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Future Film Festival

‘My Sunny Maad’ primo premio al Future Film Festival 2021

La regia solida di Michaela Pavlátová racconta i tragici eventi in Afghanistan

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Il lungometraggio d’animazione della ceca Michaela Pavlátová, My Sunny Maad, ha trionfato a Bologna, forte di una narrazione appassionante e di temi drammaticamente attuali.

La parola ai giurati

Un’animazione dal tratto emotivamente carico e dall’impronta registica solida, calibrata, pungente, per raccontare vicende che appaiono ancora più drammaticamente attuali, alla luce di quanto è accaduto negli ultimi mesi in Afghanistan.

Per quanto alla XXI edizione del Future Film Festival i titoli meritevoli di attenzione non fossero certo pochi, si può facilmente comprendere cosa abbia motivato la decisione della giuria, composta per l’occasione da Marco Bellano (Università di Padova), Raul Garcia (Animation Department I Simpson) e Roy Menarini (Università di Bologna), allorché nella sezione lungometraggi è stato dichiarato vincitore My Sunny Maad.

Da Praga all’Afghanistan

Dalla realtà all’animazione, da Praga all’Afghanistan, dalla speranza in una vita migliore all’incubo dell’integralismo religioso. Passaggi che sono di volta in volta cambi di stato emotivo e trasferimenti spaziali, geografici, si accavallano nel bel film di Michaela Pavlátová, tratto dal romanzo Frišta della giornalista Petra Procházková.

Certi nomi di chiara origine slava sono già indicativi della provenienza di chi ha voluto raccontarci la storia in questione: tale coproduzione franco-ceca-slovacca riporta a un punto di vista precipuamente femminile la vita a Kabul, in quel periodo ricco di contraddizioni, speranze e disillusioni, che ha caratterizzato la società afghana tra la cacciata dei Talebani e il loro improvvido ritorno al potere.

Tutto filtrato attraverso la vicenda di un’occidentale, mai particolarmente a suo agio nella capitale ceca, che per amore decide di trasferirsi col suo uomo in Afghanistan. La nuova famiglia le darà sia gioie che dolori. Fino a quando l’accentuarsi della spinta integralista non causerà attorno a lei tragedie tali, da farle ipotizzare una repentina fuga in Europa, che solo la veemente richiesta d’affetto del ragazzino da loro precedentemente adottato farà in qualche modo rientrare.

Un’animazione matura, per raccontare difficili transizioni

Se il libro della Procházková, inviata di guerra in Medio Oriente, narrava cose del 2004, il film della Pavlátová è ambientato in un Afghanistan scosso nel 2011 dall’uccisione di Bin Laden, come si evince da uno dei dialoghi più emblematici di My Sunny Maad, quello in cui la famiglia della protagonista si spacca praticamente in due, nell’apprendere la notizia e valutarne la portata.

Il modo di rendere l’atmosfera tesa, le contraddizioni e i contrasti sociali nella fragile democrazia afghana ci ha ricordato, peraltro, i migliori film live action realizzati da cineasti perlopiù iraniani intorno a quel periodo, su tutti il vibrante Alle cinque della sera di Samira Makhmalbaf, anch’esso folgorante e dolente nel descrivere la situazione della donna in quella cornice deviata, malata.

 

My Sunny Maad

  • Anno: 2021
  • Durata: 85'
  • Genere: Animazione
  • Nazionalita: Repubblica Ceca - Francia - Solacchia
  • Regia: Michaela Pavlátová