Masters Of The Universe: Revelations è una serie Netflix sviluppata da Kevin Smith a partire dalle trame irrisolte della serie animata He Man & i Dominatori Dell’Universo del 1983, la cui prima parte di 5 episodi è disponibile sulla piattaforma dal 23 luglio 2021.

I Masters sono una storica serie di giocattoli degli anni ’80, forse la sola linea di action figures ad avere avuto ben otto waves in un’epoca dominata dall’intrattenimento elettronico.
Dai giochi dei bambini, i personaggi capeggiati da He-Man hanno dilagato un po’ dappertutto, finendo oggi per diventare veri e propri oggetti di culto: diversi sono stati i tentativi di ripetere il successo della serie animata targata Filmation, falliti più o meno come il film in live action diretto da Gary Goddard con Dolph Lundgren e Courtney Cox.

Leggi qui il nostro approfondimento su He-Man & I Dominatori dell’Universo
Doveva però arrivare Kevin Smith con la libertà creativa data da Netflix perché il franchise ritrovasse nuova vita in tv: regista e sceneggiatore di opere di culto come Generazione X e Clerks- Commessi nonchè creatore di Jay Silent e Bob, ma anche autore della miniserie Marvel capolavoro Daredevil: Guardian Devil e di 15 indimenticabili episodi su Green Arrow, Smith conosce bene lo zeitgeist dei nostri tempi, ed è probabilmente capace di percepire bene come entrare in contatto con la cultura pop contemporanea.
Con Revelations ha fatto quindi quello che tutti si aspettavano, la cosa più ovvia e semplice ma proprio per questo la più difficile, ovvero non rinnegare e non dimenticare quello che è stata la serie He-Men del 1983, ma aggiornarla ai giorni nostri senza fronzoli finto giovanilistici.

Revelations è un affresco di cui probabilmente abbiamo visto solo la punta dell’iceberg (il nuovo trend delle piattaforme vuole che non solo le storie abbiano una narrazione con linee orizzontali dipanate per diverse stagioni, ma anche spezzare una stessa stagione in due parti, come a voler sfruttare gli episodi spalmandoli per tutto l’anno solare): è il sogno di Smith ma anche di tutti i fan del franchise, perché riprende il canone originale, ormai sacro, e in più lo dispiega in maniera più ampia del previsto includendo quasi tutto ciò che visivamente si conosceva dei Masters, dando un senso ad un mondo immaginario nato per gioco e per scommessa ma soprattutto nato senza una coerenza interna e colorandolo di nuove suggestioni, rendendolo più maturo senza per questo levare il piacere della visione ai più piccoli.

Svecchiata delle ingenuità anni ’80, Revelations non ha niente da invidiare, come epica, a storie più celebrate, forte di una ricchezza letteraria e cromatica che ha dei rivali forse solo nelle storie della Marvel: valore aggiunto, gli spigoli originali che potevano dar adito ad un’interpretazione esplicitamente machista mettendo al centro della narrazione (per ora?) Teela al posto dello stesso He-Man, una “dea guerriera” dall’orientamento sessuale oltretutto molto fluido.

Revelations è insomma un prodotto scritto meravigliosamente bene, che strizza l’occhio all’umorismo di Jay Schaffner ma con la grazia da equilibrista del buon Kevin si mantiene lungo la linea invisibile che divide un prodotto mainstream da uno più di nicchia, proseguendo nella sua via che è in fondo la sua visione, convinto e sicuro.