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Vertigo Film Fest

Il corto ‘Jeong’: la paura di fallire e i legami importanti

Al Vertigo Film Festival di Milano, il cortometraggio dell'italiano Mattia Del Zotto sulla paura di fallire e sul concetto coreano di "jeong".

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Jeong cortometraggio di Mattia Del Zotto

Il corto Jeong scritto e diretto da Mattia Del Zotto è in concorso al Vertigo film festival di Milano nella nuova categoria Milano Academy, rivolta ai cortometraggi di università e accademie cinematografiche dell’area di Milano e provincia. E’ la storia di una atleta di Taekwondo alle prese con le proprie insicurezze e del legame che la unisce ai suoi maestri. Prodotto dall’Istituto Culturale Coreano e dalla sede Lombardia del Centro Sperimentale di Cinematografia, affronta le tematiche della paura del fallimento e dei legami interpersonali.

La trama

Alla vigilia del suo incontro di Taekwondo, la giovane Soo-yun (Yeda Kim) si presenta a casa del suo maestro Giorgio (Alessandro Quattro) piena di dubbi. Il fallimento del suo ultimo incontro le ha causato grandi insicurezze e sta considerando di non presentarsi all’incontro del giorno dopo. Giorgio le ricorda il monito del suo maestro, il nonno di Soo-yun, di apprendere dai dolori e dai fallimenti. Una lunga notte di confronto porta la ragazza a fronteggiare le proprie insicurezze fino a prendere la decisione finale.

 

Il sentimento del “Jeong”

Jeong è una classica storia di formazione dove l’eroina deve combattere contro il nemico interiore delle proprie insicurezze prima di affrontare il mondo esterno. Il tema del passaggio generazionale dalla protagonista al maestro e dal maestro al nonno richiama la struttura della saga familiare dei film d’azione degli anni Ottanta, che abbiamo recentemente visto riproposta ad esempio nella serie spin-off di Karate Kid Cobra Kai, in cui i karateki Daniel Russo e Johnny Lawrence passano il testimone ai rispettivi figli.

Questo tema di legame che collega i tre personaggi viene richiamato anche dal titolo del film. “Jeong” è infatti un concetto intraducibile in italiano che l’Istituto italiano di cultura Corana spiega come senso di appartenenza e affetto che lega in modo speciale una persona ad  un’altra. 

Attraverso la figura del nonno, maestro di Taekwondo, si cerca di costruire la forte relazione di Soo-yun con l’arte marziale coreana, fondamentale per rendere la drammaticità del suo eventuale ritiro, il conflitto centrale del film. Molte delle paure della ragazza sono infatti dettate dal timore di deludere idealmente il nonno.

Nel costruire il retroscena di questo legame si ricorre talvolta ad una certa retorica delle battute e degli aneddoti che stride con la messa in scena realistica e drammatica. Nel tentativo di dare vita ai personaggi, creando estese back story, si perde la spontaneità nel dialogo tra allieva e maestro.

 

La paura del fallimento

Oltre alla questione dei legami, appare centrale la tematica del timore del fallimento, specie in un momento di crescita. E’ un argomento attuale che ci riporta all’allarmante situazione di crescente disagio psicologico denunciato dagli studenti universitari italiani negli ultimi anni. Nella sua struttura archetipica, la storia si presta infatti ad essere riletta secondo la propria esperienza personale, rendendo facile allo spettatore immedesimarsi.

L’attrice protagonista Yeda Kim dà una bellissima interpretazione dell’allieva bloccata nelle proprie insicurezze. Nonostante il rischio di strafare o fare troppo poco con questo ruolo, riesce a rimanere sempre nell’ottimo equilibrio di un’esibizione misurata e naturale.

Il regista e autore Mattia Del Zotto propone quindi un opera non troppo originale ma comunque ben diretta nella sua complessità e interessante nelle tematiche. E’ evidente la passione verso i film di genere, ingiustamente trascurati specie nel circuito dei festival.

Jeong

  • Anno: 2022
  • Durata: 7 minuti
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Mattia Del Zotto