La recensione del buon sequel diretto da Anne Fletcher: Hocus Pocus 2.
Tornano le sorelle Sanderson, a distanza di 29 anni, con Hocus Pocus 2 e i loro incantesimi su Disney+. Le tre streghe, quasi del tutto immutate, vengono risvegliate per un film che non raggiunge i livelli del primo, ma che, giocando sull’effetto nostalgia, convince e affascina. Proprio grazie alle mitiche Bette Midler, Sarah Jessica Parker e Kathy Najimy.
Hocus Pocus 2: prima della recensione, la trama
Il film si apre con un flashback che mostra le tre sorelle da piccole, con un focus su Winifred Sanderson che, non accettando un matrimonio combinato, fugge con le altre due nella foresta proibita. Qui tutte e tre incontrano una strega che fornisce loro un libro di incantesimi.
Si è poi catapultati nel 2022 dove, 29 anni dopo gli eventi narrati nel primo film, è il compleanno della giovane Becca, una ragazzina che ha due migliori amiche, Izzy e Cassie (la figlia del sindaco). Con la prima si prepara alla serata di Halloween, con la seconda, invece, non va più così tanto d’accordo a causa del ragazzo di lei. Entrate in possesso, più o meno erroneamente, della famigerata candela che risveglia le sorelle Sanderson, Becca e Izzy, senza volerlo, le riportano in vita dall’oltretomba. Le tre, anche se frastornate dalla modernità, non hanno dimenticato gli affronti subiti e sono pronte a vendicarsi del luogo.
Le tre fantastiche streghe
Complici i sempre più all’avanguardia effetti speciali e l’avanzamento tecnologico, le tre sorelle appaiono quasi completamente immutate rispetto al primo capitolo. Continuano a rappresentare il fulcro principale di una storia che, col tempo, ha acquisito sempre più l’appellativo di cult.
Tutti spaventati dalla possibilità di riesumare un riuscito film come il primo Hocus Pocus, ma, allo stesso tempo, tutti desiderosi di rivedere le sorelle Sanderson in azione. E alla fine sono proprio loro tre a continuare a convincere e tornare a (ri)vivere nella memoria dello spettatore.
La bravura incontrastata delle tre interpreti Bette Midler, Sarah Jessica Parker e Kathy Najimy è utilizzata e spremuta ancora di più per portare sul (piccolo) schermo una storia che ben si adatta ai tempi moderni.
La recensione del film: l’attualità di Hocus Pocus 2
Il sequel gioca molto sulla modernità e sulla tecnologia. Dalla banalità dei selfie alla scoperta dei supermercati, le tre sorelle dovranno combattere anche con tutte queste stranezze alle quali non sono affatto abituate.
E se nel primo capitolo tutto ruotava intorno alla presenza stessa delle streghe e dell’elemento magico, giocando sull’utilizzo dei mezzi a disposizione, in Hocus Pocus 2 la magia sembra quasi la normalità. O meglio, anche se gli esseri umani continuano a non credere alle giovani che le hanno rievocate, sembrano accettare la bizzarra situazione con più tranquillità.
Sono, infatti, i temi affrontati la vera differenza con il primo film del quale questo sequel mantiene quasi del tutto l’impianto.
La vera magia del film
Alla fine della visione viene da chiedersi Qual è la vera magia?. La regista Anne Fletcher sembra lasciare libera interpretazione alla risposta a questa domanda. Anche perché, nel corso di Hocus Pocus 2, siamo in presenza di diversi tipi di magia. E nessuno sembra essere più giusto di un altro.
Forse la vera magia è quella di essere riusciti a riportare in vita un film come questo, rendendolo attuale. Probabilmente non rimarrà nella memoria del pubblico come il primo, non sarà un cult, ma vince una sfida importante: quella di riportare nei cuori di tutti le tre pazze sorelle Sanderson. Un effetto nostalgia che supera qualunque barriera.
‘Hocus Pocus 2’ La conferenza stampa dell’atteso sequel