Quarto inaspettato ma attesissimo capitolo della saga fantascientifica nata nel 1999 dalla mente dei fratelli Andy e Larry Wachowski, approda in home video Matrix Resurrections. Inaspettato perché la saga sembrava essersi esaurita definitivamente tramite Matrix Reloaded e Matrix Revolutions, datati 2003 e continuazioni, appunto, di Matrix. E invece, con un’apertura all’insegna dell’azione Warner Bros sfodera un nuovo lungometraggio che parla chiaro: le storie non finiscono mai davvero. Nuovo lungometraggio proposto attraverso un’edizione che lo comprende sia in 4K Ultra HD che su supporto blu-ray. Nuovo lungometraggio che porta la firma di Lana Wachowski, ovvero il solo ex Larry che, nel frattempo, ha cambiato sesso.
Che provvede dunque a ricalare il bravo Keanu Reeves nei panni dell’hacker informatico Thomas Anderson meglio conosciuto come Neo.
L’hacker informatico facente parte di in un mondo in cui le realtà sono la vita quotidiana e ciò che si cela dietro ad essa. Colui che è stato trasformato in una sorta di supereroe da una combriccola di terroristi cibernetici, diventando poi il salvatore dell’umanità. E che in Matrix Resurrections deve ancora una volta scoprire se la realtà in cui vive è vera o soltanto immaginazione. Man mano che apprendiamo come la macchina che presta il titolo alla saga sia più forte, più sicura e più pericolosa che mai. Nel corso di un’operazione che, ovviamente, vede coinvolti anche altri personaggi storici del franchise. Dal saggio e mondano Morpheus a Smith, socio in affari del protagonista, non più in possesso dei volti di Laurence Fishburne e Hugo Weaving. Bensì di quelli di Yahya Abdul-Mateen II e Jonathan Groff. Mentre tornano anche Jada Pinkett Smith e Carrie-Anne Moss.
La prima nel ruolo di Niobe, che lottò un tempo per la sopravvivenza della città di Zion, la seconda, chiaramente, in quello di Trinity. Ora moglie e madre di periferia col nome di Tiffany e manifestante un debole per le moto superpotenti. Senza contare la giovane Sati che, introdotta in Matrix Revolutions, presenta ora le fattezze di Pryanka Chopra Jonas. Tutti al servizio di un quarto episodio che, sul filo della nostalgia, rispolvera tutti gli stilemi che caratterizzarono la trilogia originale. Una trilogia spirata ai fumetti e ai cartoon orientali fondendo in maniera sapiente fantasia e action movie proto-John Woo per descrivere l’alienazione tecnologica. Man mano che, tra sentimenti e una situazione e l’altra di serrato movimento, si aggiungono anche l’Analista, incarnato da Neil Patrick Harris, e la Bugs di Jessica Henwick. Quest’ultima proverbiale Bianconiglio alla ricerca dell’eletto che ha sacrificato se stesso per salvare gli esseri umani.
Ma, tra consueti double gun fight e immancabile bullet time, la novità in Matrix Resurrections è individuabile nella capacità di non prendersi mai troppo sul serio.
Soprattutto giocando piacevolmente d’ironia di taglio metacinematografico sulla sempre più insostenibile moda dei reboot, nel film associata ai videogiochi. Fino ad un’esilarante apparizione del Merovingio alias Lambert Wilson, che lancia una frecciatina relativa a come l’esistenza fosse migliore prima dell’invenzione dei social network. Quindi, in mezzo ad esplosioni, elicotteri sparanti e fughe su due ruote, buon divertimento con Matrix Resurrections. Oltretutto corredato di ricca sezione extra che, insieme e a trenta minuti riguardanti la genesi di questo sequel, offre diversi speciali. Da No one can be told the Matrix a The Matrix reactions, diviso in nove parti.