‘Il segreto della famiglia Greco’. La recensione

È disponibile su Netflix la prima stagione de Il segreto della famiglia Greco, una serie messicana, composta da nove episodi, creata da Sebastiàn Ortega.

Un dramma sul crimine ambientato in una famiglia apparentemente felice.

Tra sequestri, torture e omicidi emerge il conflitto tra apparenza e realtà in un contesto familiare opprimente. Basata su fatti realmente accaduti, Il segreto della famiglia Greco, restituisce – solo in parte – l’intensità di una tragica vicenda.

La trama della serie Il segreto della famiglia Greco

Quando un problema finanziario sconvolge la famiglia Greco, il capofamiglia, Acqiles, decide di condividere un piano criminale con i suoi due figli maschi. Tra questi Andres, una promessa del polo. In questo modo il ragazzo segnerà l’inizio della sua fine.

Una vicenda realmente accaduta

Lo showrunner Sebastian Ortega (El Hacker) e il regista Alejandro Ciancio (El Marginal) scelgono di trasferire in Messico una vicenda realmente accaduta in Argentina.

Siamo tra il 1983 e il 1985. L’ Argentina è appena uscita dalla dittatura militare e inizia il suo difficile cammino verso la democrazia. La situazione economica del Paese non è certo felice e Arquimedes Puccio diventa complice di sequestri pianificati dal padre.

L’uomo, come militante dell’estrema destra, era specializzato nel far sparire i politici avversari e dopo la caduta del regime militare continua ad agire nello stesso modo. Il capofamiglia Puccio mette in atto vari sequestri e con il ricavato del riscatto permette alla sua famiglia di avere un tenore di vita molto alto.

La vicenda, alla base de Il segreto della famiglia Greco, sconosciuta quasi del tutta in Italia, suscitò incredulità in Sud America e in Spagna.

Da questa storia, il regista argentino Pablo Trapero ha tratto il film El Clan, realizzato nel 2015, vincitore di un Leone d’Argento per la regia.

El Clan fu campione d’incassi e il regista, con il suo sguardo originale, dimostrò che la vicenda aveva un grande potenziale. Il film, oltre a trasmettere una grande intensità emotiva, restituiva anche un ritratto affidabile della situazione sociale dell’epoca. Peccato che tutto ciò non avvenga con Il segreto della famiglia Greco.

Una famiglia felice

La serie, disponibile su Netflix dal 4 novembre, cambia l’ambientazione e il nome della famiglia protagonista, che da Puccio diventa appunto Greco. Modifiche di poco conto, la vicenda poteva essere rappresentata lo stesso con la medesima intensità del film di Pablo Trapero (Elefanto bianco). Gli autori, però, decidono di percorrere una strada del tutto diversa e il risultato è davvero deludente.

Il segreto della famiglia Greco inizia anticipando il tragico epilogo che travolge soprattutto Andrés, interpretato da Manuel Masalva (Narcos: Messico). È questo, forse, il vero protagonista della serie. Andrés, per tutti i nove episodi della stagione, appare perennemente in conflitto, tra bene e male.

Il suo sogno, come confida al fratello Dario (Alejandro de Hoyos Parera), sarebbe quello di vivere la sua vita liberamente, insieme alla bellissima Manuela. Purtroppo, Andrés viene coinvolto dal padre in una serie di sequestri, che segneranno per sempre il suo destino.

Una recita ne Il segreto della famiglia Greco

Il primi minuti del primo episodio descrivono la famiglia ideale. I Greco sono affiatati e solidali e nulla sembra macchiare la loro integrità morale. Ben presto, però, lo spettatore può rendersi conto che la famiglia ideale non esiste neanche nella finzione.

Progressivamente, emerge il suo lato oscuro, mentre il crimine e il male travolgono i componenti maschili. È Aquiles (Fernando Colunga), il capofamiglia, un poliziotto ormai in pensione, che decide di coinvolgere i suoi due figli maschi in alcuni sequestri. Le donne della famiglia sembrano non accorgersi di quello che accade, ma anche loro, in modo diverso, contribuiscono ad alimentare l’industria criminale.

Marta (Lisa Owen) e le sue figlie Sabrina (Samantha Siqueiros) e Abril (Roberta Damian) vivono all’oscuro di tutto, ma anche loro covano il male. Nella famiglia Greco l’apparente serenità non fa altro che nascondere un mondo di menzogne e crudeltà.

“È come una recita”.

Con queste parole Abril, la figlia più piccola, confida a Marta che percepisce un certo malessere intorno a sé. Con uno sguardo più attento si capisce subito che in questa famiglia nessuno è davvero sereno.

Marta passa le sue giornate con sprazzi di mondanità, convinta di aver messo su una famiglia perfetta; Sabrina, è una ventenne alcolizzata che vive una relazione lesbo con una suora e Abril è attratta da un losco socio di suo padre.

Poi ci sono i maschi di casa. Andrés vorrebbe scappare dalla sua famiglia e soprattutto dal padre, ma sembra non averne il coraggio. Solo Dario è a suo agio in questa doppia vita ed è l’unico, paradossalmente, a salvarsi.

Infine, Aquiles, l’ideatore del piano criminale, travolgerà i suoi cari. Un capofamiglia di altri tempi, un uomo tutto d’un pezzo. Aquiles è in realtà un vero criminale, un personaggio diabolico.

Insomma, gli ingredienti per realizzare una serie accattivante a avvincente ci sono tutti, ma gli autori e purtroppo anche il cast deludano.

La storia della famiglia Puccio, così ben utilizzata nel film di Pablo Trapero, ne Il segreto della famiglia Greco diventa quasi una parodia. La serie, non solo non sembra interessata a farsi testimonianza di un’epoca cruciale del paese, ma si sofferma su aspetti leziosi di poco conto.

Sebastian Ortega e Alejandro Ciancio ignorano del tutto il buon film di Trapero e sembrano rifarsi a un’altra rappresentazione della stessa vicenda. Una versione di successo, ma con una qualità artistica nettamente inferiore. Si tratta della telenovela argentina Historia de un clan. Il segreto della famiglia Greco, infatti, ricorda molto le telenovele sud americane.

Una messa in scena antiquata

I personaggio della serie vengono rappresentati secondo vecchie dinamiche e non vengono mai approfonditi. Aquiles e Andrès, centrali in tutti i nove episodi, sono resi come entità senza evoluzione. Il loro essere non emerge mai del tutto e quando ciò avviene, in minima parte, lo spettatore può trarre solo conclusioni frammentarie.

Le pecche della serie, purtroppo non finiscono qui. Un montaggio lento e antiquato accompagna una regia banale, senza sorprese, che si intestardisce a cercare una caratterizzazione sensuale fuori luogo. E, infine, la colonna sonora, che come in ogni buona telenovela, diventa invadente e ingombrante.  

‘Il segreto della famiglia Greco’ tutto sulla serie crime – Taxidrivers.it