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‘Incroci sentimentali’ Incontro con Juliette Binoche

In occasione dell'uscita in sala del suo prossimo film, Incroci sentimentali, abbiamo incontrato Juliette Binoche, che ci ha raccontato perché ha scelto il progetto e cosa significa essere attrice per lei.

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Dall’interno della sua casa, Juliette Binoche risponde alle domande dei giornalisti, in occasione dell’uscita in sala del suo ultimo film, Incroci sentimentali. Il film sarà in sala dal 17 novembre 2022, distribuito da Europictures.

Juliette Binoche racconta la nascita di Incroci sentimentali

L’attrice francese esordisce spiegando ciò che la guida nella scelta del personaggio e che si riassume, semplicemente, nelle emozioni che le vengono risvegliate quando vi entra per la prima volta in contatto. «Aver già lavorato su un testo di Claire Denise e Christine Angot mi ha fatto venir voglia di partire per questa avventura. Sapevo che si trattava di una storia realmente accaduta a Christine, ma Claire voleva distaccarsene e trasformarla nel suo film.

Se il romanzo è incentrato soprattutto intorno al personaggio femminile, Claire ha puntato sulla compassione che provava nei confronti dell’uomo tradito. Per cui ne voleva rispettare la vita e prestargli attenzione.  

Dal canto mio mi interessava la storia di questo personaggio femminile che esige una libertà. Vuole essere autentica rispetto ai sentimenti che prova. Ricordo che una volta un regista, che si era invaghito di me, mi disse

“Non posso mettere il cuore in frigorifero.” 

All’interno della coppia c’è una deontologia, ma in questa storia c’è una sorta di coraggio ad affrontare se stessi, per cui diventa più complessa».

Sulla libertà degli attori

La Binoche riflette poi su quanto un attore sia libero nel costruire il suo personaggio, sottolineando che, in questo caso, la scrittura è sempre stata la base da cui partire. «Gli attori sono molto più liberi di quanto si creda, poi si basano su ciò che viene loro detto. Io sono stata libera di andare in una direzione nuova, ma Lindon si concedeva molte più libertà. Io ho trovato la sceneggiatura una partitura perfetta, la scrittura di Christine è molto precisa.

Io amo che ci sia sempre una componente di sorpresa.

Nell’interpretazione, anche io sono rimasta molto sorpresa. Non voglio calcolare tutto prima. Anche a me è successo di essere innamorata contemporaneamente di due persone e portare avanti due rapporti per circa 5 mesi. Mi sono sentita lacerata. Non è nella mia natura dividere il cuore, per questo sono scoppiata.

Mi capita di avere una folgorazione anche quando sto con una persona.

Credo sia un’esperienza comune di tante persone, per cui mi interessava immedesimarmi per capire cosa rievocava in me. È come nell’arte ci si innamora delle forme artistiche al di là delle convenzioni».

Politica e umanità

Spiegando il suo approccio al mestiere, la Binoche ci tiene a precisare che non tutto è politica, ma talvolta si tratta semplicemente di umanità. «Quando mi lancio in un’avventura cinematografica, voglio esserci al 100%, mantenere una sorta di interezza, che per alcuni è motivo di disagio. Credo anche Claire abbia un atteggiamento simile: nel suo modo di filmare ha bisogno di amare ed è una sua peculiarità. Ha l’abilità di trasformare una realtà in una forma artistica.

Si può parlare di politica, ma anche solo di un gesto umano(riferendosi al taglio di capelli, che orgogliosamente mostra in video, in segno di solidarietà cone le donne iraniane, ndr.).

Come Dio, anche il termine “politico” può essere abbinato a tante cose.

La libertà deve essere difesa, trovo vergognoso assistere a ciò che sta accadendo oggi».

Juliette Binoche, attrice viziata

Ultime battute per ricordare quanto Incroci sentimenatli sia «il film più difficile che ho fatto, con un partner molto diverso rispetto agli altri. C’è una complicità, oltre all’emozione, tra attori e regista, e bisogna avere rispetto ed essere rispettati. Quando un regista capisce e accompagna gli attori durante le riprese, uomo o donna che sia, è fantastico. Si deve sempre sentire l’esigenza di realizzare il film più importante di tutti quando lo si sta facendo, anche se poi non sarà un successo.

Trovo importante ci sia obiettività, ma anche soggettività.

Sono molto viziata, perché mi offrono ruolo che mi appassionano. Fare un film è un’arte collettiva».

‘Incroci sentimentali’ di Claire Denis prossimamente al Cinema

*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.

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