Dall’8 aprile è disponibile su Mubi il bel documentario Punta Sacra. É stato presentato nella sezione Alice nella città della Festa del cinema di Roma – edizione 2020, dove ha conquistato il Premio Speciale della Giuria, dopo aver ottenuto un premio ai Nastri d’Argento 2021, e una candidatura ai prossimi David di Donatello, e dopo una piccola apparizione nelle sale cinematografiche nel giugno 2021.
Punta Sacra: la comunità dell’Idroscalo di Ostia
La regista Francesca Mazzoleni dedica un’efficace indagine, a metà strada tra realismo e poesia del quotidiano, a quello strano, affascinante territorio lasciato allo stato brado attorno all’idroscalo di Ostia. Dimenticato dallo Stato quando si parla di riqualificazione, ma molto meno quando si tratta di procedere con sfratti coatti ai danni dei suoi tenaci abitanti, ufficialmente abusivi di fronte all’autorità.
Punta Sacra: la trama
Nella Roma della periferia dei dimenticati e di chi si arrangia, e precisamente nella zona verso Ostia dove il Tevere sfocia in mare, è sorto il quartiere degli sfollati dell’idroscalo. Qui, nei decenni passati, intere famiglie hanno iniziato a stanziarsi costruendo baracche poi tramutatesi in case costruite senza permessi.
Punta Sacra è diventato il fulcro dell’abusivismo, ma anche il rifugio di una popolazione che, a suo modo , ha cercato di dare un’anima al quartiere nato come una sorta di discarica, e tramutatosi in un vero e proprio centro abitato, sopraffatto da provvedimenti di demolizione di uno Stato disposto a intervenire solo in certi frangenti e situazioni.
Un luogo insieme triste ed affascinante, con i suoi colori lividi di acque dolci che si mischiano a quelle di un mare spesso impetuoso.
Una sorta di favelas i cui abitanti, per quanto disagiati e obbligati a vivere alla giornata, si sono insediati in modo stanziale, orientati a trasformare quel luogo spettrale e disadorno, in una vera e propria comunità di abitanti orgogliosi del proprio quartiere.
Punta Sacra: la recensione
Attraverso le testimonianze carpite da alcuni fra gli abitanti, la regista Francesca Mazzoleni apre le porte di case-ex baracche ancora minacciate dalla burocrazia statale che ne ha decimato almeno la metà a seguito di una ordinanza del 2010, incurante della sorte degli abitanti ormai stanziali in quel luogo. Un luogo sottoposto anche alle intemperie che si abbattono impietose su quelle strutture vetuste e spesso di fortuna, non dissimili agli aggregati di periferia di molte città brasiliane, già a stento sopravvissute alle ordinanze di sgombero già citate.
“Ci chiamano cani sciolti, baraccati, brutti sporchi e cattivi.”
Punta Sacra è anche il luogo tristemente noto in cui pare venne massacrato Pasolini, e di costui si accennerà anche tra i dialoghi appassionati di una nonna “comunista” che taccia di fasciste alcune sue vicine, propense a ricondurre la vita e l’opera del grande artista al luogo comune delle proprie frequentazioni e abitudini sessuali.
Ne emerge un ritratto accorato e affascinante di una comunità battagliera e indomita, che è sopravvissuta con orgoglio a troppo qualunquismo condannatorio.
Figure di donne-guerriere che non si arrendono, nella consapevolezza di aver trovato in quel luogo disadorno e abbandonato a se stesso, una terra difficile ma dalla bellezza schietta che sa concedersi solo a chi ha deciso di stanziarvisi in modo definitivo, costi quel che costi. 7/10