BBC Two manderà in onda a novembre Freddie Mercury: The Final Act, documentario che racconta l’ultimo capitolo della vita del frontman dei Queen. Trent’anni dopo la morte di Mercury, avvenuta nel novembre 1991 per complicazioni legate all’AIDS, Freddie Mercury: The Final Act mostra anche il viaggio che ha portato all’epico concerto che fu realizzato nell’aprile del 1992 allo stadio di Wembley, a Londra, in onore del cantante.
Il documentario, della durata di 90 minuti, è diretto da James Rogan e prodotto dalla Rogan Productions e Dan Hall. Mark Hedgecoe, Soleta Rogan e Simon Lupton sono i produttori esecutivi.
All’indomani della morte di Mercury, i suoi compagni di band May e Taylor, insieme al manager dei Queen Jim Beach, si avvicinarono a una serie di musicisti famosi tra cui Elton John, David Bowie e Annie Lennox e decisero di commemorare la vita del loro amico con quello che sarebbe diventato uno dei più grandi concerti nella storia. Vi hanno partecipato oltre 70.000 persone, con oltre un miliardo di telespettatori.
Il documentario presenta nuove interviste ai membri dei Queen Brian May e Roger Taylor, alla sorella di Mercury, Kashmira Bulsara, ad alcuni amici del cantante e all’assistente personale. Vengono intervistati anche coloro che si sono esibiti al concerto di Wembley, tra cui Roger Daltrey (The Who), Joe Elliott (Def Leppard), Lisa Stansfield e Paul Young, nonché il promotore del concerto, Harvey Goldsmith.
Le dichiarazioni del regista
James Rogan ha dichiarato che:
“Realizzare Freddie Mercury: The Final Act è stato un viaggio straordinario nel capitolo finale di una delle più grandi icone della musica rock. Lavorare con i Queen e vedere il dietro le quinte di alcune delle loro più grandi esibizioni e del leggendario Freddie Mercury Tribute Concert è stato un raro privilegio. Altrettanto importante è stato parlare alle persone che hanno vissuto l’occhio del ciclone della pandemia globale dell’HIV/AIDS, con tutte le sue risonanze con il COVID di oggi. La morte di Freddie e il Tribute che i Queen hanno organizzato per lui hanno contribuito a cambiare la consapevolezza globale di questa terribile malattia in un momento critico”.