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FESTIVAL DI CINEMA

‘Mostra internazionale del cinema di Bracciano’: l’intervista

In attesa che la seconda edizione del Festival cominci, abbiamo intervistato gli organizzatori. Quattro chiacchiere per conoscere il Festival e loro.

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Mostra internazionale del cinema di Bracciano 2023… ci siamo! Il Festival, che si svolgerà il 2 e il 3 settembre, sta ultimando le ultime selezioni per offrire al pubblico, ma anche agli addetti ai lavori, un’altra edizione con i fiocchi.

La prima è stata un successo: il lavoro organizzativo svolto dall’associazione Gasp e il collettivo Papermoon ha ricevuto elogi dal pubblico, attento all’offerta filmica selezionata, e anche dagli autori, contenti di aver superato una selezione “tosta”; le opere presentate erano tutte di pregevole qualità.

Nell’attesa che inizi la 2ª Mostra internazionale del cinema di Bracciano, abbiamo intervistato gli organizzatori del Festival. Alcune domande per conoscere meglio il Festival ma anche loro, pronti per una nuova sfida.

Mostra Internazionale del Cinema di Bracciano

Mostra internazionale del cinema di Bracciano, seconda edizione. Che cosa ci attende?

in questo momento ci sono 40 gradi all’ombra, da qualche parte qualcuno invece di recarsi dallo psichiatra sta minacciando apocalissi nucleari, abbiamo appena visto un video di soldati ucraini che riprendono con una go-pro i loro ultimi attimi di vita e il fegato ci sconsiglia di andare oltre nella lettura dei quotidiani.

È un bel periodo per stare al mondo e quindi il 2-3 Settembre ci aspetta una boccata d’ossigeno, emozioni vere e non di plastica. Di questo parliamo quando parliamo d’Arte, no? Di quella romantica, malinconica sensazione che tutto è ancora possibile, che vale la pena ancora opporre alla follia la bellezza, la bellezza dell’impegno, dell’etica, del coraggio artistico e linguistico contro questo vocabolario brutale e crudo e insensato scritto da questi criminali.

È notte fonda, non c’è dubbio, ma noi siamo così démodé che per noi la notte sarà come quella di Strangers in the night: all’inizio i due non si conoscono, e vagano soli e tristi, ma non sanno che dopo staranno sempre insieme. In questa metafora i film sono gli sconosciuti che incontrano gli spettatori, e noi crediamo che agli spettatori resterà qualcosa addosso. Un brivido, un sorriso, una smorfia, qualsiasi cosa meglio di questa merda, pure Sinatra.

La prima edizione, totalmente indipendente, ha avuto favorevoli accoglienze, tra cui l’approvazione di Adriano Aprà, decano della critica cinematografica.

Sì, c’è stato un grande affetto verso la Mostra, sentivi parlarne al supermercato, e quando di qualcosa si discute al supermercato…ad ogni modo è stato bello e ne siamo felici. Aprà sarà con noi anche quest’anno, insieme alla nostra presidente di giuria preferita, Stefania Parigi, docente a Roma Tre presso il Dams. Entrambi hanno amato la scorsa edizione e siamo contenti che saranno di nuovo con noi. Questa è una piccola anticipazione, presto annunceremo anche il resto della giuria.

Nella scorsa edizione, quante opere vi sono giunte da visionare? E quante di esse hanno formato il programma?

Di 516 ne abbiamo selezionate 26. Tra 26 c’erano animazioni, sperimentali, finzione e documentari.

Però, come è nata la “folle” idea di creare la Mostra internazionale del cinema di Bracciano?

È nata per offrire qualcosa di importante a noi stessi e alla città. Noi come sai non ci guadagniamo nulla, e quello che entra dalle offerte delle serate va a finanziare i nostri progetti sociali: la spesa solidale, la scuola di italiano per migranti, decine di iniziative politiche e culturali che organizziamo durante l’anno. Non abbiamo sponsor privati e non ne vogliamo, poiché crediamo che la cultura debba essere promossa da finanziamenti pubblici e non resa possibile dalla pubblicità.

Avevate già avuto esperienze simili?

Diversi di noi lavorano nell’ambito cinematografico e per diverse ragioni conoscono il mondo dei festival.

Potete parlarci del Collettivo Papermoon e di Gasp?

Gasp (Gruppo di Assistenza e Solidarietà Popolare) è un’associazione di promozione sociale nata ormai quasi cinque anni fa sul territorio di Bracciano. Si tratta di un’esperienza a nostro modo di vedere originale, che coinvolge un gruppo di persone eterogeneo sotto tutti i punti di vista, ma accomunato dal valore imprescindibile dell’Antifascismo e che si pone come obiettivo la realizzazione di attività volte alla crescita della solidarietà e della partecipazione.

Al contempo l’associazione ha come obiettivo il superamento di ogni forma di discriminazione, emarginazione o ghettizzazione. Negli anni abbiamo realizzato moltissime iniziative, sociali e culturali, e ad oggi possiamo dire di essere una realtà associativa radicata e in crescita, nonostante la difficoltà di operare in un territorio spesso chiuso a esperienze come la nostra e la necessità/volontà di farcela sempre e solo con le nostre forze.

Il Collettivo Papermoon è un sottogruppo di Gasp, formato da lavoratori e lavoratrici del cinema e delle altre Arti.

Nell’arco dell’anno svolgete anche altri eventi cinematografici?

Si, la Mostra arriva al termine di una serie di eventi chiamata Aspettando la Mostraabbiamo avuto con noi Priscilla Aguirre dall’Ecuador con il suo documentario sulle carceri femminili del Paese, abbiamo fatto incontrare Edgardo Pistone e il suo Le Mosche con duecento studenti del liceo Vian di Bracciano, abbiamo organizzato al cinema Palma una serata sul cinema iraniano. Siamo stati a Oriolo Romano per una serata in cui abbiamo riproposto alcune perle dello scorso anno e il 29 Luglio faremo un evento sul tema della rappresentazione di genere nel cinema, con Amleta e con l’associazione Libellula.

Le mosche

In molti festival c’è anche lo spazio dedicato a una masterclass, se doveste scegliere una personalità per inaugurare questo spazio, chi chiamereste per primo? Anche non connesso con il cinema.

Chiameremmo chi di dovere per farci rimandare indietro Grifi e Antonioni.

Secondo voi, che siete legati al territorio e attenti agli accadimenti sociali del paese, il cinema italiano attuale è attento alla realtà quotidiana?

No. Ma la discussione è talmente impervia che preferiamo soprassedere. Riassumendo dovremmo tutti un po’ fermarci a riflettere, con grande umiltà, e più sali la scala gerarchica più la riflessione dovrebbe farsi più intensa, in cima in cima qualcuno avrebbe bisogno di farsi 7 anni in Tibet.

Siete un gruppo eterogeneo, cinematograficamente avete gusti simili? Ci sono discussioni?

Certo, discutiamo delle opere e della costruzione della Mostra, ma sempre in maniera collettiva ed orizzontale.

Quando si chiudono le iscrizioni al concorso per proporre le proprie opere?

Il 19 Agosto 2023

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