Nell’incantevole cornice dell’Hotel de la Ville di Roma, si è svolta l’intervista a Nicholas Stoller, Billy Eichner e Luke Macfarlane, rispettivamente regista e interpreti di Bros. Affascinanti nel loro stile casual, molto disponibili e visibilmente emozionati di presentare il film alla Festa del Cinema di Roma (la diciassettesima edizione si è svolta dal 13 al 23 ottobre 2022).
Protagonisti di una roundtable a cui anche noi, di Taxidrivers, siamo stati invitati, i tre hanno risposto alle domande della stampa, svelando curiosità e retroscena.
Bros | Intervista a Nicholas Stoller, Billy Eichner e Luke Macfarlane
L’atmosfera è allegra e rilassata, mentre si dà il via alle domande, sulla nascita del progetto. Dopo averlo conosciuto per il suo famoso podcast, Funny or Die’s Billy on the Street, Stoller ha lavorato con Eichner in Cattivi vicini 2 e in una serie tv chiamata Friends from College, prima di sceglierlo come protagonista di Bros.
«Sapevo che era bravo, ma non che fosse un grande attore. Abbiamo girato il primo episodio dal vivo e ogni volta che Billy era in scena, il pubblico esultava. Così ho capito che era una grande star e che si meritava un film».
Dal canto suo, Eichner ci tiene a sottolineare come, in Bros, ci siano alcuni elementi specifici del mondo gay, ma anche come, alla fine, le emozioni colpiscano tutti. «Volevamo raccontare una storia d’amore di due uomini gay. La maggior parte delle volte i personaggi appartenenti alla comunità LGBTQ vengono descritti come sofferenti, tragici, morenti (ride, ndr.).
Sono storie importanti, ma viviamo in un tempo in cui non torturiamo cowboy, siamo persone felici, amanti del divertimento.
Ovviamente abbiamo difetti e affrontiamo sfide, perché siamo esseri umani.
Volevamo mostrare tutti i classici elementi delle rom-com, ma al tempo stesso restare onesti e autentici circa la vita gay».
Da Hallmark a Will & Grace
Nel corso della pellicola, ricorre spesso la parodia dei film Hallmark, di cui Macfarlane è un habitué, essendo protagonista di numerosi titoli del canale. Motivo per cui, scherzano Stoller ed Eichner, sarebbe stato scelto per Bros.
L’attore racconta di quanto sia «sempre molto divertente fare film Hallmark». Ma non tralascia di esprimere la riconoscenza verso questo tipo di espressione artistica. «Mi hanno dato la possibilità di lavorare, senza avermi mai discriminato. Adesso siamo più smart, guardiamo i film più di una volta, cerchiamo riferimenti, li compariamo».
Dopo essersi orgogliosamente definito #teamWill&Grace e aver svelato di non essere bravo nel vogueing –
«Non sono molto bravo col vogueing, ma ho molto rispetto per chi lo fa»
– Eichner racconta dei cammeo sparsi qui e là nel film. «Debra Messing è esilarante, ha detto che questa è stata l’unica volta in cui è riuscita a inveire in un film e si è divertita molto a mandarmi a quel paese. È stato un onore avere simili icone».
Il potere della risata
«Abbiamo cercato un equilibrio, ma la nostra priorità era sempre che, ogni scena che doveva essere divertente, lo fosse davvero. Amiamo gli scherzi, la buona commedia, vogliamo che la gente rida ad alta voce al cinema insieme. Ed è questa l’esperienza guardando Bros.
Ci siamo focalizzati nel raccontare una storia vera.
Ma al tempo stesso non abbiamo tante storie che mettono al centro uomini gay, nella cultura popolare. Era importante mostrare che entrambi i personaggi, sotto la superficie, rispetto a quando gli incontri per la prima volta, sono più complicati».
«Penso che quando ridi insieme ai personaggi, ti relazioni con loro, vedi la tua vita come la loro, ed è molto potente – aggiunge Stoller – E credo che questo possa cambiare il modo in cui le persone pensano di cosa tratti il film. Ho sentito il pubblico etero ridere e significa che era emotivamente coinvolto.
Intervista ai protagonisti di Bros | L’improvvisazione nel film
«C’è stata un po’ di improvvisazione. Nelle scene al museo vengono presentate differenti prospettive della comunità LBTQ e viene lasciato spazio di sperimentare, ma per lo più ci siamo basati sullo script.
La canzone (finale, ndr.) invece non era nello script – spiega Eichner – è qualcosa che è venuto dopo, insieme, durante una chiacchierata con Luke sul set. Non ci conoscevamo bene prima di cominciarae a girare e, in un certo senso, questo ci ha aiutato. Anche per mantenere il mistero.
Quindi cercavo di conoscerlo, ma lui era sempre così misterioso, non parlava molto. Niente a che fare con il suo personaggio. Gli ho chiesto che tipo di musica gli piace e mi ha risposto che gli piace la musica country, come Garth Brooks.
Da noi è un icona del country, ma non è il tipo di musica con cui sono cresciuto, come per esempio Madonna, Mariah. Quando me lo ha detto ho avuto la stessa reazione che ho messo nel film. Così, quando io e Nick ci siamo resi conto che mancava qualcosa alla fine del film, che serviva qualcosa che raggiungesse Aaron in un modo speciale, abbiamo pensato alla canzone». Ad aiutarli nella composizione c’era il curatore delle musiche Marc Shaiman.
Pensate che è stata registrata live e che Luke, nell’ascoltarla, ha pianto davvero…
*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.