni striscioni con scritto STAY HUMAN. Duplicando il clamore creatosi intorno a tale vicenda, il cortometraggio di Stefano De Felici ha buon gioco nell’amplificare la portata della protesta, raccontandone la genesi con un montaggio studiato ad arte e alimentando così la tensione – e l’attenzione – del pubblico.