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Film da Vedere

Perchè “Palm trees and power lines” vince a ragione il Torino Film Festival 2022

Arrivato dal 'Sundance 2022' e presentato in concorso al 'TFF', 'Palm trees and power lines' di Jamie Dack, vince come miglior film e colpisce per l'audacia nell'indurre aspettative nello spettatore che poi vengono abilmente disattese.

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Palm Trees and the power lane

Perchè “Palm trees and power lines” vince a ragione il Torino Film Festival 2022? Vediamo i 4 semplici perchè.

Perché ‘Palm trees and power lines’ giustamente ha vinto il TFF?

Innanzitutto perché l’idea di costruzione è originale. Uno fa una passeggiata. E’ colpito dai luoghi. Freddi. Impersonali. Identici a se stessi. Decide di farne delle fotografie. Queste unite assieme diventano poi un piccolo cortometraggio associato ad una vita imprigionata a quei luoghi. Mentore anche la pandemia e le forzate reclusioni. Questo dopo 5 anni diventa un lungo e vince sia Sundance che Torino Film Fest. Bello no? A volte la vita sgorga da cose semplici. 

Inoltre ‘Palm trees and power lines’ di Jamie Dack, colpisce per l’audacia nell’indurre aspettative nello spettatore che poi vengono abilmente disattese. La regista riesce a beffare tutti.

‘Palm trees and power lines’ i luoghi

Già l’originalità del titolo predispone bene lo spettatore: Filari di palme e piloni elettrici. Il setting non promette bene. E questo allieta l’immaginazione di colui che si appresta a vedere il film.

Il film sorprende per un finale inaspettato. La costruzione, apparentemente piana, allude ad altro e sembra fin da subito discostarsi dalla vita normale di una ragazzina, facendo presagire il peggio.

Una certa audacia nell’indurre aspettative nello spettatore sfociano in capacità disturbanti della regia di disattenderle, per poi far riflettere sul mondo adolescenziale, la sua vulnerabilità e la facilità di penetrazione in esso, a gamba tesa.

Impilata tra linee elettriche e filari di palme, centri commerciali e negozi tutti in fila, cartelli al neon, catene di ristoranti, ambienti chiusi e ripetitivi in setting e colori, la regista, Jamie Dack, riesce a reiterare, anche visivamente negli sfondi scenografici, gli stati d’animo claustrofobici della giovane, ma credibile, protagonista.

Il film e la concorrenza

Vincere, a volte, è anche non avere rivali. Il concorso in effetti non ha sfoderato altre opere così interessanti e misteriose.

La tematica 

Lea è una diciassettenne priva di padre, con una madre “distratta”. Essa vive quindi una grande solitudine interiore che si crogiola, di sponda, nella sua insicurezza fisica, nella mancanza di veri amici e nella noia di una vacanza estiva.

A tutto questo fa da paravento una inesistente crescita emotiva, una totale mancanza di dialogo e appoggio famigliare. Last but not least, il desiderio di avere e vivere un amore che la protegga. Un pò come fuga dalla realtà. Un pò come figura maschile sostitutiva di quel padre mai avuto. Un pò come soluzione a tutti i suoi problemi.

La diciassettenne Lea trascorre l’estate ad abbronzarsi senza meta con la sua migliore amica. Silenziosa si aggira in punta di piedi intorno ad una madre a sua volta fragile e poco presente che non la nota nemmeno. Così come la sua presenza non è nemmeno fondamentale per il gruppo di ragazzi della scuola con cui esce. Tutta questa monotonia, mancanza di hobbies, di interessi e se vogliamo di personalità, viene però interrotta dall’incontro con Tom, un uomo che ha il doppio della sua età e che rappresenta un’alternativa alla sua insoddisfacente vita adolescenziale e famigliare.

Il film parla anche delle disillusioni amorose narrate dal punto di vista di chi, in modo cinico, o totalmente inconsapevole, sembra aver vissuto la realtà descritta nel film troppo bene. Importante tematica che non sveleremo per non adombrare la vostra capacità di andare a vederlo.

Sia mai.

La locandina

Palm Trees and the power line

Maggiori informazioni sul festival e il programma 

'Palm trees and power lines'

  • Anno: 2022
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Usa
  • Regia: Jamie Dack