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Reviews

‘Calvary’, film imperdibile su ‘Chili’

'Calvary' è un film profondo, a tratti ironico, utile. Ritorno allo spirito, cari. E' l'unica. Il pregio? Che denuncia senza fronzoli una società allo sbando, con dialoghi e frasi mozzafiato. Indelebili. Il tutto intervallato da musiche celestiali, come il tema 'Freddy Joyce' di Patrick Cassidy Osservate come crescono i gigli del campo non tribolano e non filano!

Pubblicato

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Calvary

Scritto da John Michael McDonagh ‘Calvary’, reduce dal Sundance Film Festival e da 64Berlino è ora visibile nello streaming di Chili.

Vorrei partire in modo anomalo

Facendo mettere un sottofondo celestiale, prima di leggere. Qui

Colonna Musicale

La musica, perfetta per gestire anime e vite è di Patrick Cassidy. Indelebile, ondivago, il tema cupo e maestoso: Freddy Joyce. Da solo vale anche tutto il film in ascolto. 

calvary

La recensione

Una potentissima storia e un cast ottimo, tra cui spicca Brendan Gleeson, appena reduce dal capolavoro The Banshees of Inisherin (2022), visto al Festival di Venezia e diretto dal fratello di Jhon: Martin McDonagh.

Violenza su femmine, su maschi, pedofilia, rapporti con bambini. Cinismo della società e delle sue bassezze. C’è denuncia, irrisione, iconoclastia dei ricchi e delle loro nevrosi. Immanenza dei poveri e del loro adeguarsi. La chiesa che perde terreno, affidabilità e fedeli. Il prete è come uno psicologo, utile alla società che non ha più, non solo la capacità di ascolto, ma anche la voglia proteggere chi tenti di guarirla.

Non disperare. Uno dei due ladroni fu salvato

Non illuderti. L’altro fu dannato

         da Sant’Agostino

La forza di Brendan Gleeson

La sua presenza svolta un film. Il suo carisma innalza ogni idea. La sua pienezza, anche fisica, riempie lo schermo di qualità. Qui Gleeson dona una performance piena di anima. Ottima anche l’interazione con gli altri attori tra cui sua figlia Kelly Reilly, Chris O’Dowd, Aidan Gillen, Dylan Moran, Domhnall Gleeson, M. Emmet Walsh and Isaach de Bankolé.

Il trailer

Le citazioni

Oltre al physique du rôle di attori speciali, la forza del film giace nelle citazioni. Ironia e secchezza delle frasi pronunciate che, di rimando, seccano le fauci di chi guarda, si interfacciano con una storia ben scritta. Alternando rimandi biblici, evangelici a storie personali, spesso svelate in confessione, il regista ha lo spunto di ricongiungere l’antinomia tra chiesa, pedofilia, scandali e abusi, contro la vocazione autentica di una chiamata reale. Quella di un semplice prete, prima uomo, che ci mette l’anima: Gleeson. 

“La prima volta che ho assaggiato lo sperma avevo sette anni”

“Lei sa cos’è il felching?”

“Osservate come crescono i gigli del campo; non tribolano e non filano”

Dal Vangelo secondo Matteo 6, 24-34

“Era una ragazza adorabile.
Mi disse che era già stata violenta prima di allora.
Beh una volta in più non fa differenza quindi”

Io credo che sia bipolare. O intollerante al lattosio

La bruttezza dell’umanità: i ricchi, senz’anima

Mettendo in scena per l’ennesima volta i capricci dei ricchi, credo che riuscire a far pisciare un magnate su I due ambasciatori di Hans Holbein, sull’anamorfosi che consente di lato, di vedere un teschio emergere, sia il peggio che può capitare all’umanità. Così dissacrando letteralmente il concetto di cultura, nonché il valore di proprietà intesa come vuoto cosmico e personale, il regista cristallizza le sue nette idee.

Non ci sono omicidi, né ladrocini, né affari finanziari mancati o espropri delle banche, mutui o tentativi di suicidi, abusi e violenze di cui si parla nel film, peggio di un atto dissacrante come quello compiuto verso l’arte. Ma d’altro canto l’ignoranza del ricco, senza anima, né valori, è tutta li da vedere.

“La Guiana è uno di quei paesi africani

Guarda che la Guyana è in sud America.

Non credo proprio. Sono sempre stato bravo in geografia”

Si dice che se guardi a fondo puoi trovare la bellezza ovunque

E’ la vita di un prete, un pastore che passa le giornate portando amore e ascolto verso gli altri, i bisognosi, gli ultimi. Andando a visitare gli anziani, frequentando il carcere, celebrando il rito dell’estrema unzione, questo bravo e accogliente prete, girovaga per salvare anime perse. O per portare loro un pò di sollievo. Riferimenti al colonialismo all’islam, alla perdita di spiritualità e alla fatica che fa un’anima candida a dare sollievo ad altri inconsapevoli, sono i deivrs binari di lettura di un film che lascia a bocca aperta per la sagacia della scrittura, supportata da grandi attori e da un’idea attuale.

Da vedere perché

Perdona loro, perchè sanno quello che fanno

La trama

In Calvary, Padre James (Brendan Gleeson) è un buon sacerdote che deve affrontare delle difficili circostanze causate da un misterioso fedele della sua parrocchia. Sebbene continui a sostenere la sua fragile figlia (Kelly Reilly) e ad aiutare i suoi parrocchiani con i loro problemi, ha il presentimento di un’inquietante forza che sta arrivando, e comincia a chiedersi se avrà il coraggio di affrontare il proprio personale Calvario.
 

La locandina 

calvary

La produzione 

Octagon Films, Irish Film Board, Reprisal Films, Lipsync Productions

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'Calvary'

  • Anno: 2014
  • Durata: 104
  • Distribuzione: CHILI
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: GB
  • Regia: John Michael McDonagh