Chi ama gli anni Sessanta non potrà che restare affascinato da Cuori, la serie televisiva di Raiuno, diretta da Riccardo Donna (Raccontami, La strada di casa, Io sono Mia), ora disponibile su Netflix.
La serie racconta la storia di tre cardiochirurghi che lavorano in uno degli ospedali più importanti di Torino, Le Molinette, accomunati dalla passione per il proprio lavoro.
Cuori, prodotta da Aurora TV Banijai, la casa di produzione di Giannandrea Pecorelli (Il paradiso delle signore) e da Rai Fiction, si avvale di un cast di tutto rispetto: Daniele Pecci, Matteo Martari, Pilar Fogliati, Carmine Buschini, Roberto Accornero e Carola Stagnaro.
Cuori: la trama della fiction
Siamo nella Torino della fine degli anni Sessanta, all’Ospedale Le Molinette, precisamente nel reparto di cardiologia diretto dal noto cardiochirurgo Cesare Corvara (Daniele Pecci). Qui entra a far parte di un team di grandi e illustri luminari la bellissima Delia Brunello (Pilar Fogliati), tornata a Torino dopo anni di lavoro a Houston. La donna si ritrova a lavorare insieme ad Alberto Ferraris (Matteo Martari), altra eccellenza della struttura ospedaliera, sua vecchia fiamma, nonché miglior amico di Cesare, suo marito. L’incontro con l’uomo stravolgerà la vita della donna e riaccenderà in lei una passione che credeva spenta per sempre.
Cuori. Una solida sceneggiatura che descrive in maniera minuziosa le dinamiche di un reparto ospedaliero
Oramai siamo abituati a serie televisive in ambito ospedaliero, basti citare fra le tante, Doc – Nelle tue mani, Fino all’ultimo battito, The Good Doctor, dove le storie dei pazienti e dei medici che li visitano hanno appassionato milioni di telespettatori. Non fa eccezione Cuori, che sembra presentarsi fin dalla prima puntata un prodotto che, grazie a una solida sceneggiatura, scritta da Mauro Casiraghi, Fabrizio Cestaro e Simona Coppini, è in grado di appassionare gli spettatori di qualsiasi età.
Il lavoro di approfondimento, storico e scientifico, è visibile in primis dalle scene in ospedale, luogo dove si muovono la maggior parte delle vicende dei protagonisti. Queste raccontano, per esempio, l’ingresso della prima donna cardiochirurgo, l’emancipazione femminile e il primo trapianto a cuore aperto, tanto criticato inizialmente dalla chiesa cattolica. Ma raccontano soprattutto di un’Italia e di una Torino che va dagli inizi alla fine degli anni Sessanta. E anche la condizione della donna, vista in quell’epoca, ancora come una figura un gradino inferiore a quella maschile.
Un merito va soprattutto alla scenografia e ai costumi, che ci fanno immergere nella magica atmosfera degli anni Sessanta,. In particolar modo è notevole la ricostruzione dell’ospedale in quel periodo e dei suoi reparti, oltre alle apparecchiature mediche che erano completamente diverse da quelle di oggi.
Il triangolo amoroso che vede coinvolti i tre protagonisti, i casi che in ogni puntata vengono trattati e le ricerche che vengono portate avanti in campo medico sembrano essere gli ingredienti adatti per coinvolgere pienamente lo spettatore. Ma non solo. Si tratta di uno dei primi prodotti in cui si parla della figura femminile in campo medico, in un’epoca dove la si vedeva solo in lavori come la maestra e l’infermiera.
Il personaggio di Delia Brunello è la perfetta incarnazione del medico caparbio, appassionato del proprio lavoro nel quale il paziente viene prima di tutto. È capace di battersi fino all’ultimo per vedere concretizzate le proprie idee e le proprie convinzioni.
La narrazione avviene tra presente e passato, anche per rendere chiare alcune dinamiche di cui lo spettatore non è al corrente. Viene mostrato soprattutto l’amore che legava Delia e Alberto quando erano agli inizi della loro carriera, la brusca interruzione della loro storia e la partenza della ragazza per gli Stati Uniti. Una storia d’amore che vedrà sicuramente innumerevoli colpi di scena, sperando in un felice happy end, ma per saperlo non dobbiamo far altro che vedere come proseguiranno le vicende dei due giovani cardiochirurghi.
Cuori 2 cosa sappiamo sulla nuova stagione della fiction?