“La casa sulle nuvole di Claudio Giovannei parte dalla periferia romana dove due fratelli, Michele e Lorenzo vivono in una villetta, l’uno occupandosi di una folta schiera di cani, l’altro dedicandosi al dolce suono del sax. La tranquillità della quotidianità viene turbata dall’improvvisa notizia della vendita, esperita dal padre che non vedono da dodici anni, della proprietà”.
Al Med film festival, oltre alle tante pellicole provenienti dal nord Africa, ve ne sono alcune italiane che trattano questioni legate al multiculturalismo, o ambientate nei paesi mediterranei del continente a forma di corno. La casa sulle nuvole di Claudio Giovannei parte dalla periferia romana dove due fratelli, Michele (Adriano Giannini) e Lorenzo (Emanuele Bosi) vivono in una villetta, l’uno occupandosi di una folta schiera di cani, l’altro dedicandosi al dolce suono del sax. La tranquillità della quotidianità viene turbata dall’improvvisa notizia della vendita, esperita dal padre che non vedono da dodici anni, della proprietà.
Ci si trasferisce precipitosamente a Marrakech alla ricerca dell’uomo responsabile della loro vicissitudine, per scoprire un personaggio discutibile, sedicente artista, imprenditore fallito, nonché fidanzato con una bella ragazza del luogo, di trent’anni più giovane di lui.
Il tentativo di riparare il danno, costringendo il padre a riacquistare il bene intempestivamente alienato, fallisce miseramente ma, paradossalmente, il rapporto genitore-figli, anziché deteriorarsi ulteriormente, comincia a germogliare. Anche Michele, il più ostile dei due fratelli, dopo un viaggio nel deserto con gli altri due, riuscirà ad accettare questa figura paterna così improbabile.
Particolarmente toccante è la sequenza di chiusura del film quando, dalla cima di una duna sabbiosa, si vede spuntare una variopinta mongolfiera, manovrata dall’eclettico padre, che viene salutata dai due figli, ormai riconciliati.
Luca Biscontini
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