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Biennale del Cinema di Venezia

‘Ato’ recensione del cortometraggio di Bárbara Paz

Ato (The act), cortometraggio della cineasta brasiliana Bárbara Paz, debutta fuori concorso a Venezia 78 nella categoria Orizzonti

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Presentato fuori concorso nella sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia 78, Ato di Bárbara Paz racconta l’esistenza precaria dell’essere umano attraverso immagini metaforiche e suggestive.

Dopo aver vinto nel 2019 il Premio Venezia Classici per il Miglior Documentario sul Cinema con BABENCO – ALGUÉM TEM QUE OUVIR O CORAÇÃO E DIZER: PAROU (BABENCO – TELL ME WHEN I DIE), Bárbara Paz torna sul lido della Biennale con un cortometraggio affascinante.

Ato fa il suo debutto il 10 settembre alle ore 9.00 nella Sala Giardino per gli accreditati, mentre il pomeriggio, alle 16.00, per il pubblico. Sono previste proiezioni anche per il giorno successivo.

Ato: la storia di un viaggio

La trama gira intorno a una donna, Ava, che aiuta Dante, un uomo rimasto solo, ad allietare, per quanto possibile, il suo suicidio.

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Fin da subito il film semina indizi sul tema che vuole affrontare. Già in apertura, il titolo (in italiano Atto) è scritto in questo modo: “ATO“. Sottolineare così chiaramente il “to” porta a due interpretazioni, diverse, ma compatibili. In portoghese “to” è l’abbreviazione di “estou” ovvero “io sono”, mentre, in inglese, la particella “to” indica movimento, un passaggio da un luogo a un altro. Questo vuole suggerire al pubblico, che assisterà alla storia di un percorso, un viaggio personale che andrà a determinare il vero “io” di un essere umano, ormai pronto a raggiungere un luogo da cui non potrà fare ritorno.

La scelta della morte

Ato inizia con Ava, inquadrata di spalle, che cammina lungo un corridoio verso una fonte di luce. Nella scena successiva ci viene presentato Dante. Anche lui è inquadrato di spalle, anche lui percorre un corridoio che termina con una fonte di luce (una finestra) ma, a differenza della donna, si ferma. Prima di raggiungerla, torna indietro.

Il corridoio e la luce sono simboli archetipici del percorso della vita umana verso la morte. Lei va incontro alla luce, accoglie con coraggio e senza remore la morte nella sua vita, lui invece non è pronto, rifiuta la luce e torna sui suoi passi.

Nella sequenza successiva la protagonista, interpretata da una bravissima Alessandra Maestrini, svela due volti completamente opposti della sua persona. In quello che sembra essere quasi un monologo teatrale, si mostra fragile e sconfitta e, allo stesso tempo, ferita e rancorosa. All’interno di una stanza vuota con solo un letto e un orologio affisso alla parete, echeggiano le sue risate che lentamente si trasformano in un pianto disperato.

I due si incontrano a casa di Dante (interpretato da Eduardo Moreira). Anche qui l’arredamento è essenziale, anche qui c’è un orologio nell’inquadratura. L’uomo si sta preparando a partire, il tempo è scaduto.

La condanna alla sopravvivenza

Scelti gli abiti con cui conoscere l’oscura signora, Ava canta un requiem e Dante trascorre la sua ultima notte abbracciando il corpo di lei.

Sulle note della stessa melodia, stavolta solo accennata, ci viene mostrato Dante nudo che si trascina dietro un materasso sporco di sangue. Percorre stanco una scalinata in salita, sconfitto dall’istinto primordiale di sopravvivenza.

Per quanto, a prima vista, Ato possa risultare complesso ed ermetico, se guardato con attenzione, si possono notare i riferimenti a paure e sensazioni che ogni essere umano prova nel corso della vita. È un elogio alla generosità, una denuncia della solitudine alla quale troppa gente viene abbandonata, ed è anche una splendida metafora di quanto l’essere umano non possa sfuggire all’istinto primitivo di sopravvivere: quella spinta primordiale che ci costringe a trovare mille modi per andare avanti.

In un mondo dominato dalla solitudine, con i teatri vuoti e la costante paura di morire, Ato rappresenta attaccamento, affetto, ma anche una via di fuga e un primitivo impulso di sopravvivenza. -Bárbara Paz

Ato (The act)

  • Anno: 2021
  • Durata: 20 min
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Brasile
  • Regia: Bárbara Paz
  • Data di uscita: 10-September-2021