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Cannes

Il Sol dell’Avvenire – Tutto il cuore di Nanni Moretti

Le piattaforme vanno bene per le serie; i film si devono fare per il cinema.

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Il Sol dell’Avvenire è il nuovo film di Nanni Moretti, con Margherita Buy, Silvio Orlando e Barbora Bobulova in sala dal 20 aprile, grazie a 01 Distribution. In concorso al prossimo Festival del cinema di Cannes.

Giovanni, il protagonista, è un regista che sta girando un film ambientato nel 1956. La storia del film nel film, invece, vede come protagonisti Ennio  (interpretato da Silvio Orlando), il segretario della sezione del PCI del Quarticciolo, un quartiere popolare di Roma est, e Vera (interpretata da Barbora Bobulova) un’attivista del partito legata ad Ennio. Il circo ungherese Budavari viene invitato a Roma per festeggiare i progressi del quartiere.

Alla vigilia della seconda serata dello spettacolo vengono tutti a conoscenza dei tragici eventi legati all’invasione dell’Ungheria da parte dell’Unione Sovietica.

Le immagini dei carri armati nelle strade di Budapest sono insopportabili agli occhi di chi ha sempre visto i sovietici come i liberatori.

Vera non ha dubbi; condanna immediatamente l’invasione e si schiera dalla parte dell’Ungheria, mostrando la solidarietà agli artisti del circo e offrendo loro ospitalità a tempo indeterminato.

Ennio, più rigidamente legato alle posizioni del partito, temporeggia e aspetta la posizione di Palmiro Togliatti.

“Non è possibile essere comunisti se si è contro l’Unione Sovietica, lo dice Togliatti; ci sono momenti della storia in cui bisogna essere schierati. Noi abbiamo abituato la nostra gente a considerare l’Unione Sovietica il faro del socialismo”

La produttrice del film sul 1956 è Paola(Margherita Buy), la moglie di Giovanni,  che, schiacciata dal peso della severità e del cinismo del marito è entrata in terapia per riuscire a lasciarlo.

Giovanni è all’oscuro di tutto.

Mentre Pierre (Mathieu Amlaric) il secondo produttore, abbandona la produzione perché a corto di soldi, Giovanni scopre che la figlia Emma  (Valentina Romani)  si è fidanzata con l’ottantenne ambasciatore polacco  (Jerzy Stuhr).

Mentre la sua vita sta andando a rotoli, Giovanni scrive anche un film musicale pieno di canzoni italiane che racconta la storia di una coppia.

Paola sta producendo un film gratuitamente violento, l’opposto di quello che piace al marito di cui teme il giudizio e dal quale sente il bisogno di liberarsi.

Puntualmente Giovanni si presenta sul set dove il giovane regista con un sorriso costantemente stampato sul viso sta girando una scena imbarazzante e qui Moretti piazza una delle cose più belle del film, il suo punto di vista, come spettatore sull’uso della violenza nel cinema. E lo fa citando l’episodio numero 5 del decalogo di Krzysztof Kieslowsky: il film in cui la violenza è così orribile da farti desiderare che quella scena lunga sette minuti finisca prima possibile.

Mozzafiato.

Così come sono mozzafiato tante piccole gemme di cui il film è cosparso. Veri e propri colpi al cuore.

“Nella prima stesura della sceneggiatura il personaggio del giovane regista del film prodotto da Margherita Buy era molto diverso”, ha dichiarato Nanni Moretti. “Era uno timidissimo, uno che non parlava con nessuno, poi ho iniziato a fare i provini e quando ho incontrato Giuseppe Scoditti ho ribaltato completamente quel personaggio e gliel’ ho ritagliato addosso”.

Il Sol dell’Avvenire contiene tre film in uno con tanti temi, tanti linguaggi diversi che riescono magicamente a stare insieme in armonia creando un’ opera magnifica, commovente, divertente e profonda.

“Non ho mai avuto paura di avere troppi elementi all’interno del film” ha raccontato Nanni Moretti alla presentazione del film alla stampa. “Volevo raccontare tutto questo, sapevo che stilisticamente in parte avrei girato il film in maniera diversa. 

Il film con le canzoni, il film nel film etc. 

A proposito del film nel film c’è una differenza importante con Mia Madre dove la protagonista era Margherita Buy che girava un film su una fabbrica.

In quel caso prima scrivemmo il film e poi pensammo alle scene del film nel film. 

Alcuni anni fa, prima di girare Tre piani, insieme a Federica Pontremoli e Valia Santella, cercammo di scrivere un film ambientato nel 1956, ma non eravamo soddisfati.

Poi ho girato Tre Piani aggiungendo alla compagnia Francesca Marciano e ho pensato di tenere l’ambientazione del 1956 raccontando anche la vita del regista e aggiungendo tutto quello che avete visto”

In questo nuovo film il regista affronta i temi a lui cari: la politica, la famiglia, il cinema ed il musical. Moretti è uno dei pochi registi al mondo che riesce a non banalizzare la scena più scontata del mondo: la canzone ascoltata in macchina dai protagonisti. Anche in questo film la musica è perfetta, lo valorizza e viene valorizzata a suo tempo dal modo in cui il regista la inserisce all’interno del film.

In particolare la canzone Sono solo parole di Noemi che viene cantata da tutto il cast del film nel film in un crescendo catartico che si conclude con l’urlo di Nanni Moretti: Azione!

Frames “Il Sol Dell’Avvenire”
Nanni Mretti Director
Michele D’Attanasio Cinematographer

Il Sol dell’Avvenire contiene tutti gli elementi che hanno fatto innamorare del cinema di Nanni Moretti elevati all’ennesima potenza

Moretti è costantemente presente nel film, un vero e proprio mattatore con tutte le sue caratteristiche: cinico, ironico auto-celebrativo.

La separazione dalla moglie, l’amore, il senso di protezione per i figli, sono temi centrali del film ma sono quasi nascosti, come una musica di sottofondo che affiora ciclicamente.

Moretti sembra dirci che i sentimenti sono importanti ma se ne vergogna e ha bisogno dell’impegno politico per nasconderli. É troppo tardi, però: il suo cuore è messo a nudo.

Uno dei momenti più belli della conferenza stampa che ha seguito il film è stato il pianto liberatorio di Barbora Bobulova: “Voi siete una famiglia ed io sono entrata in questa famiglia di Nanni dell’esterno. Però mi sono sentita subito accolta in questa famiglia morettiana e per me è stato bellissimo. Mi sono sentita accudita, accarezzata, è stato un dono. Già leggendo le scene dal provino mi sono innamorata del personaggio e volevo che fosse mio perché l’ho sentito così vicino. Vera è una sarta e mia nonna era una sarta, si parla dell’invasione sovietica a Budapest e mia madre è ungherese, sono vissuta nel socialismo…ci sono tanti elementi che mi portavano a questo personaggio e quando Nanni mi ha detto che mi aveva scelto sono scoppiata a piangere come adesso”

Non è mancata neppure una stoccata alle piattaforme di cui Moretti fa nome e cognome: Netflix.

“Le piattaforme vanno bene per le serie; i film si devono fare per il cinema”

Il film a Cannes

“In Francia il film è molto atteso” ha detto il regista. “Sono stato pochi giorni fa a Parigi a controllare i sottotitoli.  Anche in Francia il titolo è sarcastico perchè verso un avvenire radioso era uno slogan della sinistra francese. In Francia il film uscirà a fine giugno. Vedere il pubblico ridere e commuoversi durante un film è bellissimo e lo è ancora di più in una grandissima sala come il Grand Theatre Lumiere a Cannes.

Per quello che riguarda la condizione del cinema italiano, vedo che ci ci sono tanti film d’autore, d’essai che un tempo venivano preparati bene, coccolati, uscivano al momento giusto con l’attenzione dovuta.

Invece adesso tutti questi film sono gettati allo sbaraglio e il pubblico non capisce cosa sta uscendo, che tipo di film siano. Questa è una brutta tendenza degli ultimi tempi: tanti film buttati a casaccio.

Il cinema italiano è vivo; ci sono tanti registi anche giovani fino ai sessantacinque anni (risate del pubblico),  poi maestri come Amelio o Bellocchio.

Quello italiano è un cinema vivo dal punto di vista dei film e dei registi, però privo di una cura, di un’attenzione di quello che ci sta intorno.

Parlo di tante cose, come ad esempio della mancanza di belle trasmissioni sul cinema in televisione, ci sono belle trasmissioni sui libri ma non sul cinema”.

Alla domanda sul fatto che questo film possa rappresentare la fine di un ciclo, se non addirittura un addio, ha risposto ironicamente

“Forse chiudo questa primissima fase della mia carriera a cui forse seguirà la seconda che durerà un’altra cinquantina d’anni e forse anche una terza”

Lunga vita al maestro!

Viva Nanni Moretti!

“Che lavoro fai?”. Le migliori frasi di Nanni Moretti

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Il Sol dell'Avvenire

  • Anno: 2023
  • Durata: 95'
  • Distribuzione: 01 distribution
  • Genere: commedia, drammatico
  • Nazionalita: italia
  • Regia: Nanni Moretti
  • Data di uscita: 20-April-2023