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‘Piove’ riammesso dai 14 anni in su

Accolto dal TAR del Lazio il ricorso dei produttori per ridimensionare il divieto di visione imposto dalla Commissione per la Classigicazione delle Opere

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Accolto il ricorso al TAR per rendere Piove di Paolo Strippoli visibile a partire dai 14 anni. Il film aveva ricevuto una classificazione da parte commissione ministeriale troppo restrittiva per il pubblico di minori. Il film, infatti, era stato vietato ai minori di 18 anni. In questa sentenza si stabilisce, invece, che i ragazzi già dai 14 anni possono guardare il film.

Piove è scritto da Jacopo Del Giudice e Gustavo Hèrnandez, insieme allo stesso Paolo Strippoli. Nel cast ci sono Fabrizio Rongione, Cristina Dell’Anna, Francesco Gheghi, Aurora Menenti e Leon De La Vallèe.

La produzione è di Propaganda Italia in associazione con Polifemo e Gapbusters e nelle sale è uscito il 10 novembre 2022 distribuito da Fandango.

roma, Italy – March 25, 2021: Photo by Cymon Taylor – CTP

Di cosa parla Piove

Accolto il ricorso al TAR per rendere Piove di Paolo Strippoli visibile a partire dai 14 anni. Il film aveva ricevuto una classificazione da parte commissione ministeriale troppo restrittiva per il pubblico di minori. Il film, infatti, era stato vietato ai minori di 18 anni. In questa sentenza si stabilisce, invece, che i ragazzi già dai 14 anni possono guardare il film.

Piove è scritto da Jacopo Del Giudice e Gustavo Hèrnandez, insieme allo stesso Paolo Strippoli. Nel cast ci sono Fabrizio Rongione, Cristina Dell’Anna, Francesco Gheghi, Aurora Menenti e Leon De La Vallèe.

La produzione è di Propaganda Italia in associazione con Polifemo e Gapbusters e nelle sale è uscito il 10 novembre 2022 distribuito da Fandango.

La sentenza

Il film è un horror ambientato a Roma. Nella Capitale quando piove dai tombini emergono liquidi grigiastri e esalazioni di vapore misterioso. L’effetto che ha sulle persone questo gas è quello di metterle di fronte alla propria parte più oscura.

Il 6 dicembre 2022 il Tribunale Amministrativo del Lazio ha emesso la sentenza che ridimensiona il divieto di visione per i ragazzi: dai 14 anni si può guardare il film.

Oggetto della controversia era stata la violenza messa in scena in Piove, ma i giudici, in particolare la Presidente Donatella Scala, la relatrice Francesca Santoro Cayro e il Consigliere Mario Alberto Di Nezza, hanno deciso che la violenza non è presentata come ingiustificata e inspiegata, ma proveniente da una forza oscura, descritta nel film, e come tale riconoscibile e comprensibile già dai ragazzi di quattordici anni.

“[…]propone una trama calata in un contesto governato dal “soprannaturale”, come tipico del genere cinematografico horror […] cagionato da una forza “oscura”, e dunque irreale, che uno spettatore di una certa età (e indubbiamente un minore che abbia già compiuto i 14 anni) è in grado, senza ombra di dubbio, di cogliere come tale, relegandola al piano dell’inverosimile e immaginifico.”

La soddisfazione degli addetti ai lavori

Soddisfazione dall’Avvocato Ottavio Grandinetti, legale della società di produzione di Piove, che ha commentato la sentenza esprimendo gratitudine verso i giudici per aver ristabilito, a favore di tutto il comparto cinematografico italiano, i criteri ai quali la Commissione deve attenersi nella valutazione dei film: “i produttori investono milioni di euro per la realizzazione di opere cinematografiche”, chiosa.

Mattia Oddone, Ceo e Partner di Propaganda Italia commenta: “Siamo molto contenti della decisione del TAR che ci permette di guardare avanti e proseguire il nostro investimento su un giovane talento creativo come Paolo Strippoli che si sta già affermando a pieno titolo presso i festival internazionali di settore e che ora potrà trovare il suo pubblico naturale anche in Italia grazie a questa sentenza’’.

Anche la dichiarazione di Fandango esprime soddisfazione dopo la sentenza: “Siamo contenti che il TAR abbia accolto il ricorso ed in particolare delle motivazioni puntuali correlate. Ci sembra evidente che questo sistema di attribuzione dei divieti abbia delle falle, che in questo caso hanno arrecato un grave danno allo sfruttamento in sala di un film di un giovane autore italiano. Ci auguriamo che il ministero possa intervenire modificandolo’’.

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