‘Uncharted’ il film tra i Goonies e James Bond è su Prime
Uncharted è la trasposizione dell'omonima serie videogame della Playstation Sony,. Molti effetti speciali, tanta azione, affascinanti protagonisti, ma... poco contenuto
Ora disponibile su Prime VideoUncharted (2022) di Ruben Fleischer, la roboante e costosa trasposizione cinematografica, sotto il patrocinio della Columbia Pictures e dellaSony, dell’omonimo videogame per la Playstation.
A incarnare i volti e i corpi dei due personaggi principali (Nathan e Sully) ci sono i bei Thomas Holland e Mark Wahlberg, affiancati dalle belle e toste Tati Gabrielle e Sophie Ali.
Nel listino della Sony Computer Entertainment, Uncharted game risulta una delle serie ad aver ottenuto maggior successo (si stima oltre 41 milioni di unità vendute) e finanche critiche positive per la qualità visiva e narrativa del prodotto.
La trasposizione su grande schermo di un tale prodotto commercialmente dorato era d’obbligo, e si cominciò a lavorarci sin dal lontano 2008. In tutti questi anni ci sono stati avvicendamenti di registi e attori, fino a quando nel 2020, con l’adesione di Holland al progetto e l’assunzione di Fleisher alla regia, si è riusciti a concretizzare la produzione.
Per inciso, scorrendo tutto l’avventuroso iter, risulta più intrigante il cast perduto (tra gli attori contattati dovevano esserci Joe Pesci e Robert De Niro) che il film finito.
Va precisato che Uncharted non è la coda di tutto il mondo virtuale del videogioco, e neppure il sunto delle avventure già esposte nel videogame, ma un prequel, ovvero la base dove far partire le eventuali future avventure di Nathan Drake, del compare Sully e dei cattivi (oltre al fratello di Nathan).
Un’operazione commerciale, prima ancora che narrativa, atta recuperare gli utenti che già conoscono quel mondo (nel film ci sono injokes per gli esperti), e al medesimo tempo inserire nella trama nuovi spettatori, dandogli un accesso facilitato partendo da zero.
Tutto il budget investito (120 milioni di dollari all’incirca) si vede nel film, ma sotto gli sfarzosi effetti speciali, si cela molto déjà vu e poca sostanza. Un risultato costoso che fa tornare alla mente lo sci-fi avventuros Tomorrowland – Il mondo di domani (Tomorrowland, 2015) di Brad Bird, rivelatasi poi come una delle più fallimentari produzione hollywoodiana.
Uncharted – La trama del film
Nathan Drake (Tom Holland), un giovanotto forte, bello e abile, viene convinto da Victor “Sully” Sullivan (Mark Wahlberg), incontrato casualmente una sera e presentatosi come amico di suo fratello Sam, ad andare alla ricerca del gigantesco tesoro di Magellano, rimasto nascosto in qualche parte del globo. Ai due si unisce la bella e risoluta Chloe Frazer (Sophie Ali). Lo stesso tesoro, però, è bramato dal miliardario Moncada (Antonio Banderas), che ha al suo servizio la mercenaria Jo Braddock (Tati Gabrielle). Il ritrovamento del tesoro sarà più avventuroso e rischioso di quanto sembrava.
Uncharted – dal videogioco al film
Piccole nozioni per i non esperti. Uncharted, prodotto dalla Sony Computer Entertainment, è stato un videogioco creato da Amy Henning e sviluppato dalla Naughty Dog. La serie era adatta per la PlayStation (serie 3, 4 e Vita), ed era composta da quattro capitoli (ma si sta lavorando su un quinto): Uncharted: Drake’s Fortune (2007), Uncharted 2: Il covo dei ladri (2009), Uncharted 3: L’inganno di Drake (2011) e Uncharted 4: Fine di un ladro (2016). E due spin-off: Uncharted: L’abisso d’oro (2011) e Uncharted: L’eredità perduta (2017), in cui la protagonista è l’esploratrice Chloe Frazer.
Come scritto in precedenza, Uncharted film è il prequel di tutti questi episodi.
Uncharted, un film catalogo dei prodigi della Computer Grafica
La pellicola comincia in media res, con Nathan aggrappato al cargo di un aeroplano, ad altissima quota. Un inizio che ci sbatte sugli occhi quanto sarà spericolatamente avventurosa la storia, e come il film offrirà scene da mozzare il fiato.
Infatti i momenti rocamboleschi si ripeteranno all’incirca ogni mezz’ora, per mantenere alta l’attenzione, e andando quasi a creare una scansione narrativa simile a un videogioco: trovata la password o preso l’oggetto necessario, i personaggi possono accedere al quadro successivo. Il furto del crocefisso all’asta; l’inseguimento a Barcellona tra Nathan e Chloe; l’esplorazione dei sotterranei della medesima città; la già citata scena dell’aereo; e infine il gran finale in cui abbondano gli effetti speciali, sono gli pseudo-quadri, in cui i protagonisti devono risolvere enigmi (in particolare nelle scene dei sotterranei) e sconfiggere i nemici (durante l’asta e in altre scene successive).
Tra Spielberg e Zemeckis
Chiaramente, essendo un film incasellabile nel genere avventura, la mente va alla saga di Indiana Jonesdi Steven Spielberg e con Harrison Ford oppure All’inseguimento della pietra verde (Romancig the Stone, 1984) di Robert Zemeckis. Il giovane Nathan, con la sua passione per i viaggi e le scoperte, rimanda anche un po’ al giovane Tintin, il personaggio immaginario dei fumetti Le avventure dei Tintin.
Ma Uncharted, nelle sequenza dei sotterranei barcellonesi, fa pensare direttamente aI Goonies (The Goonies, 1986) di Richard Donner. Connessioni cinefile che non giovano al confronto, perché Uncharted, per quanto abbondi di avventura e azione, non è umano come le pellicole sopracitate, e si rivela principalmente un valido catalogo che presenta il livello raggiunto degli effetti speciali e della Computer Grafica.
Oltre al fatto che i protagonisti, spesso in azioni pericolose (sfidando le leggi di gravità) e in dure lotte a mani nude, non si fanno mai niente. Al massimo Nathan, dopo un feroce colpo contundente da parte di Chloe, si ritrova un livido che per qualche giorno rovina i suoi bei lineamenti.
Buddy Movie
Nathan e Sully, già protagonisti del videogioco, nel passaggio cinematografico vanno a ingrossare la lista delle strane coppie. Questo è uno di quegli aspetti più fragili del film. L’assortita coppia Thomas Holland e Mark Wahlberg (che doveva anni prima essere Nathan) non funziona. Non si tratta di affiatamento tra i due, quanto di attori sbagliati per il ruolo, benché scelti per una certa fisionomia con quelli del videogame.
Se Holland, ultima incarnazione di Spiderman nell’omonimo redditizio franchise, si cerca di proporlo come nuovo Tom Cruise (in riferimento al franchise di Mission Impossible), Wahlberg, attore che non possiede una vasta gamma di espressioni, ma ha dimostrato di saper incarnare sovente personaggi ironici, qui risulta vacuo, e si ravviva soltanto nella scena finale post-titoli di coda.
Pseudo Bond movie
Uncharted è un film che spesso prende anche le sembianze di un capitolo di James Bond, e non ci si potrebbe stupire tanto se Tom Holland potrà essere il nuovo agente segreto (fascino, fisicità e amante delle belle donne). Le similitudini con il mondo cinematografico bondiano recente, anche se non ci sono gadget super tecnologi (al massimo comuni smartphone con tutte le app), si ravvisano almeno in tre elementi.
Le due ragazze sono perfette equivalenti delle Bond Girl. Di diversa etnia, bellissime, sanno tenere testa ai protagonisti, tanto a livello fisico (Tati Gabrielle pesta duro), quanto a livello intellettuale (Sophia Ali frega Nathan e Sully). Anche le due attrici potrebbero avere un perfetto ruolo in qualche prossimo Bond Movie.
Altro aspetto simile sono le location sparse per il mondo. La storia ha come accattivanti location gli Stati Uniti, Barcellona e le Filippine, e in ognuna di esse il protagonista deve scontrarsi con i nemici.
Infine, il cattivo di turno: Moncada, un multimiliardario catalano che non si fa scrupoli a uccidere il proprio padre. Antonio Banderas, svolge il suo lavoro, ma non lascia un profondo segno recitativo.
La regia e la sceneggiatura
Dietro la macchina da presa, dopo molti avvicendamenti, è stato scelto Ruben Fleischer, che si fece notare all’esordio con l’horror-comedy Benvenuti a Zombieland(Zombieland, 2009), e poi fu scelto per Venom (2018), primo capitolo del Franchise Spiderman. Una scelta della produzione perché Fleischer poteva essere una garanzia: sa gestire film a grosso budget, ed è capace di maneggiare storie che mixano azione e humour.
Il problema è che la regia di Fleisher resta tutta superficiale, non riuscendo a imporre vero nerbo alle sequenze, benché spettacolari. Ma il problema è che si ritrova anche a lavorare su una sceneggiatura (firmata: Rafe Lee Judkins, Jon Hanley Rosenberg, Mark D. Walker) che non rinverdisce il genere, e non sempre il confine tra ironia e seriosità è netto.
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