Inferno rosso. Joe D’Amato sulla via dell’eccesso, il documentario di Manlio Gomarasca e Massimiliano Zanin sul regista Aristide Massaccesi in arte Joe D’Amato, si aggiunge alle Proiezioni speciali della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.
Un appuntamento al quale parteciperà il regista danese Nicolas Winding Refn (Bronson, Drive, Neon Demon), che anticipando la presentazione del film che regalerà al pubblico del Lido, ha dichiarato:
“L’originalità si manifesta in molti modi. E che vi piaccia o no, Joe D’Amato è una SUPERNOVA!“.
“Raccontare Aristide Massaccesi – affermano i registi Manlio Gomarasca e Massimiliano Zanin – significa raccontare la storia del cinema italiano di genere, dallo spaghetti western, all’horror e persino il porno, ma anche la straordinaria vita di un uomo che ha sacrificato tutto per la sua grande ossessione: il cinema! Questa incredibile avventura è stata realizzata grazie agli interventi di registi cult italiani come Lamberto Bava, Ruggero Deodato, Alberto De Martino e internazionali quali Jess Franco ed Eli Roth, e soprattutto grazie all’impegno e alla passione di un grande autore come Nicolas Winding Refn”.
Inferno rosso: Chi era Aristide Massaccesi
Tanti I volti e i ruoli indossati da Massaccesi.
In America un genio dell’horror, in Francia conosciuto per l’esplorazione dell’eros, in Italia, senza minimizzare, re del porno.
Produttore, regista, autore, elettricista, operatore e direttore della fotografia. Mille facce, mille pseudonimi con centinaia di film realizzati spaziando dagli spaghetti western al post-atomico, dal decamerotico all’eros patinato, dal porno estremo all’horror sanguinolento.
Uno, nessuno, cento generi racchiusi in un autore solo. Una vita coraggiosa, folle, spericolata dedicata a una sola, unica, incontenibile e catastrofica ossessione: il set cinematografico.
Inferno rosso estetica e tecnica.
Guidato dall’estetica dell’estremo e sorretto da un’innegabile capacità tecnica, Aristide Massaccesi ha spinto sé stesso e lo spettatore oltre ogni limite, seguendo, con dedizione, tre rigidi dettami che sono diventati la sua cifra stilistica:
Stupire, Scioccare, Scandalizzare.
Il cinema di Joe D’Amato spazia dalle tenebre dell’horror alle luci rosse del porno, dalla commedia al thriller, dal film storico allo spaghetti-western. Parola d’ordine: andare oltre.
Rai cinema alla 78 mostra del Cinema di Venezia