‘Wolf Pack’. Recensione della serie su Paramount Plus

Wolf Pack è un teen drama supernaturale statunitense in otto episodi creato da Jeff Davis (Teen Wolf, Criminal Minds) per Paramount+. Lo show è basato sul romanzo omonimo del 2004 scritto da Edo van Belkom.

L’uscita della serie è stata preceduta da entusiasmo e eccitazione, pertanto la produzione ha deciso di anticiparla. Uno dei motivi più importanti è il ritorno in TV della nota Buffy Summers, Sarah Michelle Gellar, che ricorre in un ruolo regular e in veste di produttrice esecutiva. Gli adolescenti Everett (Armani Jackson) e Blake (Bella Shepard) vengono morsi da un lupo mannaro durante un terribile incendio in California, trasformandosi in licantropi. Mentre la detective Kristin Ramsey (Sarah Michelle Gellar) indaga per capire cosa sta succedendo, i gemelli Luna (Chloe Rose Robertson) e Harlan (Tyler Lawrence Gray) si accorgono dei cambiamenti di Everett e Blake, iniziando a legare con loro in modo sorprendente.

La serie è prodotta da MTV Entertainment Studios, Capital Arts Entertainment e First Cause Inc.

Disponibile dal 23 febbraio 2023 su Paramount Plus.

Wolf Pack, la trama dei primi episodi

Un gruppo di studenti all’interno di uno scuolabus assiste ad un incendio come quelli negli Stati Uniti raccontati dai notiziari. Eppure le fiamme non sono come tutte le altre. Una creatura malvagia si nasconde tra gli alberi e ben presto ne fanno tutti esperienza: morti, feriti e sfollati sono il lascito di quel passaggio.

Everett e Blake stanno battibeccando sul pullman prima della tragedia. Everett (Armani Jackson, Grey’s Anatomy) soffre di attacchi di panico, intuisce qualcosa ma non riesce ad intervenire prima che sia troppo tardi. Blake (Bella Shepard, iCarly, The Wilds, Orange Is the New Black) è una ragazza schiva e scontrosa, inoltre è fuori dal radar dei social network per scelta. Entrambi sono uniti da un destino a loro sconosciuto: un lupo mannaro li morde, rendendoli lentamente licantropi.

Corpo e mente iniziano a trasformarsi. Mentre cercano di capire cosa si nasconde dietro gli ultimi avvenimenti, si avvicinano a due giovani lupi mannari, attratti sotto la luna piena da una sinergia di sensi e dalla condizione così simile. I gemelli Luna (Chloe Rose Robertson, Wildflower) e Harlan (Tyler Lawrence Gray, Feeling Randy) sono nati come licantropi ma cresciuti dal ranger Garrett Briggs (Rodrigo Santoro, 300 e 300 L’alba di un nuovo impero), scomparso durante l’incendio. Credono che la causa della devastazione sia il loro padre biologico e si mettono sulle sue tracce.

Tutti e quattro ricevono insistentemente le visite del detective Kristin Ramsey (Sarah Michelle Gellar), incaricata di indagare sulla deflagrazione. Una figura misteriosa che pare sapere di più di quanto mostra. Sarà legata al mostro che si agita nei boschi?

Wolf Pack e Teen Wolf, due prodotti dalle tinte simili

Jeff Davis ha una fama che lo precede. In particolar modo per la serie Teen Wolf, da cui è stato tratto anche un film. Wolf Pack condivide con Teen Wolf sia l’ideatore che le premesse. Si tratta sempre di un teen drama dai tratti tipici dell’adolescenza misti ad elementi soprannaturali. Entrambi i prodotti sono confezionati per attratte un pubblico specifico, dello stesso range d’età dei personaggi o fortemente appassionato del genere. Nel caso di Wolf Pack, Everett, Blake, Luna e Harlan sono giovani alle prese con drammi esistenziali, problemi di comunicazione intergenerazionale e un processo di crescita  ingigantito dalla lotta contro un mostro misterioso difficile da battere. Bellissimi, ma che non sanno di esserlo, e dalle nuance psicologiche poco attraenti.

La trama dei due show è pressochè identica: la trasformazione in lupi mannari dei protagonisti, l’incontro con chi potrà gettar luce sulla nuova condizione – i mentori -, un mistero da svelare a rischio della propria vita e di quella della comunità. La struttura degli episodi è plot-driven ed è tutta tesa verso il finale di stagione, contraddistinza da una scrittura semplice ed una storia che ricalca appieno gli elementi della categoria. Per chi è abituato al genere, la serie rappresenterà un prodotto comfort con uno svolgimento lineare e rassicurante; idem per gli adolescenti e coloro che sono poco avvezzi alla serialità. Per tutti gli altri ci sono pro e contro.

Wolf Pack, il racconto soprannaturale sui teenagers

L’adolescenza è un periodo complesso.Wolf Pack lo racconta attraverso il ricorso al soprannaturale. Niente di nuovo, certo, ma la licantropia serve a rappresentare il modo con cui mutamenti, dolori e coscienza di sé cambiano l’immaginario dei teenagers nel passaggio all’età adulta. Inquietudini quali disturbi d’ansia, presa in carico di un familiare o ricerca dei propri simili sono elementi narrativi realistici che travalicano l’escamotage mitologico della serie. Lo spettatore che vive o ha vissuto quelle vicende – l’adolescente che si è e quello che si è stati – facilmente s’immedesima con le problematiche “terrene” dei personaggi. Questo assunto consente di superare l’empasse caricaturale di alcune scelte stilistiche soprattutto della scrittura, che fa rotolare gli attori in dinamiche stereotipate a metà tra infantilismo e eroismo.

Wolf Pack ha una fotografia interessante e un bel gusto nei movimenti di macchina. Tuttavia scarseggia nella costruzione tecnica degli elementi di genere, rendendo il prodotto leggermente vintage, specialmente per la resa delle creature digitali. Probabilmente effetto di un budget che sappiamo essere più contenuto per i prodotti in serie in generale, ma da cui ci si aspettava uno slancio maggiore, data la piattaforma di appartenenza e l’iscrizione netta al fantasy.

Sarah Michelle Gellar, che nei primi episodi è poco visibile, è la fuoriclasse che spinge il prodotto verso un livello qualitativo superiore. La caratura attoriale e il plauso di audience per la sua performance di Buffy l’ammazzavampiri ambiscono a permeare Wolf Pack di un’aura positiva e portare lo show al grande pubblico. Alla fine del secondo episodio, i tasselli sono tutti al loro posto. Riusciranno a scomporsi e poi ricomporsi in un guizzo finale?

Sono stati visti due episodi per la recensione.

Sono Diletta e qui puoi trovare altri miei articoli