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‘Lola’: l’amore e il potere secondo Fassbinder

Il secondo, splendido film della trilogia fassbinderiana dedicata al potere ammaliante di figure femminili della Germania Occidentale, cerca la purezza del sentimento amoroso all'interno di un binomio perverso tra corruzione e mercificazione del corpo. Il risultato è un melò affascinante e scintillante che incanta occhi e cuore.

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Su MUBI è possibile recuperare Lola, uno dei più smaglianti gioielli cinematografici di Rainer Werner Fassbinder.

Un melodramma scintillante che omaggia il classico di Josef von Sternberg, L’angelo azzurro, con una splendida Barbara Sukowa assunta al ruolo di una nuova Marlene Dietrich.

Lola ovvero: della corruzione del potere e della politica e la sfida all’amore puro

Un tenace assessore all’urbanistica prova un amore viscerale e sincero per Lola, splendida trentenne che è la punta di diamante di una casa d’appuntamenti frequentata dalle massime autorità della città di Coburg verso la fine degli anni ’50.

Ovviamente, l’ uomo pubblico non conosce il mestiere della donna, e s’illude che l’intransigenza contro i fannulloni e la corruzione che da tempo ha intrapreso come missione, possa cambiare finalmente le regole, in una città dove invece il compromesso e l’accomodamento hanno sempre la meglio su ogni forma di impegno e rettitudine.

Lola – la recensione

Lola, secondo film che compone la meravigliosa “BRD trilogy” (ove BRD sta per Bundesrepublik Deutschland), dopo Il matrimonio di Maria Braun (1979) e prima di Veronika Voss (1982) costituisce un esemplare ritratto di donna che vive di espedienti. Una donna di piacere che trova tuttavia nell’amore,  che un uomo onesto prova per lei, la via del riscatto.

Allo stesso modo il pubblico ufficiale che si infatua di lei, trova nel losco affare il modo per appropriarsi della donna che ama.

Lola è il terz’ultimo esemplare film di Fassbinder, che continua la sua carrellata di ritratti femminili forti e determinati nelle vite, nelle scelte, e nei destini. In una civiltà che cerca di andare avanti aggrappata all’arrivismo e alla prepotenza di pochi, che finiscono per soggiogare tutti ed ogni cosa.

lola

Emblematico, ma non è per nulla scontato che sia la società tedesca ad essere presa di mira come epicentro di corruzione nella pubblica amministrazione.

Splendida e algida Barbara Sukowa, memorabile con quel suo zigomo pronunciato e maestoso come  Marlene (o quasi); potente Armin Mueller-Stahl, premiato alla carriera al Festival di Locarno 2014, occasione in cui fu presentato proprio Lola in Piazza Grande per rendergli doveroso omaggio.

Mario Adorf, leonino e debordante come al solito, è perfetto nella parte dell’imprenditore più corrotto e perverso della cittadina, nonché gestore della casa chiusa, epicentro di ogni intreccio.

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Lola

  • Regia: Rainer Werner Fassbinder