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‘Ecco a voi i Chippendales’ la recensione della miniserie su Disney+

Kumail Nanjiani e Murray Bartlett sono i protagonisti di una miniserie che, attraverso il pop, la musica anni '70 e tanta "leggerezza" cerca di raccontare un'assurda storia vera

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Ecco a voi i Chippendales: la recensione della nuova serie Hulu, disponibile su Disney+ con 8 intriganti, colorati e irriverenti episodi. Una storia pop e, all’apparenza, leggera che nasconde, invece, molto di più, dalla vendetta al crimine, passando anche per tanta attualità.

‘Ecco a voi i Chippendales’: Il trailer della serie tv Disney +

Prima della recensione, la trama di Ecco a voi i Chippendales

Protagonista della serie, tratta da una storia vera, è Somen “Steve” Banerjee, un immigrato indiano, diventato, con tempo e dedizione, il fondatore del più grande impero di spogliarellisti al mondo. Dopo aver tentato il successo con un club di backgammon, arriva all’apice del cosiddetto sogno americano dando vita, alla fine degli anni ’70, al primo strip club maschile del paese. In questo modo nascono i Chippendales, gli spogliarellisti con papillon e colletti bianchi diventati famosi in tutto il mondo con i loro spettacoli hot. E in grado di scalare ancora di più le vette del successo grazie all’aiuto del coreografo e produttore Nick De Noia. Ma accontentarsi è sempre difficile. E sembra esserlo anche per Steve e Nick

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La recensione di Ecco a voi i Chippendales

La serie, creata da Robert Siegel e ispirata al libro Deadly Dance: The Chippendales Murders di K. Scot Macdonald e Patrick MontesDeOca, è indubbiamente una buona serie, con un buon cast, una buona storia e tante belle idee. Nonostante ciò, però, il titolo non riesce a emergere come dovrebbe. In mezzo alle numerose serie e ai numerosi film quotidianamente proposti Ecco a voi i Chippendales, pur essendo un prodotto più che valido, non grida, non si impone e, per questo, resta in superficie non andando a scavare troppo. Ed è un peccato.

Forse anche perché la vera storia (alla quale sono concesse alcune licenze poetiche) che c’è dietro quella messa insieme da Robert Siegel non è così conosciuta oltreoceano da suscitare un interesse vero e autentico nel pubblico. A differenza di altri titoli che, di recente, hanno invece appassionato, come Pam & Tommy.

Crime e divertimento

La storia vera che si nasconde dietro l’apparente leggerezza della serie è ben descritta e ben distribuita (in questo senso è indovinato l’aver optato per un prodotto seriale) dipanandosi nel corso degli episodi. Agli eccessi visivi (e non solo) usati come puro divertimento dalle donne di quegli anni, fa da contraltare l’alone di mistero che aleggia perennemente sopra la testa dei vari personaggi.

Fin dal primo episodio si riesce a cogliere una sorta di preoccupazione che diventa, col passare del tempo (e senza spoiler), qualcosa di tragicamente concreto.

Non sembrano e non sono il connubio perfetto crime e divertimento, ma sono, in realtà, gli elementi sui quali si poggia la serie. Al divertimento sfrenato, senza limiti (e spesso senza pudore), si mescolano la costante paura, il senso di inadeguatezza e di inferiorità che, dal protagonista ai personaggi secondari, tutti provano.

Sesso, droga… e rock ‘n roll

Si potrebbe quasi usare questa frase per descrivere una parte di Ecco a voi i Chippendales. Il sesso, seppur celato dal divertimento e dalla novità dello strip club, è una costante. C’è quello mostrato tra i vari protagonisti, quello nascosto e quello al quale si fa cenno con i corpi quasi sempre semi nudi degli spogliarellisti del locale.

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Anche la droga diventa parte dello show, anche se in maniera minore.

E, infine, al posto del rock ‘n roll c’è l’atmosfera pop, colorata e stravagante, tipica degli anni ’70, tanto rievocati di recente in diversi titoli e qui, ancora una volta, protagonisti quasi assoluti. Gli ABBA e i Queen, insieme agli scintillanti costumi e alle stravaganti coreografie sono indubbiamente uno dei punti di forza dello show.

Ecco a voi i Chippendales la recensione: un cast azzeccatissimo

Ad aiutare la storia e la serie in generale c’è il cast, elemento prezioso e fondamentale. Tutti adatti al proprio personaggio, mai sopra (o sotto) le righe. A partire dal protagonista assoluto Somen Banerjee, interpretato da un convincente Kumail Nanjiani, che deve fare un grande sforzo per essere credibile nel ruolo dell’autoritario proprietario che non riesce mai a ritenersi davvero soddisfatto della propria vita. Osservatore e calcolatore, prende idee e spunti da chiunque in qualsiasi momento, difficilmente si lascia ingannare e vive solo ed esclusivamente per il lavoro e il guadagno senza guardare oltre. Non un ruolo semplice, soprattutto per un attore noto principalmente per ruoli più leggeri e comici. Qui riesce nel giusto obiettivo di non farsi mai davvero amare e benvolere da nessuno, nemmeno dallo spettatore, costantemente in soggezione.

Ad aiutarlo un Murray Bartlett, nel ruolo del coreografo Nick De Noia, in splendida forma che, come nella realtà, contribuisce in larga misura al successo del locale, e anche due figure femminili che, agli antipodi, riescono ad amalgamarsi e a fornire due visioni diverse, ma comunque giuste. Da una parte l’Irene di Annaleigh Ashford e dall’altra la Denise di Juliette Lewis.

Meritano poi una menzione anche la modella di Playboy Dorothy Stratten (Nicola Peltz Beckham) e il fidanzato Paul Snider (un quasi irriconoscibile Dan Stevens).

Insomma una serie che sicuramente merita una chance, anche solo per conoscere una storia vera, ma tanto assurda da sembrare falsa.

Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli

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Ecco a voi i Chippendales

  • Anno: 2022
  • Durata: 8 episodi di 40 minuti
  • Distribuzione: Disney+
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Robert D. Siegel
  • Data di uscita: 11-January-2023