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Reviews

‘Restos do vento’: il tempo passa, la violenza rimane

Un rito pagano perpetuato ogni anno per suggellare l'attaccamento alla propria cultura locale, torna a mietere vittime tra gli eredi di coloro che tempo addietro si resero responsabili di un brutto episodio di intolleranza. Il cupo film di Tiago Guedes scava nel passato per scoprire i nervi ancora infiammati di un male che rende le persone simili a esseri selvaggi senza raziocinio e capacità di controllo.

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Restos do vento

Alcune sale francesi d’essai hanno appena distribuito un film portoghese intitolato Restos do vento, diretto dal talentuoso regista Tiago Guedes, conosciuto anche per il suo cupo dramma familiare The domain, presentato in Concorso al Festival di Venezia nel 2019.

Il film di Guedes è stato presentato per la prima volta al Festival di Cannes 2022 nella sezione Séance Spéciale.

La liturgia di un rito pagano irrinunciabile, utile a giustificare istinti primordiali che tornano a manifestarsi

In un piccolo paese del Portogallo settentrionale, gli abitanti mantengono saldo il legame con le tradizioni del proprio passato, anche attraverso la celebrazione di un rito ancestrale che li ritrova riuniti e mascherati nel giorno della festa tribale.
Negli anni ’90, una rissa violenta tra ragazzi finisce per lasciare ripercussioni indelebili su uno di loro, un ragazzo di nome Laureano, che reagisce ostentando un atteggiamento che lo addita in seguito come lo strano e il balordo del villaggio.
Venticinque anni dopo, ritroviamo Laureano cresciuto e inselvatichito, sempre più solitario e considerato l’innocuo scemo della comunità.
Quando i suoi coetanei si ritrovano ormai adulti e con famiglia a festeggiare nuovamente il rito paesano in maschera, un episodio di violenza (con un morto) riporta alla luce il dramma del passato, ma con conseguenze ancora più estreme.
Venuta a conoscenza dalla figlia della dinamica che ha portato alla morte del ragazzo, una madre, ex fiamma di Laureano ai tempi dell’adolescenza, avvicina il suo ex compagno di scuola per chiedergli in lacrime un favore accorato quanto assai impegnativo.
La richiesta di una madre disperata che approfitta di una vita ormai allo sbando, e dell’unico gesto sacrificale in grado di salvare futuro e reputazione della figlia.

Restos do vento – la recensione

Dopo il teso The Domain, visto al Festival di Venezia 76 al Concorso, torna alla regia l’interessante cineasta portoghese Tiago Guedes con un film che si interroga sulle ragioni che spingono l’uomo a ostentare forme di violenza nei confronti dei suoi simili, fino a raggiungere le conseguenza più spietate.
Restos do vento è un film teso, interessante e soprattutto allarmante, che si concentra a studiare il condizionamento degli individui all’interno della comunità che li ospita, e pure l’atteggiamento che ognuno di essi ostenta dinanzi a chi, per scelta o per conseguenza, si distingue dal gruppo con comportamenti considerati anticonvenzionali.
E, proprio per questo, pericolosi per l’integrità che rende solidali, anche nella violenza, tutti coloro che riescono a uniformarsi a una verità che si pretende di far assurgere a legge o a etica di vita.

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Restos do vento

  • Anno: 2022
  • Durata: 127
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Portogallo/Francia
  • Regia: Tiago Guedes